Guardo inerme la tastiera del compiuter e mi domando cosa voglio che la mia mente esprima in una giornata così calda ed umida ma non mi viene alcuna risposta. Esolrto le mie dita ad andare sole e saltellare liberamente all'impazzata tra una lettera e l'altra senza dimenticare ogni tanto la barra spaziatrice ma anche loro sembrano paralizzate.
Guardo ogni angolo della stanza per trovare un qualcosa che possa ispirarmi e sbloccare questo mio vuoto che mi tormenta ma nonostante ci metti tutta la mia buona volontà non riesco a focalizzare nessuna argomentazione rilevante. La mia fronte sudata surriscalda ancor di piu' i miei pensieri e li congestiona all'interno, li comprime e li rende insufficientemente forti da non riuscire a manifestarsi.
La gente grida , da lontano, cose che non capisco ed intanto pur sforzandomi di farmene una ragione e rilassarmi sul divano con il condizionatore che spara aria gelida non riesco a staccare gli occhi dal monitor. Come ipnotizzato sono in catalessi e non c'e' nulla di piu' brutto di un artista che cerca di dipingere ma non sa cosa fare , oppure di uno scrittore che non trova ispirazione alcuna o di un risolutore di enigmistiche che non trova le soluzioni alle definizioni.
Piu' ci pensi e piu' si va in crisi ed il cervello lotta contro se stesso e si fondono le sinapsi e tutti i centri nervosi vanno in tilt. Tutte le cose che prima erano chiare diventano, poi, torbine e piene di mistero. Ogni cosa si costruisce intorno a spine acuminate che duolono la pelle al sol contatto, lacerano i tessuti muscolari e penetrano fino alle ossa rendendole deboli ed attaccabili.
Indifeso me ne sto mentre fisso ancora il monitor pieno di colori , il mio corpo che non piu' immobile si muove spazientito cercando un angolo di calma. Tutto inutile.
Ora mi allontano per no fondere le ultime cellule nervose che mi restano ma la mia insoddisfazione resta molto ampia perche' non son riuscito a lasciare qualcosa di me o di quello che penso ma solamente futili parole messe una dopo l'altra senza alcuna funzione apparente.
Alla fine pero' mi chiedo fermamente mentre un dubbio mi assale: "E se fosse quasta ispirazione?"
Guardo ogni angolo della stanza per trovare un qualcosa che possa ispirarmi e sbloccare questo mio vuoto che mi tormenta ma nonostante ci metti tutta la mia buona volontà non riesco a focalizzare nessuna argomentazione rilevante. La mia fronte sudata surriscalda ancor di piu' i miei pensieri e li congestiona all'interno, li comprime e li rende insufficientemente forti da non riuscire a manifestarsi.
La gente grida , da lontano, cose che non capisco ed intanto pur sforzandomi di farmene una ragione e rilassarmi sul divano con il condizionatore che spara aria gelida non riesco a staccare gli occhi dal monitor. Come ipnotizzato sono in catalessi e non c'e' nulla di piu' brutto di un artista che cerca di dipingere ma non sa cosa fare , oppure di uno scrittore che non trova ispirazione alcuna o di un risolutore di enigmistiche che non trova le soluzioni alle definizioni.
Piu' ci pensi e piu' si va in crisi ed il cervello lotta contro se stesso e si fondono le sinapsi e tutti i centri nervosi vanno in tilt. Tutte le cose che prima erano chiare diventano, poi, torbine e piene di mistero. Ogni cosa si costruisce intorno a spine acuminate che duolono la pelle al sol contatto, lacerano i tessuti muscolari e penetrano fino alle ossa rendendole deboli ed attaccabili.
Indifeso me ne sto mentre fisso ancora il monitor pieno di colori , il mio corpo che non piu' immobile si muove spazientito cercando un angolo di calma. Tutto inutile.
Ora mi allontano per no fondere le ultime cellule nervose che mi restano ma la mia insoddisfazione resta molto ampia perche' non son riuscito a lasciare qualcosa di me o di quello che penso ma solamente futili parole messe una dopo l'altra senza alcuna funzione apparente.
Alla fine pero' mi chiedo fermamente mentre un dubbio mi assale: "E se fosse quasta ispirazione?"
....e se scrivere il nulla fosse la mia creazione di oggi?..........pensiamoci.