28 settembre 2006

L'Isola dei Famosi senza Eroi

Tra i mille reality Show che oramai imperversano nella televisione Italiana ad ogni ora ed in qualsiasi giorno della settimana ne vorrei salvare qualcuno e tutti gli altri cancellarli per sempre dalla vista di qualunque essere umano.La talpa, L'isola dei Famosi ed il Grande Fratello sono quelli che secondo me potrebbero raccontare di piu' , non tanto per l'imprevedibilita' ma in quanto sono un po i primi nati e che si sono meno evoluti nel tempo e conservano sempre uno spirito particolare. Anche se magari le linee guida sono dettate dalla produzione e gli atteggiamenti dei protagonisti sono dettati dalle telecamere questi tre sono quelli in cui si riesce di piu' ad ottenere, anche se per pochi attimi, il lato caratteriale che nessuno conosceva.E' chiaro che le telecamere in giro rendono arduo il compito di chi vuol difendere la veriticita' e la spontaneita' di alcuni modi di fare, anche perche' poi si spiegherebbe solo con la follia pure un monologo di un tizio sulla palafitta isolata da chiunque.
C'e' una telecamera che riprende e si fa il buffone con la speranza che quel pezzo poi, vada in onda , e non solo quella del mare...Focalizzo adesso l'attenzione sulla famigerata Isola dei Famosi che poi tanto famosi non sono vista la quasi totale "non notorietà" dei partecipanti. Premesso che se fossi stato chiamato io a partecipare ad un gioco di questo tipo, dove la fame ed il caldo la fanno da padrone e dove ogni giorno e' diverso dal precedente, mi sarei preparato al meglio per portare al termine la mia missione da combattente puro che nonostante viene privato delle forze lotta fino alla fine. Forse verrei nominato e poi eliminato dal pubblico a casa, ma di sicuro non avrei mai mollato nel bel mezzo di una difficoltà adducendo mille scuse come hanno fatto alcuni concorrenti.Bisogna soffrire la fame e stare sotto il sole, bisogna procacciarsi il cibo e dividere gli spazi e soprattutto il dialogo non deve essere finalizzato a far sentire al pubblico i propri pensieri, bensì ad aprire la propria mente o i pensieri di colui che ascolta guardandoci negli occhi.
Ieri si è auto-esclusa dal gioco Domiziana Giordano che a quanto pare avrà l'oscar come pessima attrice in stile ottocento con spiccate qualità asociali. E' andata via e son sicuro che nessuno ne sentirà la mancanza ma fa sensazione il modo con il quale ha mollato e le motivazioni potrebbero anche essere giuste ma la sua arroganza fa dimenticare tutto. Hanno mollato nella stessa puntata anche le Kris & Kris con motivazioni che potrebbero essere piu' giuste ma che alla fine non giustificano la loro dipartita. Troppo miele nelle loro parole e troppo buonismo nel concedere la prova leader al secondo.
Basta!! E' una competizione dove il migliore non sempre vince ed il peggiore non sempre e' perdente.Io avrei dato il massimo e non mi sarei mai lamentato anche se riconosco che quando la fame aumenta le qualita' di mediatore scemano sempre di piu' e tutti gli sforzi per far vincere la diplomazzia si vanno a far benedire. Si lotta sulla misera bricciola di pane e si litiga per nulla, ma proprio questo e' lo scopo del gioco e se poi nel bel mezzo ci si sottrae alla "guerra" allora significa che non si ha dentro l'anima del guerriero che necessita per far bella figura agli occhi della gente che osserva con curiosità.
In questo Reality molti acquistano una notorietà diversa da quella che era stata da sempre attribuita loro, e li si guarda con occhi diversi come magari in questa edizione potrebbe accadere per Raul Casadei o Massimo Ceccherini e perche no anche per Aceto.La gente ama il pianto della Pierelli che quando vede la mamma non riesce a trattenere ma ama anche vedere la grinta negli occhi dei partecipanti e spera di osservare gente che non e' sull'isola solo per rilanciare la propria immagine in una televisione che li aveva dimenticati, ma anche per far vedere di che pasta sono fatti.
Da premettere che questi vengono preparati psicologicamente un mese prima della partenza con simulazioni e dialoghi con persone addette, fanno dei corsi di sopravvivenza e non sono improvvisati attori come lo sarebbe un vero naufrago che in preda alla disperazione con la forza dei nervi deve cercare cibo e acqua.L'isola regala sprazzi di sorriso e attimi di gentile odio tra i concorrenti ma alla fine tutti sembrano volersi bene ma quando poi i cameramen vanno a dormire si scatena l'inferno.
Domiziana Giordano, donna finta e falsa, che ha fatto una pessima figura scappando improvvisamente da un gruppo che non l'ha mai accettata e ridendo della sua megalomania inconsistente. Attenzione adesso a Den Arrow e ad Anna Occhiena perchè viste le premesse potrebbero regalarci belle sensazioni. Questi si che sembra gente che lotta fino alla fine e che teme poco.Quando si torna in studio da Simona Ventura tutti sono pronti a dire di essere cambiati in meglio e di aver capiyto i propi limiti e di aver limato i propri difetti, piccoli o grandi che siano.
Tutti hanno capito che i soldi in qualche occasione servono a poco e che non bisognerebbe incentrare la vita sulle futilità quando ci sta gente che muore di fame e non sa se riuscirà a campare fino al giorno dopo. Tutte belle frasi e bellissime parole cariche di steriotipi e stucchevoli modi di dire, perche' poi tutto torna come prima nella società del consumismo.....scommettiamo?Mi piacerebbe vedere , magari l'anno prossimo, una edizione con dodici persone con grinta da vendere, alla Pappalardo per intenderci, che non si ferma alla prima punturina di zanzara .... ma esistono persone così? ...io son pronto !!

