La serata è quella giusta, un attimo che aspetti magari per tutta la vita,non dormi da giorni in attesa di questo evento, ci pensi ogni istante ed i minuti sembrano interminabili file di secondi che inesorabili non scorrono più e poi riprendono velocemente e l'angoscia sale, poi d'improvviso ecco il tuo momento.
Non un momento qualunque ma di quelli che può determinare la sorte non solo personale ma anche della tua squadra, di quei compagni che lottando e sacrificandosi son giunti fino li ed aspettano in silenzio e trepidanti la battuta del calcio di rigore. Sei in finale di Champions League, la partita è giunta ai rigori dopo 120 minuti di battaglia fisica e psicologica e tu sei lui con tantissimi tifosi che dal vivo ti guardano ed altri che da casa ti guardano. Apparentemente sembra semplice calciare quel pallone che per anni hai visto ogni giorno e che da bambino magari piangevi per averlo, ma d'improvviso diventa quasi ostile.
Ultimo rigore. Vai sul dischetto, guardi il portiere e ti togli i capelli dal volto, guardi l'angolo sbagliato sperando che lui ti noti e poi nella mente ripeti cento volta cosa fare. Cerchi di isolarti dal contesto che ti sta intorno ma la carriera ti scorre nella mente come in un film ed un po ti distoglie. Ricordi gli inizi, le prime volte che si toccava il prato inglese tutto tosato ed accarezzato da chilometri di linee bianche, ricordi il primo spogliatoio e la fatica che facevi per raggiungerlo a piedi anche sotto la pioggia pur di non fare i compiti e poi i primi contratti da professionista e gli autografi e le macchine e le vittorie.
Quanti ricordi prima di quell'ultimo rigore da tirare. In palio ci sta la coppa dei campioni, trofeo assegnato alla migliore squadra tra le migliori formazioni di Europa. Una coppa prestigiosissima che vale un'intera carriera e che non tutti hanno la fortuna di disputare, figuriamoci di poterla vincere, e tu sei li che prendi la rincorsa con i tuoi compagni che dal cerchio di centro campo aspettano ad occhi chiusi pronti ad abbracciarti in caso di vittoria ma anche di mettere le mani sulle ginocchia e piangere a capo chino fino a che le lacrime non tocchino il manto erboso, dimenticandosi di te.
L'arbitro fischia, il portiere inizia il suo rito propiziatorio fatto di finte e movimenti di braccia e poi tutto sta per finire....le squadre erano pari fino all'ultimo rigore di Anelka che tira e si fa neutralizzare la conclusione da Van der Saar.
Conclusione: Machester campione d'Europa e il Chelsae finisce la sua avventura al secondo posto confermando le gerarchie stabilite in patria qualche settimana prima con il secondo posto in campionato dietro il solito Manchester United campione d'Inghilterra. Ed ora....si apre un dibattito che lascio a te che leggi commentare se ti va.
E' giusto gettare la croce sull'ultimo rigorista o bisogna complimentarsi con lui per aver avuto il coraggio di andarlo a calciare?....un uomo che certamente ha vissuto un istante talmente forte che non dimentichera mai più !!
Ultimo rigore. Vai sul dischetto, guardi il portiere e ti togli i capelli dal volto, guardi l'angolo sbagliato sperando che lui ti noti e poi nella mente ripeti cento volta cosa fare. Cerchi di isolarti dal contesto che ti sta intorno ma la carriera ti scorre nella mente come in un film ed un po ti distoglie. Ricordi gli inizi, le prime volte che si toccava il prato inglese tutto tosato ed accarezzato da chilometri di linee bianche, ricordi il primo spogliatoio e la fatica che facevi per raggiungerlo a piedi anche sotto la pioggia pur di non fare i compiti e poi i primi contratti da professionista e gli autografi e le macchine e le vittorie.
Quanti ricordi prima di quell'ultimo rigore da tirare. In palio ci sta la coppa dei campioni, trofeo assegnato alla migliore squadra tra le migliori formazioni di Europa. Una coppa prestigiosissima che vale un'intera carriera e che non tutti hanno la fortuna di disputare, figuriamoci di poterla vincere, e tu sei li che prendi la rincorsa con i tuoi compagni che dal cerchio di centro campo aspettano ad occhi chiusi pronti ad abbracciarti in caso di vittoria ma anche di mettere le mani sulle ginocchia e piangere a capo chino fino a che le lacrime non tocchino il manto erboso, dimenticandosi di te.
L'arbitro fischia, il portiere inizia il suo rito propiziatorio fatto di finte e movimenti di braccia e poi tutto sta per finire....le squadre erano pari fino all'ultimo rigore di Anelka che tira e si fa neutralizzare la conclusione da Van der Saar.
Conclusione: Machester campione d'Europa e il Chelsae finisce la sua avventura al secondo posto confermando le gerarchie stabilite in patria qualche settimana prima con il secondo posto in campionato dietro il solito Manchester United campione d'Inghilterra. Ed ora....si apre un dibattito che lascio a te che leggi commentare se ti va.
E' giusto gettare la croce sull'ultimo rigorista o bisogna complimentarsi con lui per aver avuto il coraggio di andarlo a calciare?....un uomo che certamente ha vissuto un istante talmente forte che non dimentichera mai più !!
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