"Moralmente lo rifarei, ma visto come sono stato trattato dallo Stato Italiano, non solo non collaborerei più ma non consiglio a nessuno di farlo se non vuole vivere una vita di inferno"
Questa è la risposta di un pentito eccellente alla domanda :"Alla luce di tutto questo, se avessi la possibilità di tornare indietro e riscrivere la tua storia,ti ripentiresti come hai fatto adesso o cambieresti strada?".
Quando ho ascoltato queste parole dette con serenità ed allarmante naturalezza ho fatto mille riflessioni semplici e tutte che mi portavano ad una sola conclusione.
Un tizio che si era indebitato fino al collo chiede l'aiuto degli strozzini che con un tasso di interesse altissimo gli prestano soldi per chiudere delle falle finanziarie senza contare poi, che presto sarebbero diventate voragini.
Con l'acqua alla gola allaccia amicizia d'affari con gente colombiana e fa da tramite per la consegna della cocaina in Italia; diventa una persona di spicco e con i cinque miliardi "guadagnati" si salva dagli aguzzini.
Giunti a questo punto, il tizio si pente e decide di fare tanti nomi alla giustizia, consentendo a questa di scoprire tanti traffici sia di droga che di armi e di catturare qualche latitante che da anni sfuggiva all'arresto.
Adesso dice di non essere tutelato dalla giustizia Italiana che non attua tutte quelle leggi che salvaguardano l'integrità di un pentito. Predeva 900 euro al mese ed adesso dopo cinque anni ne prende 500 e ha pure una casa di proprietà dello stato dove vivere gratuitamente.
Adesso io mi chiedo:"E' normale che debbe stare meglio lui che la maggior parte degli operai italiani che sgobbano dalla mattina alla sera in fabbrica senza mai fermarsi e che per di più hanno l'obbligo di pagare tutte le bollette e le tasse ?" Oggi il livello dell'Italiano medio è sceso di parecchio e la vita è diventata difficile per un aumento esponenziale dei prezzi dei beni non commisurati ai salari e l'economia quasi si ferma. I neo laureati stantano a trovare delle giuste collocazioni nel mondo del lavoro e vengono sotto pagati nel migliore dei casi senza nemmeno avere prospettive future.
E' giusto che un pentito di mafia, uno che ha fatto solo del male, uno che non ha rispettato le leggi vigenti, uno che ha ucciso per soldi, uno che ha intascato miliardi in maniera sporca debba essere tutelato e protetto ad ogni costo e debba permettersi anche il lusso di criticare quello che "gratuitamente" gli passa lo stato.
Molte persone nemmeno ce l'hanno la casa, e forse questa non è giustizia.
Capisco benissimo che i pentiti debbano essere trattati con cautela perche sono soggetti a rischio e capisco anche ce questi servono per fare pulizìa negli ambienti della malavita e non solo ma quello che non accetto è che debbano poi alzare la voce se quello che lo stato fa per loro non è abbastanza.
A questo punto se uno di questi "spioni" quando decide di parlare ha diritto ad una casa e ad uno stipendio di 1500 euro al mese allora il messaggio è chiaro :"facciamo tutti i pentiti ! ! ".
Forse si è un po persa di vista la realtà delle cose. I carcerati vogliono pene meno dure e condanne piu' leggere e si lamentano delle loro celle, del loro cibo, della loro vita spezzata senza futuro; i pentiti si lamentano del loro stipendo basso e minacciano (consentitemi la battuta) di rivolgersi ai sindacati, a questo punto ci manca soloc he gli scippatori di strada richiedano 2 volte a settimana più strade chiuse al traffico per poter scappare meglio con la vespa e siamo sulla retta via. Se solo aveste sentito la sua intervista, se solo aveste ascoltato le sue parole di pentimento quasi faceva tenerezza ed alla maggior parte della gente sarebbe venuta voglia di risolvergli il problema , ma a me no, a me non interessava affatto e non interessa tutt'ora ed anzi mi fa rabbia immaginare che colui che lo intervistava voleva dipingerlo come un uomo che si è ravveduto e che la gente non puo' giudicarlo solo da quello che è stato ma immaginare quello che sarà. Io non voglio immaginare nulla, ha sbagliato e deve pagare e collaborare con la giustizia è il minimo che potesse fare. Non ci sta più giustizia quando poi incita i suoi "colleghi" a non seguire la sua strada....