25 settembre 2006

Una storia da riscrivere meglio...

Come immobilizzato guardo sgomento il crescere dei sospetti sulle vicende che giornalisti e studiosi avanzano in merito agli scempi mondiali che attanagliano la quotidianetà.
Mi riferisco alle sensazioni di avidita che si percepiscono se si apre il solito capitolo del terrorismo che tanto mi sta a cuore sviscerare in ogni sua componente. Molti dubbi affollano la mente di chiunque dovesse aprire qualche fascicolo bollente contenente tutta quella roba che viene segretamente custodita nei meandri piu' lontani di uffici sperduti.
Inorridisco al pensiero che un uomo potente posso manovrare la vita di milioni di persone accaparrandosi il potere di decidere per loro al fine di dissetare l'avida voglia di denaro con la speranza che questo possa donare la gloria eterna.
Ecco di seguito vi copio ed incollo alcune considerazioni fatte in merito e lascio poi a voi il commento su tutto questo, che potrebbe essere anche solo frutto di fervide immaginazioni ma che di sicuro sappiamo infastidire molti :

Nel 2002 Thierry Messian pubblicò sul suo sito per la prima volta le uniche foto satellitari del Pentagono e del WTC così come apparivano prima e dopo l’evento. Le foto offrono una cronologia visiva degli attacchi e mettono in dubbio la versione del governo. Il foro frontale dell’edificio è troppo piccolo per un jet civile 757.
Sebbene gli attacchi dell’11 settembre siano stati seguiti da molti quotidiani, televisioni e riviste, sorprende di non trovare prove visibili di un 757 al Pentagono in nessuna foto. In forte contrasto con il WTC, il Pentagono mostra pochi danni ed è rimasto per lo più intatto. Ci si aspetterebbero foto che mostrino parti di un aereo come ali, motori, sedili o ruote. Ma non ci sono. Un jet civile 757 è largo circa 38 metri. Come può un aereo di queste dimensioni schiantarsi contro questo edificio ad alta velocità e fare un foro metà delle sue dimensioni? L’amministrazione Bush deve dare ancora una spiegazione. I crolli al WTC causarono apparentemente fiamme così calde da fondere la travi in acciaio. Mentre al Pentagono possiamo vedere mobili come questo tavolo e sgabello non bruciati.
Il Pentagono è alto solo circa 22 metri e il 757 è alto 13 metri. Questo vuol dire che un pilota ha solo 9 metri per evitare questo edificio: un’impresa ardua anche per i piloti più esperti, figuriamoci un allievo della scuola di volo.In effetti come si può pensare di ritrovare il Pentagono partendo da un punto qualunque del West Virginia senza più nessun aiuto da terra nel bel mezzo di quella selva di voli, rotte e canali preferenziali!
Questo sarebbe già difficile per un pilota pluridecorato nella giornata più fortunata della sua vita, ma Hany Hanjour, come ha confermato il suo istruttore in una intervista al New York Times, era lo zimbello della scuola di volo, non era mai stato in grado di pilotare nemmeno un monomotore, non aveva mai volato in quota e non aveva mai visto da vicino i comandi di un 757.Allora cosa ha colpito il Pentagono?
Il 16 maggio 2006, per smentire tutti i dubbi, l’amministrazione Bush rende pubblico il video di due telecamere di sorveglianza. Secondo la Casabianca il video mostrerebbe lo schianto del volo 77 dell’American Airlines contro il Pentagono. L’aereo però non si vede. Eppure intorno al Pentagono sono disseminate centinaia di telecamere di sicurezza che coprono ogni minimo angolo della zona, di giorno e di notte. È semplicemente il posto più protetto e sorvegliato del mondo. Ci sono inoltre le telecamere del vicino svincolo autostradale che inquadrano ininterrottamente lo spazio aereo antistante il Pentagono stesso. Qualunque cosa lo abbia colpito deve per forza essere passata di qua. Anche il vicino hotel Sheraton ha alcune delle sue telecamere puntate proprio in direzione dell’edificio colpito. Ma i nastri di tutte queste telecamere sono stati immediatamente confiscati dell’FBI e nessuno ha mai potuto vederli. Perché per le torri gemelle ci viene mostrato fino alla nausea l’impatto del secondo aereo, mentre per il Pentagono ci viene mostrato l’unico filmato in cui l’aereo non si vede, o perlomeno non si capisce se si tratta di aereo o qualcos’altro? L’unica cosa su cui tutti i testimoni concordano è che l’aereo portasse le insegne dell’America Airlines, che volasse a pochi metri dal suolo e a velocità elevatissima.
Ma riguardo al tipo di aereo si va da chi aveva creduto di vedere un boeing 757 a chi dice di aver visto un aereo molto più piccolo, da 1012 posti al massimo, molto più simile nelle dimensioni ad un caccia militare.

