12 ottobre 2006

il Ricordo del Contro-Tempo

Il tempo corre ed a volte lo fa troppo velocemente.
Scorre inesorabile e quando meno ce lo si aspetta ci si gira indietro e si osservano con stupore migliaia di giorni trascorsi, anni dopo anni che lentamente si sono consumati.
Qualche volta mi sono accorto alcuni attimi non riesco nemmeno a ricordarli, ed ho come l'impressione di averli vissuti solo perchè non ne potevo fare a meno e che si trovavano tra un minuto e quello dopo ed ho dovuto obligatoriamente trascorrerlo.
Vorrei vivere con estrema intensità ogni singolo centesimo di secondo perchè poi so di volerlo desiderare quando non sara' piu' possibile ma so anche che tutto questo comporta un impegno notevole ed un sacrificio incommensurabile ed allora talvolta commetto l'errore di sedermi e fissare la televisione e passivamente subisco il fiume delle ore che passano. Forse un bel film mi ripagherebbe di quel tempo perso, mi darebbe l'emozione che da solo non avrei potuto cogliere, mi regalerebbe il sorriso che mi mancava oppure un pianto che ci voleva, ma il più delle immagini sono insensate e false e fanno rimpiangere i minuti di tentato sollievo.
Nel film "I giorni dell'abbandono", storia di una donna lasciata dal marito, che pur di dimenticarlo tenta un approccio con il musicista del piano di sopra che sa essere invaghito di lei, vi è una scena molto interessante che lascia riflettere molto coloro che la guardano attentamente. Nonostante le mille premure di quell'uomo stravagante il rapporto non fa mai passi avanti poiche' lei lo vedeva sempre con gli occhi della donna sposata e di li a poco nasce un diverbio nel quale lui esprime un concetto molto bello. Il Contro-Tempo. Dice che nella musica il metronomo scandisce il ritmo musicale mantenendo un ritmo preciso e noi siamo abituati ad ascoltare e vedere sia il "tic" che il "tac" della lancetta oscillante ma dimentichiamo il controtempo, cioè quell'istante che intercorre tra un battito e l'altro. La donna vedeva l'uomo con il ritmo del tempo che lei desiderava ma non si era mai fermata a notare il controtempo, gli aspetti nuovi mai analizzati che un'ottica diversa avrebbe evidenziato.
Io allora mi sono soffermato molto sul concetto di Contro-Tempo.
E se questo controtempo lo avessimo vissuto solo nella mente ed in realtà non esiste? E se invece dovesse esisstere ma la mente umana non e' attrezzata per capirlo e ne percepirlo?
Niente di tutto questo credo. Solo un concetto tento particolare e difficile comprendere , come il tempo che passa, non ci lascia mai soli e ci tormenta ogni istante della esistenza.
Un attimo che sembra non esistere tra un secondo e l'altro potrebbe diventare determinante ai fini di una decisione che potenzialmente potrebbe avere una grande valenza sul futuro o che potrebbe aver determinato il passato.
Alcuni scenziati da molti anni stanno lavorando ad un progetto interessantissimo, quello di dividere con sempre piu' segmenti il secondo facendolo diventare un istante talmente breve da non esistere se preso singolarmente ma che insieme agli altri formano quello che noi chiamiamo ricordo.
Si proprio il "ricordo", perchè anche questo concetto e' figlio di attimi che fuggono ma che a differenza di molti, questi restano nella mente ben focalizzati e più ce ne sono , e più siamo stati bravi a catturare particolari della preziosa vita.
Allora se uniamo il controtempo ed il ricordo a mio avviso si potrebbe avere un miglioramento nella qualita' della nostra vita che ci porterebbe ad apprezzare ogni cosa proprio perche' la possiamo analizzare sotto aspetti differenti che poi potrebbero rientrare nel vasto bagaglio di esperienze da possedere ...

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