26 giugno 2007

(90)...e fu il giorno dei 46° ...

Come fossi intrappolato in una prigione inesistente vago per la città con mete precise senza pero' che queste risultino chiare e facili da raggiungere. Amo le sfide, anche le più ardue e soprattutto quelle che mettono a dura prova la resistenza umana abbinata all'astuzia.
Travare un congegno, farsi balenare una idea che risolve. inventare una via d'uscita o alterare le normali percezioni delle semplicità ma il caldo infernale di questi giorni mi induce ad attuare il piano di emergenza. Do fondo a tutte le mie energie residue mentre il bollente vento mi trafigge il volto come fossero mille spade acuminate e roventi.
Non riesco a pensare e razionalizzare tutte le azioni e' la strategia vincente.
46gardi son tantissimi anche se questo calore arido ha lasciato il posto alla forte umidità dei giorni scorsi, io lo odio lo stesso. Detesto essere impotente dinnanzi a cotanta forza della natura. Cielo senza nuvole ma con una patina strana che rende ceruleo il celeste della volta ed il sole implacabilmente lascia che i suoi raggi raggiungano la terra in maniera impietosa e la percuote attimo dopo attimo rallentando tutte le normali attività quotidiane degli esseri umani.
La temperatura è troppo alta bisogna fare qualcosa perchè davvero si rischia grosso.
Il mare è bollente e il refrigerio non lo si puo' cercare nemmeno in esso e ne tantomeno sotto docce ghiacciate, l'unica soluzione è giacere sotto condizionatori che portano la temperatura costante a 25 gradi. La mente sa che sta mentendo al corpo e quasi non ce la fa, quasi non riesce a godere di quella frescura perchè si ribella a se stessa e lascia che il corpo si copri di questo strato di aria fredda che lentamente l'accarezza facendo dimenticare che al di la della porta esiste un muro di fuoco da attraversare.
Come ci fossero mille fiamme li fuori, pronte a catturarti e farti soffrire fino all'ultimo istante.
Non tutti hanno la possibilità di starsene tranquilli e soprattutto inermi ad ascoltare il fruscio dell'aria climatizzata che mente al corpo, anzi la maggior parte della gente è comunque costretta a lavorare o fingere di farlo in condizioni davvero indecenti.
L'anno scorso in questo periodo eravamo tutti impegnati nel seguire i mondiali in germania che ci vedevano protagonisti fino alla finale di Berlino contro la Francia. Non sentivamo il caldo perche le emozioni ci portavano olte ed i brividi durante la semifinale Germania-Italia ci hanno ripagato di tante sofferenze e poi il commento di Caressa e Beppe Bergomi e' stato qualcosa di sensazionale, unico ed irripetibile. Tutti uniti per raggiungere l'obiettivo, stare in cima al mondo ancora una volta.
Il caldo passava in secondo piano, non ci pensava nessuno. Ore 20.45 tutti zitti inizia la partita e corpo e mente questa volta la pensavano allo stesso modo, erano tutt'uno , un miscuglio di tensione e di adrenalina, di voglia di rivincita e rivalità sportiva....riviviamo quei momenti che ci portano alle porte di una finale incredibile, godiamoci ancora una volta quella notte magica.....grazie a youtube.


22 giugno 2007

(89)..last minute:prova costume e cm di troppo

E' arrivata l'estate e mentre l'afa sta imperversando nelle città, tutto si trasforma diventando pesante e affaticante più del solito. Goccioline di sudore si intravedono sui volti della gente che per strada cammina indaffarata ma rallentata, sbuffi vigorosi di coloro che accennano un minimo sforzo e mentre i piu' fortunati (se così li possiamo chiamare) se ne stanno in riva al mare con la spiaggina ed un cappellino nell'attesa di un refrigerante tuffo dove l'acqua è piu' blu, altri continuano a lavorare in condizioni disumane senza un condizionatore che ne allevierebbe le fatiche ed alzerebbe la soglia di attenzione.
Oggi nel mezzo di uno scenario apocalittico che mi vedeva incredulo testimone di cotanta calura accompagnata da uno scirocco che penetrava negli occhi senza scampo alcuno, una signora decide di entrare nel posto meno indicato in questo periodo : la palestra!!
Tutto l'anno ha goduto della buona tavola, ha mangiato con ritmi senza precedenti senza nemmeno pentirsene qualche attimo dopo e come attività fisica ha effettuato il cambio canale da seduto, disciplina molto ardua e dispendiosa che necessita di ottime doti di equilibrio e di coordinazione, ma adesso ha deciso di far tacere la propria coscienza.
Evidentemente o non ha passato la prova costume o il marito ha guardato la vicina di casa sexy.