JEFF KING- Scienziato Ricercatore, Ingegnere MIT
Ho studiato fisica al MIT e ho fatto ingegneria elettrica per circa otto anni, con molte esperienze pratiche. Quando ho visto i crolli, mi sono parsi subito non spontanei. La prima cosa che ho fatto e’ stato parlare con un mio collega dell’esercito che si e’ occupato di molte demolizioni e costruzioni. Gli ho mostrato i video del fatto, quelli disponibili per il pubblico. Lui mi ha subito fatto notare delle piccole nuvolette di fumo che all’inizio uscivano dagli edifici, segno evidente di una demolizione controllata.Non sapeva che altro pensare ma ha detto che senza dubbio si trattava di una demolizione controllata.
Ci sono stati molti studi, di cui parlero’, per cercare una spiegazione plausibile ai crolli. Finora, nessuno di questi ci ha mostrato qualcosa che si potrebbe ragionevolmente chiamare un resoconto convincente e dettagliato del perché. Rimane inoltre la domanda sollevata in precedenza, sull’enorme distruzione di prove, il luogo e’ stato ripulito rapidamente.
Di tutta la massa di materiale degli edifici distrutti, il National Institutes of Standards and Technology che sta conducendo l’indagine ha potuto recuperare solo 240 pezzi dell’intero edificio. Tutto il resto non c’è più, questo vuol dire che non si può fare una ricostruzione forense. Anche per catastrofi minori, di solito si ricostruiscono le cose in maniera il piu’ completa possibile. In questo caso e’ stato fatto esattamente l’opposto. Il primo vero rapporto e’ stato pubblicato dalla FEMA insieme all’Associazione Americana Ingegneri Civili. Era in pratica un gruppo di volontari della ASCE con accesso molto limitato al luogo. Molti dei pezzi che sono stati in grado di trovare sono stati recuperati nelle discariche. Il rapporto iniziale confermava che il kerosene sarebbebruciato molto velocemente. Pensiamo agli uffici moderni con fotocopiatrici e computer. Questi tipi di incendi di solito bruciano pian piano.
Non si tratta di fiammate tipo torce. All’interno delle colonne, guardando i diagrammi dell’edificio, c’è un grande rettangolo centrale in ciascuna torre, che conteneva 47 colonne. Queste colonne erano in pratica la struttura di supporto principale e avevano lo scopo di sostenere l’intero carico gravitazionale dell’edificio. Essendo così massicce, si sarebbe pensato che avrebbero in qualche modo resistito al crollo. In realtà, come si e’ visto, pochi resti delle colonne sono rimasti in piedi fino ai primi piani. L’interno e’ stato disegnato in modo che, in caso d’incendio, il fuoco non potesse viaggiare attraverso gli ascensori, né che l’aria entrasse attraverso gli ascensori. L’architetto Aaron Swirsky li ha disegnati con un sistema chiamato a chiusura ermetica. C’erano finestre antincendio in grado di chiudere l’interno in un caso come questo. Le finestre, a quanto ne sappiamo, hanno