Questa è la risposta di un pentito eccellente alla domanda :"Alla luce di tutto questo, se avessi la possibilità di tornare indietro e riscrivere la tua storia,ti ripentiresti come hai fatto adesso o cambieresti strada?".
Quando ho ascoltato queste parole dette con serenità ed allarmante naturalezza ho fatto mille riflessioni semplici e tutte che mi portavano ad una sola conclusione.
Un tizio che si era indebitato fino al collo chiede l'aiuto degli strozzini che con un tasso di interesse altissimo gli prestano soldi per chiudere delle falle finanziarie senza contare poi, che presto sarebbero diventate voragini.
Con l'acqua alla gola allaccia amicizia d'affari con gente colombiana e fa da tramite per la consegna della cocaina in Italia; diventa una persona di spicco e con i cinque miliardi "guadagnati" si salva dagli aguzzini.
Giunti a questo punto, il tizio si pente e decide di fare tanti nomi alla giustizia, consentendo a questa di scoprire tanti traffici sia di droga che di armi e di catturare qualche latitante che da anni sfuggiva all'arresto.
Adesso dice di non essere tutelato dalla giustizia Italiana che non attua tutte quelle leggi che salvaguardano l'integrità di un pentito. Predeva 900 euro al mese ed adesso dopo cinque anni ne prende 500 e ha pure una casa di proprietà dello stato dove vivere gratuitamente.
Adesso io mi chiedo:"E' normale che debbe stare meglio lui che la maggior parte degli operai italiani che sgobbano dalla mattina alla sera in fabbrica senza mai fermarsi e che per di più hanno l'obbligo di pagare tutte le bollette e le tasse ?" Oggi il livello dell'Italiano medio è sceso di parecchio e la vita è diventata difficile per un aumento esponenziale dei prezzi dei beni non commisurati ai salari e l'economia quasi si ferma. I neo laureati stantano a trovare delle giuste collocazioni nel mondo del lavoro e vengono sotto pagati nel migliore dei casi senza nemmeno avere prospettive future.
E' giusto che un pentito di mafia, uno che ha fatto solo del male, uno che non ha rispettato le leggi vigenti, uno che ha ucciso per soldi, uno che ha intascato miliardi in maniera sporca debba essere tutelato e protetto ad ogni costo e debba permettersi anche il lusso di criticare quello che "gratuitamente" gli passa lo stato.
Molte persone nemmeno ce l'hanno la casa, e forse questa non è giustizia.
Capisco benissimo che i pentiti debbano essere trattati con cautela perche sono soggetti a rischio e capisco anche ce questi servono per fare pulizìa negli ambienti della malavita e non solo ma quello che non accetto è che debbano poi alzare la voce se quello che lo stato fa per loro non è abbastanza.
A questo punto se uno di questi "spioni" quando decide di parlare ha diritto ad una casa e ad uno stipendio di 1500 euro al mese allora il messaggio è chiaro :"facciamo tutti i pentiti ! ! ".
Forse si è un po persa di vista la realtà delle cose. I carcerati vogliono pene meno dure e condanne piu' leggere e si lamentano delle loro celle, del loro cibo, della loro vita spezzata senza futuro; i pentiti si lamentano del loro stipendo basso e minacciano (consentitemi la battuta) di rivolgersi ai sindacati, a questo punto ci manca soloc he gli scippatori di strada richiedano 2 volte a settimana più strade chiuse al traffico per poter scappare meglio con la vespa e siamo sulla retta via. Se solo aveste sentito la sua intervista, se solo aveste ascoltato le sue parole di pentimento quasi faceva tenerezza ed alla maggior parte della gente sarebbe venuta voglia di risolvergli il problema , ma a me no, a me non interessava affatto e non interessa tutt'ora ed anzi mi fa rabbia immaginare che colui che lo intervistava voleva dipingerlo come un uomo che si è ravveduto e che la gente non puo' giudicarlo solo da quello che è stato ma immaginare quello che sarà. Io non voglio immaginare nulla, ha sbagliato e deve pagare e collaborare con la giustizia è il minimo che potesse fare. Non ci sta più giustizia quando poi incita i suoi "colleghi" a non seguire la sua strada....
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