Entra nel luogo ostile un po come facevamo da bambini quando andavamo a scuola il giorno del compito in classe e con aria da ingenua mista a vergogna ma con estrema sfacciatagine fa la solita domanda circa i tempi di dimagrimento portando ad esempi diete fatte da zie di amiche o cugine obese che hanno perso (a parole) 20kg in 8 giorni. In genere questa tipologia di persone nonostante siano in ritardissimo sulla tabella di marcia si permettono anche il lusso di credere che bastano 20 giorni per dimagrire ed ottenere il risultato voluto. Tutti i giorni in palestra con la bista della spazzatura sull'addome una tuta di flanella lunga per sudare (come se poi il sudore simboleggiasse la perdita di grassi e non di liquidi) e l'immancabile i-pod con la musica ad altissimo volume. Doccia, sauna e massaggi e poi lampade solari ed ancora palestra sia la mattina che il pomeriggio ed insalata tutti i giorni ma tutto solo per 20 giorni e poi stop per gli altri 11 mesi restanti.
Oramai nelle palestre si vede di tutto, ogni espediente è buono per cercare di vincere la semplice legge della natura che dice : piu' mangi e piu' ingrassi se non smaltisci, ma se mangi meno non è detto che poi utilizzi quelle riserve di grasso come fonte energetica, anzi è estremamente difficile.
Il costume alla moda, colori sgargianti o pastello l'importante è che in spiaggia si possa stare tranquilli senza che nessuno possa additarti come il golosone di turno, anzi si spera di somigliare alle veline di striscia la notizia.
La cosa bella è che delle notizie che la televisione ci da noi riusciamo ad assimilare solo quelle che a noi fanno comodo e non quelle che interrompono i normali nostri modi di pensare. La donna non compra il costume in funzione del proprio corpo ma vorrebbe adattare il corpo al costume ed allora si affanna disperatamente ma sempre nel modo sbagliato con i tempi non esatti. In estate la palestra resta aperta per la gente che allenandosi tutto l'anno ha bisogno di poter dare continuità al proprio programma di allenamento e non per quelle persone che vogliono rimediare. In questo secondo caso fa solo male e si rischia moltissimo,ma nessuno vuol sentire.
Fa caldissimo e sudare fa bene, ma bisognerebbe sempre controllare i propri sforzi e non esagerare inutilmente solo perchè lo specchio ci da risposte negative.
TapisRoulant con pendenze incredibili, cyclette fatte per ore e poi fit box con step e body sculptur, si fa di tutto pur di rimediare ma non tutti hanno lo stesso obiettivo.
Qualcuno corre per poter mangiare, qualche altro invece lo fa per bruciare le riserve di adipe ed ad altri invece non importa che obiettivo porsi ma corrono solo per dar soddisfazione ad altri o ancora piu' semplicemente per moda.
Appena finita l'attività fisica ci si pesa e ci si prova quel jeans strettissimo per vedere se i risultati sono stati ottenuti almeno in parte ma nessuno si fa la domanda piu' semplice possibile: come mai la gente si allena per anni se potrebbe essere perfetta dopo solo un mese di fatiche?
Tutti sono alla ricerca del prodotto miracoloso ma nessuno e' in grado di rinunciare ad un dolce o al piacere di gustare un gelato nel mentre si passeggia; tutti valutano gli acquisti piu' strani pubblicizzati in televisione dove modelli statuari e modelle esaltanti mostrano la perfezione del loro corpo come se questo fosse dovuto all'aggeggio che stanno provando. Addominali in 5 minuti e vibrazioni su una pedana miracolosa sono gli ultimi ritrovati della finta tecnologia che frega la gente piu' ingenua che vuole tutto e subito senza sapere che non avra nulla di nulla.
Come in tutte le cose il criterio e il raziocinio la fanno da padroni per ottenere il meglio da chiunque.....pensateci ed invece di distruggervi inutilemnte tra le 4 mura di una palesra, ad agosto state in frigorifero e a settembre fate sul serio magari affidandovi a me !!