funzionatobene. Vuol dire che la quantità di ossigeno era limitata. C’è stato uno studio da parte della Weidlinger & Associates, il cui ingegnere capo era Mathis Levi, un autorità in fatto di crollo di edifici. Levi ha scartato l’idea della sovrapposizione o del crollo dei piani. Inoltre, il rapporto ufficiale piu’ recente in merito dell’Istituto Nazionale di Standard e Tecnologia, ha scartato l’idea del crollo dei piani, ha suggerito che ci sia stato un crollo simultaneo degli interni, ma non ha cercato di fornire nessun modello per provare se in realtà siano stati distrutti dalle fiamme. Purtroppo il materiale che avrebbe consentito un’analisi dettagliata, la prova fisica, non c’è piu’. Una delle cose secondo me piu’ indicative, sono le grosse nuvole di fumo denso che avviluppavano la zona che attraversavano il fiume, fino quasi al New Jersey. Questo genere di flusso e’ conosciutobene in fisica e succede solo in due casi in maniera naturale. Il primo, nelle eruzioni vulcaniche, quando una quantità di lava all’improvviso esplode nell’aria dividendosi in piccole particelle. Nel secondo caso si parla di torpidità delle correnti. Questo avviene lungo ibordi del continente dove fango o sedimenti cadono, rimanendo a galla sull’acqua. Nella fase iniziale del crollo, nei primissimi momenti, si vedono queste nubi dense, espulse a velocita’ altissima. Sono dense perché corrono verso ilbasso diventando parte di un flusso piu’ grande. Ci stanno dicendo che il cemento e’ saltato in aria, e’ esploso, e poi e’ stato espulso, mentre i piani crollavano uno sull’altro. Non è una dinamica molto plausibile ma non ho ancora sentito nient’altro per spiegarlo. Parecchie persone presenti sul posto ci hanno detto che c’erano pochi pezzi di cemento, ma che la polvere era in gran parte cemento. Sappiamo che si sono polverizzati anche i metalli dei chip contenuti nei computer, perché sono stati trovati nella polvere, in particelle molto piccole, generalmente nell’ordine di meno di cento micron in diametro.Quindi c’è un problema di dinamica su cosa, durante il crollo, abbia potuto polverizzare tutte queste cose. L’acciaio mantiene molta della sua interezza strutturale, persino quando e’ surriscaldato, finché non ci si avvicina al punto di fusione non si vede una gran perdita di forza. Questo e’ quello di cui parliamo: quando le colonne verticali crollano in se stesse significa che c’è una perdita completa della forza meccanica. Sappiamo che il fine settimana prima dell’11 settembre era mancata la corrente, e sembra siano state fatte delle prove di evacuazione per tutta la settimana precedente. La mancanza di corrente potrebbe essere stato il momento in cui le cariche per la demolizione sono state poste. Anche se credo possibile che siano state messe durante un periodo di tempo piu’ lungo, considerata la relativa accessibilità degli edifici.


