11 giugno 2007

(88).. Genoa-Napoli 0-0 (Serie A)

Una domenica di gloria che ripaga una città di tante sofferenze che latentemente continua a vivere giorno dopo giorno e che le sopporta pur combattendole. Un attimo di euforia regala a Napoli la gioia che merita dopo aver subito umiliazioni che avevano rubato alla gente anche l'unica cosa che ancora di divertente poteva vivere spensieratamente.
Frammenti di vittorie del passato erano sempre presenti nella mente dei tifosi che rivedevano quelle scene ad ogni occasione fino a farne non solo prodigi di sport ma anche senso di rivalsa nei confronti di squadre del nord che hanno semrpe spadroneggiato.
I bar erano pieni di ragazzi che parlavano di calcio anche senza nemmeno conoscersi e lo spirito di appartenenza era altissimo.
Improvvisamente la città che pulsava per l'azzurro delle maglie della squadra cittadina viene tradita e trafitta al cuore da una doppia esclusione che ha fatto piombare nel baratro anche i sogni piu' grandi. Tutto sembrava tacere, ma latentemente quel vulcano mai spento di passione ardeva e bruciava sempre piu' forte con la speranza che un giorno sarebbe esploso in un caloroso applauso per la vittoria piu' bella, quella del ritorno in serie A.
Napoli e Genova, gemellate da tanti anni , ieri hanno coronato un sogno, quello di festeggiare il ritorno nella massima serie e per giunta insieme nello stesso stadio alla fine di una partita combattuta fino alla fine dove sia l'una che l'altra squadra hanno cercato lealmente di prevalere.

Un pomeriggio denso di emozioni, bandiere che sventolavano felici nell'aria ed una festa senza pericoli vissuta all'insegna della commozione tutti insieme senza rivalità se non quella sportiva e lecita del campo di calcio. La gente si scatena improvvisamente per le strade delle due città ed oramai impazza l'allegrìa da ogni vicolo, ogni singolo balcone , come se si fosse vinto un trofeo, uno scudetto, un mondiale.
Il bello delle vittorie vissute e conquistate è che queste vengono festeggiate come se fossero le piu' grandi e poi solo dopo si fanno le dovute proporzioni e si da la giusta misura ad un traguardo conseguito.
La gente di Napoli alza le braccia al cielo e rivede quella luce che da quando Diego è partito non ha più visto. Contrariamente al solito atteggiamento scaramantico dei napoletani, questa volta hanno cantato vittoria qualche settimana prima con magliette inneggianti alla promozione dando un calcio alle tradizioni popolari e credendo fermamente nelle capacità della squadra.
Il traguardo è stato raggiunto senza nemmeno troppi patemi e avrebbe potuto essere in cassaforte già da tempo se si pensa hai punti persi per strada per errori banali. Il colore azzurro adesso impazza sui vestiti dei ragazzini che divertiti con orgoglio hanno ripreso quella vecchia maglietta riposta nel cassetto ed accorrono allo stadio SanPaolo per partecipare alla festa.
Ora inizia la salita ancora più irta, piena di asperità ed insidie ma che per chi è rinato dalle ceneri dell'inferno non può che essere una motivazione in piu' che porti ad avere sempre grande concentrazione ed elevata competitività.
Napoli merita questi palcoscenici , merita il calcio che conta, merita la domenica dello sport, merita l'esplosione di gioia dopo un gol, merita il ritorno della gente a piedi dallo stadio dopo una vittoria, merita le attese piu' importanti. Tutto questo lo ha conquistato sul campo ogni volta che era chiamato a disputare una partita anche sul terreno di gioco di una periferia lontana e sperduta. Napoli adesso sta in Serie A , non per il nome, non per i due scudetti vinti, non per i milioni di tifosi in tutto il mondo, non per lo stadio sempre pieno, non per i soldi che esso porta ma perchè ha un presidente degno di questo nome, una squadra che ha sempr elottato, un direttore sportivo all'altezza della situazione ed un allenatore serio. Grazie Napoli !!!

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