11 giugno 2007

(88).. Genoa-Napoli 0-0 (Serie A)

Una domenica di gloria che ripaga una città di tante sofferenze che latentemente continua a vivere giorno dopo giorno e che le sopporta pur combattendole. Un attimo di euforia regala a Napoli la gioia che merita dopo aver subito umiliazioni che avevano rubato alla gente anche l'unica cosa che ancora di divertente poteva vivere spensieratamente.
Frammenti di vittorie del passato erano sempre presenti nella mente dei tifosi che rivedevano quelle scene ad ogni occasione fino a farne non solo prodigi di sport ma anche senso di rivalsa nei confronti di squadre del nord che hanno semrpe spadroneggiato.
I bar erano pieni di ragazzi che parlavano di calcio anche senza nemmeno conoscersi e lo spirito di appartenenza era altissimo.
Improvvisamente la città che pulsava per l'azzurro delle maglie della squadra cittadina viene tradita e trafitta al cuore da una doppia esclusione che ha fatto piombare nel baratro anche i sogni piu' grandi. Tutto sembrava tacere, ma latentemente quel vulcano mai spento di passione ardeva e bruciava sempre piu' forte con la speranza che un giorno sarebbe esploso in un caloroso applauso per la vittoria piu' bella, quella del ritorno in serie A.
Napoli e Genova, gemellate da tanti anni , ieri hanno coronato un sogno, quello di festeggiare il ritorno nella massima serie e per giunta insieme nello stesso stadio alla fine di una partita combattuta fino alla fine dove sia l'una che l'altra squadra hanno cercato lealmente di prevalere.

Un pomeriggio denso di emozioni, bandiere che sventolavano felici nell'aria ed una festa senza pericoli vissuta all'insegna della commozione tutti insieme senza rivalità se non quella sportiva e lecita del campo di calcio. La gente si scatena improvvisamente per le strade delle due città ed oramai impazza l'allegrìa da ogni vicolo, ogni singolo balcone , come se si fosse vinto un trofeo, uno scudetto, un mondiale.
Il bello delle vittorie vissute e conquistate è che queste vengono festeggiate come se fossero le piu' grandi e poi solo dopo si fanno le dovute proporzioni e si da la giusta misura ad un traguardo conseguito.
La gente di Napoli alza le braccia al cielo e rivede quella luce che da quando Diego è partito non ha più visto. Contrariamente al solito atteggiamento scaramantico dei napoletani, questa volta hanno cantato vittoria qualche settimana prima con magliette inneggianti alla promozione dando un calcio alle tradizioni popolari e credendo fermamente nelle capacità della squadra.
Il traguardo è stato raggiunto senza nemmeno troppi patemi e avrebbe potuto essere in cassaforte già da tempo se si pensa hai punti persi per strada per errori banali. Il colore azzurro adesso impazza sui vestiti dei ragazzini che divertiti con orgoglio hanno ripreso quella vecchia maglietta riposta nel cassetto ed accorrono allo stadio SanPaolo per partecipare alla festa.
Ora inizia la salita ancora più irta, piena di asperità ed insidie ma che per chi è rinato dalle ceneri dell'inferno non può che essere una motivazione in piu' che porti ad avere sempre grande concentrazione ed elevata competitività.
Napoli merita questi palcoscenici , merita il calcio che conta, merita la domenica dello sport, merita l'esplosione di gioia dopo un gol, merita il ritorno della gente a piedi dallo stadio dopo una vittoria, merita le attese piu' importanti. Tutto questo lo ha conquistato sul campo ogni volta che era chiamato a disputare una partita anche sul terreno di gioco di una periferia lontana e sperduta. Napoli adesso sta in Serie A , non per il nome, non per i due scudetti vinti, non per i milioni di tifosi in tutto il mondo, non per lo stadio sempre pieno, non per i soldi che esso porta ma perchè ha un presidente degno di questo nome, una squadra che ha sempr elottato, un direttore sportivo all'altezza della situazione ed un allenatore serio. Grazie Napoli !!!