BARRIE ZWICKER- Giornalista della Televisione canadese
Una spiegazione diffusa sul perché nessun velivolo militare sia stato in grado di intercettare i voli e impedire il disastro, e’ l’incompetenza. Parliamo allora della teoria dell’incompetenza tornando indietro al 26 ottobre 1999. E’ il giorno in cui il Learjet con abordo il golfista Payne Steward si e’ schiantato senza lasciare superstiti.Dal rapporto della Commissione Nazionale Sicurezza Trasporti: ore 9:19, il volo parte, 9:24, il pilota del Learjet risponde alle istruzioni della torre di controllo, 9:33, il controllore comunica altre istruzioni. Il pilota non risponde. Per quattro minuti e mezzo il controllore prova a stabilire un contatto. Non riuscendoci, chiama l’esercito. Non ha cercato, né avevabisogno quindi, dell’approvazione del Presidente degli Stati Uniti o di nessun altro. E’ una procedura standard quella di chiamare la forza aerea quando si perde il contatto radio con un aereo commerciale nel momento in cui questo esce dalla rotta. 9:54, 16 minuti dopo, l’F-16 raggiunge il Learjet a 14.000 metri, e procede ad un’ispezione visuale. Tempo totale: 21 minuti. Cosa prova tutto questo? Prova che esistono procedure standard per affrontare queste emergenze. Il personale di volo e di terra e’ addestrato a seguire le procedure di routine, perfezionate in anni e anni, come dimostra l’incidente del Learjet. Se grandi aerei controllati sul radar lasciassero le loro rotte improvvisamente, partirebbero molte chiamate all’esercito, specialmente dopo che due hanno colpito il World Trade Center ed uno sta andando verso Washington, vola sopra la Casabianca, vira di colpo e punta verso il Pentagono. Tutti a quel punto sanno che si tratta dibrutte notizie. Su tutti i canali per piu’ di mezz’ora si parla di un attacco terroristico. Labase della forza aerea di Andrews e’ enorme. L’aereo del Presidente sosta qui. Ci sono due squadroni di jet per l’intercettazione, pronti per il combattimento e per proteggere il Campidoglio. Labase e’ a soli 19 km dalla Casabianca. L’11 settembre, gli squadroni presenti sono il 121esimo da combattimento, il 113esimo, equipaggiato con F-16, e lo squadrone 321esimo del 49esimo distaccamento dei Marine gruppo A, equipaggiato con FA-18. Queste informazioni erano sul sito web dellabase l’ 11 settembre. Il giorno dopo Andrews ha deciso di aggiornare il suo sito, e non si parla piu’ degli F-16 e gli F-18. Labase diventa, secondo il sito, solo un appoggio per il trasporto di squadroni. Però alle 18:30 dell’11 Settembre, l’NBC Nightly News come molti altri comunica: “E’ stato dopo l’attacco al Pentagono che la forza aerea ha deciso di sguinzagliare gli F-16 dallabase aerea di Andrews per fornire protezione a Washington D.C.”. Nel nordest degli Stati Uniti ci sono moltebasi aeree, ma quella mattina nessun intercettatore ha risposto in tempo all’emergenza. Questo vale anche per gli squadroni di Andrews che sono situati come sappiamo a soli 19 km dalla Casabianca. Qualunque sia la spiegazione per l’enorme fallimento, non ci sono state, che io sappia, azioni disciplinari. Questo indebolisce di piu’ la teoria dell’incompetenza, perché l’incompetenza di solito viene punita. Mi chiedo, e altri giornalisti dovrebbero fare lo stesso, se ci siano stati ordini contrari.

per continuare a sapere e a diffondere la cultura della informazione pluralista vi lasci un link sul quale cliccare e leggere attentamente per avere una visione dei fatti leggermente differente e poi decidere da che parte stare.
Sono sicuro che nulla si possa risolvere come è certo che nessuno ridonera' la vita ai defunti ma sono certo che se anche la verita' dovesse vincere nessuno paghera' e le cose andranno avanti sempre allo stesso modo.
Rassegnarsi? beh io non lo so ma quello che mi interessa e' avere una mia opinione di tutto senza essere influenzato da un'unica fonte che decide cosa farmi sapere e cosa invece mentirmi.
Tutto e' influenzato, anche il link che sta qui sotto , ma lo sforzo di tutti noi dovrebbe essere quello di travasare le informazioni che ci arrivano a getto e cogliere il succo mettendo in atto l'istinto che ci e' stato donato abbinato alla logica e ad un pizzico di anti-conformismo.
Se pensiamo che anche la storia del passato c'e' stata tramandata e cambiata di volta in volta vi rendete ben conto di quanto fasulle possano essere le cose che ci hanno fatto sapere i vincitori. E se avessimo sentito anche la campana di quelli morti?

