01 luglio 2006

Una Italia da impazzire per una nazione in festa

Viviamo in un Italia piena di conflitti che ci angosciano e ci dividono. Ogni cosa sembra essere motivo di discussione al punto tale da fare centinaia di trasmissioni televisive dove ognuno dice la sua opinione, come è giusto che sia, ma in modo talmente acceso e violento che sembra quasi una scissione insanabile.
Sembriamo divisi da una linea immaginaria che diventa sempre più spessa e lunga ogni minuto che passa. Fiumi di parole dette senza riflettere si mischiano ad atteggiamenti arroganti frutto della volontà di abbattere l'altrui pensiero e far regnare il proprio.
Diceva un saggio che in una riunione presenziata da piu' persone non si trovera' mai un pensiero comune perche' nessuno cambia la propria opinione, e che quindi per concludere il diverbio è necessario un compromesso.
Quando gioca l'Italia di calcio in una competizione internazionale, nonostante i 55 milioni di allenatori che vantiamo, alla fine dopo una vittoria ci abbracciamo proprio tutti.
Regna valoroso lo spirito di aggregazione e festanti e con fierezza esponiamo la bandiera alla finestra sperando che piu' gente possibile possa vederla.
Si qui vive un Italiano, un cittadino dell'Italia che almeno per una sera dimentica le angherie della quotidianità e gioisce delle imprese di quei ragazzi miliardari che corrono sul verde campo con il contorno di folla. Tutti uniti tifiamo per accompagnare fino alla sperata vittoria coloro che in quel momento ci stanno rappresentando. Non esistono giocatori del nord o quelli del sud, e non ci sono fazioni politiche che si contendono la leadership, non ci sono disoccupati che manifestano in piazza contro i datori di lavoro che pensano solo al capitalismo, non ci sono ladri o poliziotti, ma siamo tutti un'unica folla che per qualche ora dimentica i problemi e le questioni in sospeso e dedica tutto il tempo alla nazionale affinche questa vinca su tutti e contro ogni cosa.
Si, noi siamo Italiani e nessuno lo puo' negare, e tifiamo Italia e lo gridiamo al mondo intero sempre piu' ad alta voce e soffriamo insieme ad essa e tacciamo nei momenti di tensione lasciandoci andare tutti ad un unico respiro di sollievo quando al triplice fischio finale l'arbitro manda negli spogliatoi gli azzurri vincitori.
Tutti guardano la partita quando inizia, ogni cosa sembra paralizzarsi e niente ha piu' importanza se non il desiderio di vedere un gol, un semplice tiro in porta che gonfi la rete facendo sobbalzare dalla poltrona anche il piu' debole dei tifosi. Tutti davanti alla tv, anche quelli che di calcio non capiscono nulla e prima dell'incontro si fanno spiegare per chi devono tifare. Tutti diventiamo nazionalisti e ci stringiamo dimenticando i soliti diverbi e ci abbracciamo quando le trombe squillano, e sorridiamo e poi al bar leggiamo i giornali e bombardati dai cronisti che in ogni dove ci raccontano anche la notizia piu' stupida ed insignificante e noi gioiamo .....
Qualcuno quando l'italia non gioca per lasciare spazio alle squadre di club, sembra criticare la straripanza del calcio in tv, sembra criticare l'uomo medio che la domenica si sdraia sul divano e tifa, sembra criticare le moviole e i dibattiti in tv ma sembra dimenticare tutto questo quando la nazione impazzisce per le vittorie dei ragazzi tricolori. Uno spettacolo piu' bello non esiste.
Il calcio unisce, il calcio ha un potere straripante che coinvolge chiunque e questo mi ripaga di tutte le cose brutte che stanno succedendo nei tribunali sportivi .
Paghi chi ha sbagliato ma lasciateci il calcio perche' sembra davvero l'unico spettacolo che ci rende uniti fino in fondo ...

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