03 giugno 2007

(87).. pentito di essersi pentito

"Moralmente lo rifarei, ma visto come sono stato trattato dallo Stato Italiano, non solo non collaborerei più ma non consiglio a nessuno di farlo se non vuole vivere una vita di inferno"
Questa è la risposta di un pentito eccellente alla domanda :"Alla luce di tutto questo, se avessi la possibilità di tornare indietro e riscrivere la tua storia,ti ripentiresti come hai fatto adesso o cambieresti strada?".
Quando ho ascoltato queste parole dette con serenità ed allarmante naturalezza ho fatto mille riflessioni semplici e tutte che mi portavano ad una sola conclusione.
Un tizio che si era indebitato fino al collo chiede l'aiuto degli strozzini che con un tasso di interesse altissimo gli prestano soldi per chiudere delle falle finanziarie senza contare poi, che presto sarebbero diventate voragini.
Con l'acqua alla gola allaccia amicizia d'affari con gente colombiana e fa da tramite per la consegna della cocaina in Italia; diventa una persona di spicco e con i cinque miliardi "guadagnati" si salva dagli aguzzini.
Giunti a questo punto, il tizio si pente e decide di fare tanti nomi alla giustizia, consentendo a questa di scoprire tanti traffici sia di droga che di armi e di catturare qualche latitante che da anni sfuggiva all'arresto.
Adesso dice di non essere tutelato dalla giustizia Italiana che non attua tutte quelle leggi che salvaguardano l'integrità di un pentito. Predeva 900 euro al mese ed adesso dopo cinque anni ne prende 500 e ha pure una casa di proprietà dello stato dove vivere gratuitamente.
Adesso io mi chiedo:"E' normale che debbe stare meglio lui che la maggior parte degli operai italiani che sgobbano dalla mattina alla sera in fabbrica senza mai fermarsi e che per di più hanno l'obbligo di pagare tutte le bollette e le tasse ?" Oggi il livello dell'Italiano medio è sceso di parecchio e la vita è diventata difficile per un aumento esponenziale dei prezzi dei beni non commisurati ai salari e l'economia quasi si ferma. I neo laureati stantano a trovare delle giuste collocazioni nel mondo del lavoro e vengono sotto pagati nel migliore dei casi senza nemmeno avere prospettive future.
E' giusto che un pentito di mafia, uno che ha fatto solo del male, uno che non ha rispettato le leggi vigenti, uno che ha ucciso per soldi, uno che ha intascato miliardi in maniera sporca debba essere tutelato e protetto ad ogni costo e debba permettersi anche il lusso di criticare quello che "gratuitamente" gli passa lo stato.
Molte persone nemmeno ce l'hanno la casa, e forse questa non è giustizia.
Capisco benissimo che i pentiti debbano essere trattati con cautela perche sono soggetti a rischio e capisco anche ce questi servono per fare pulizìa negli ambienti della malavita e non solo ma quello che non accetto è che debbano poi alzare la voce se quello che lo stato fa per loro non è abbastanza.
A questo punto se uno di questi "spioni" quando decide di parlare ha diritto ad una casa e ad uno stipendio di 1500 euro al mese allora il messaggio è chiaro :"facciamo tutti i pentiti ! ! ".
Forse si è un po persa di vista la realtà delle cose. I carcerati vogliono pene meno dure e condanne piu' leggere e si lamentano delle loro celle, del loro cibo, della loro vita spezzata senza futuro; i pentiti si lamentano del loro stipendo basso e minacciano (consentitemi la battuta) di rivolgersi ai sindacati, a questo punto ci manca soloc he gli scippatori di strada richiedano 2 volte a settimana più strade chiuse al traffico per poter scappare meglio con la vespa e siamo sulla retta via. Se solo aveste sentito la sua intervista, se solo aveste ascoltato le sue parole di pentimento quasi faceva tenerezza ed alla maggior parte della gente sarebbe venuta voglia di risolvergli il problema , ma a me no, a me non interessava affatto e non interessa tutt'ora ed anzi mi fa rabbia immaginare che colui che lo intervistava voleva dipingerlo come un uomo che si è ravveduto e che la gente non puo' giudicarlo solo da quello che è stato ma immaginare quello che sarà. Io non voglio immaginare nulla, ha sbagliato e deve pagare e collaborare con la giustizia è il minimo che potesse fare. Non ci sta più giustizia quando poi incita i suoi "colleghi" a non seguire la sua strada....