http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243^1068103,00.html

12 settembre 2006

11 Settembre 2001 Chi è stato ?

L’11 settembre 2001 gli Stati Uniti e il mondo sono stati testimoni di un evento catastrofico, il più catastrofico del ventunesimo secolo. Due aerei kamikaze si sono schiantati contro le twin towers di New York (torri gemelle), simbolo economico e politico d’America. Un aereo civile, dirottato, alle 8: 45 colpisce la prima torre. Inizialmente si pensa ad un incidente involontario, ma, dopo 18 minuti un altro aereo civile si schianta contro la seconda torre. Un grosso bruco ha colpito la grande mela, ma, questo è solo l’inizio. Infatti, crolla la seconda torre colpita e a questo punto si capisce che il bilancio delle vittime è molto alto, infatti, sotto la torre ci sono molti pompieri e poliziotti intervenuti per aiutare le vittime delle torri; più tardi anche la seconda torre cadrà; dalle immagini si ha l’impressione che la torre si pieghi su se stessa, dagli avvenimenti accaduti si ha l’impressione che gli Stati Uniti e il mondo intero si pieghino ad un nemico ancora sconosciuto. New York non è l’unica città, però, ad essere colpita anche Washington è mira degli attentatori. Una terzo aereo, infatti, punta verso la sede del Pentagono, anche qui moltissime vittime. Quella sarà ricordata come la più lunga giornata mai vissuta dall’America. Dall'ovest della Pennsylvania, nel distretto di Somerset, arriva la notizia di un quarto aereo dirottato, schiantatosi al suolo. Il presidente George Bush che durante i fatti non si trovava a Washington, tornerà alla Casa Bianca solo alle 16: 22, fino a quel momento gli ordini venivano imposti dall’aereo presidenziale: l’Air force one. Bush incoraggia il paese dicendo: "Siamo una Nazione forte e non arretreremo. Possono attaccare l'acciaio dei nostri edifici, ma non l'acciaio della nostra volontà. Colpiremo chi ci ha colpiti". Migliaia le vittime, migliaia di disperati in cerca dei propri familiari. Il più grande atto terroristico della storia. A questo punto , la parola che è presente sempre più sulle bocche del mondo è : guerra. “Il nemico va piegato, distrutto come le vite umane in quel giorno” dicono i più. Mi chiedo però se valga la pena di distruggere altre vite umane.
Questo è successo 5 anni fa, ma ancora oggi ci sono fortissimi dubbi sulla verità effettiva perchè tante cose non sono mai state spiegate e quasi sono state celate elegantemente .
Quante volta abbiamo visto questa immagine e ci siamo sbigottiti pensando al dolore di migliaia di persone che inconsapevoli lasciavano il mondo dei vivi in un solo istante.
Tanti sono pero' i dubbi sollevati da alcuni diplomatici e dopo studi effettuati si sono aperti alcuni interrogativi le cui risposte sono ancora taciute.
Le Torri gemelle son crollate verticalmente con sbuffi alle finestre sottostante e con un fumo che fuoriusciva dall'altro simile a quello di un implosione piu' che a quello del kerosene contenuto dai serbatoi degli aerei.
Quindi si pensa che le torri fossero state minate sui pilastri portanti con migliaia di bombe precendentemente all'attacco degli aerei.
Come e' possibile che due aerei siano stati dirottati ed in due ore nessun caccia si e' alzato in volo per fermali?
Pochi sanno che la maggiorparte della difesa aerea USA era "casualmente" in Canada ad effettuare simulazioni, come mai proprio quel giorno? Si e' detto che all'interno delle torri i pilastri di acciaio si siano ammormbidito dal calore altissimo (intorno a 1.100 gradi) ed akllora se cosi fosse come mai alcune persone si son salvate scendendo dalle scale interne senza provare alcun fastidio? Si sarebbero dovute carbonizzare all'istante.
Era tutto distrutto, l'aereo, le carte degli uffici, la torre, tutto bruciato, eppure nel giro di 48 ore hanno rintracciato passaporto e documento di identita' dei kamikaze per nulla bruciati.
Non ci stava un arabo in tutte le liste passeggeri, come hanno fatto a dirottare l'aereo ?
Se accantoniamo per un istante NewYork e ci concentriamo sul Pentagono, anche li ci sono stranezze inaudite che nessuno mai e' riuscito a spiegare .
Come faceva un Boeing a viaggiare a 4 metri dal suolo senza creare turbolenze e soprattutto evitando il ponte di 35metri che dista 200 metri dall'edificio?
Piloti espertissimi dell'aviazione americana sostengono che un aereo per viaggaire in assetto costante a 4 metri dal suolo avrebbe bisogno di 5km di rettilinio senza ostacoli, ed il Boeing non li aveva anzi avrebbe dovuto fare una manovra difficilissima per evitare la strada.
Dova sono finite le ali ed il motore dell'aereo? Come mai tutti i filmati dell'accaduto sono stati chiusi sotto chiave dai vertici americani senza che mai sia stato mostrato alcun fotogramma?
Questi e mille altri interrogativi rimangono tutt'oggi dei misteri fitti e credo che rimarranno per sempre irrisolti visto le persone che sono invischiate.
Mi chiedo :" sarebbe possibile che i respondabili americani avessero inscenato tutto per giustificare un attacco all'Iraq con il consenso di un popolo che leso nell'orgoglio ha voglia di rivalsa ?"
Una ipotesi scottante che tutti pensano ma che nessuno mai dice per timore delle conseguenze catastrofiche che una simile affermazione potrebbe scatenare. Viviamo in uno sporco mondo ed una cosa del genere non mi stupirebbe e sinceramente credo di non essere stato nemmeno esaustivo per la vastita di informazioni che avrei dovuto fornire ma che la sintesi di un post mi ha imposto di riassumere grossolanamente.
Cinque anni fa, indipendentemente dalle motivazioni e da chi e' stato il mandante che ha fatto agire Bin Laden, l'11 Settembre 2001 sono morte donne e uomini innocenti che di tutto questo non ne sapevano nulla ed io voglio ricordare proprio loro, tutta quella gente che uscita di casa recandosi al lavoro di buona lena non son piu' rientrati lasciando i propri cari nella disperazione piu' totale. Poveri uomini manovrati da un potere piu' grande di loro che ha creduto di poter gestire e disporre di vite innocenti per tornaconti sporchi e bastardi del Dio Petrolio !!!

Per maggiori informazioni in merito all'attentato all'America dell'11 Settembre 2001 cliccate su questo sito e scorrete la pagina fino in fondo e troverete documenti sconcertanti che se solo presi in considerazione in modo obiettivo bisognerebbe riscrivere la storia :

11 settembre 2006

Schumacher Vince a Monza e da l'Addio

MONZA, settembre 2006 -
Un momento commovente. Storico. E surreale. Nel momento in cui Michael Schumacher tagliava - vincendo - il traguardo del GP d’Italia, in sala stampa una rappresentante della Ferrari distribuiva due comunicati stampa. Il primo annunciava la formazione per il 2007 e oltre, con Kimi Raikkonen e Felipe Massa. Il secondo riportava le parole dello stesso Schumi. Che lascia il volante per sempre. Uno scritto ufficiale, superato immediatamente dall’emozione e dallo sguardo di Michael nella conferenza stampa successiva al podio.
1°Schumacher ; 2°Raikkonen ; 3°Kubica .
Questo è l'ordine d'arrivo di questo Gran Premio d'Italia 2006 e le emozioni di anni di vittorie rosse stanno volgendo al termine fino a sgocciolare inesorabilmente fino a fine anno quando si spera possa arrivare il sesto titolo mondiale del tedesco in Ferrari ed il suo ottavo personale.
Giro dopo giro la furia rossa con maestosità ha raggiunto livelli inarrivabili battendo record su record e regalando gioie e commozioni a chi seduto sul divano di casa ha trionfato insieme a loro in tutti questi anni. Oggi Alonso ha rotto il motore quando era terzo dopo una pericolosa rimonta dal decimo posto ed il mondiale piloti si e' riaperto mentre quello costruttori vede il cavallino balzare in testa al rombo Renault.
Vittorie, trionfi , strapotere tecnico,fisico e mentale questo e' stato Schumacher per noi Ferraristi che venivamo da una ventina di anni bui dove il piu' delle volte non si concludeva nemmeno la gara.
Non un personaggio amatissimo, ne tanto meno un uomo di spettacolo o sportivo mediatico , ma uno che antepone sempre i fatti alle parole e per anni ha fatto ragionare quel potentissimo propulsore alle sue spalle sentendolo cantare con un rombo deciso che per tutti era musica soave , come un canto di mille sirene che inesorabilmente ti attraggono.
Ora la leggenda sta deponendo le armi e la Ferrari resta.....
"Indipendentemente dall'esito del campionato in corso,quindi, Michael lascerà la Formula 1 come detentore di quasi tutti i primati. Fino ad oggi, ha conquistato sette titoli mondiali Piloti e ha contribuito ad altrettante vittorie delle sue squadre nel Campionato Costruttori. In 247 partecipazioni ad un Gran Premio di Formula 1 (178 al volante di una Ferrari), le vittorie sono state 90 (71), le pole position 68 (58) e i giri più veloci in gara 75 (52); i punti iridati accumulati sono 1354, di cui 1051 con le monoposto di Maranello.
Nessuno nel mondo dell'automobilismo sportivo ha saputo fare meglio di lui. L'unico primato che, conseguentemente alla sua scelta, non potrà battere sarà quello delle partecipazioni ad un Gran Premio: Michael potrà arrivare a 250 presenze, a soltanto sei lunghezze dal record di Riccardo Patrese. Schumacher è parte della Scuderia Ferrari da undici stagioni, una dimostrazione di fedeltà che non ha eguali in Formula 1, conquistando, finora, cinque titoli Piloti e contribuendo al successo della squadra in sei campionati Costruttori.
"Michael" ha scritto un capitolo unico nella storia della Formula 1 e, in particolare, della Ferrari, che ancora deve peraltro vedere la sua conclusione e che va al di là dei risultati raccolti" - ha aggiunto il Direttore Generale, Jean Todt - "E' un uomo eccezionale e un pilota leggendario. Per me personalmente è un grande amico: insieme abbiamo condiviso emozioni irripetibili. Aver avuto la possibilità di lavorare insieme a lui è stato e continuerà ad essere un privilegio".
"Qualunque cosa io possa dire adesso non sarà mai abbastanza grande o appropriata per spiegare che cosa mi abbia dato e quanto sia affascinante per me lo sport dell'automobile" - ha detto Michael Schumacher - "Dai go-kart alla Formula 1, ho vissuto momenti che non dimenticherò mai. Sono profondamente grato per tutto quello che ho avuto. Voglio ringraziare tutti coloro che mi sono stati accanto, che mi aiutato e mi hanno ispirato, sin da quando ero un bambino''.a aveva mai vinto tanto con i colori della Scuderia.
GRAZIE SCHUMMY......ed è già nostalgia.....

08 settembre 2006

Il Cruciverba della Vita

Qualche volta ti sarà sicuramente capitato di far scivolare gli occhi su di un cruciverba ed essere fortemente tentato dal prendere la penna per cercare di completarlo.
Rifletti e cerchi di riempire tutte le caselle con la speranza che nessuna rimanga desolatamente vuota e che magari tutte le soluzioni, benchè difficili, possano essere risolvibili con il gioco degli incroci.
Il più delle volte, pur essendo risolutori esperti. ci lasciamo ingannare da qualche soluzione apparentemente semplice e senza nemmeno fare una verifica scriviamo velocemente la parola pensata quando poi da li a poco ci rendiamo conto che al posto di quella ci andava un'altra di egual misura. Quindi si cerca di camuffare l'errore calcando molto le lettere sovrascritte e ci si arrovella il cervello quando non sappiamo proprio rispondere e ci disperiamo quando ci sfugge almeno temporaneamente l'esatta sequeza di sillabe. Più risulta difficile ed arduo e maggiormente ci intestardiamo e restiamo ore a fissare il foglio bianco pieno di caselle nere. A mente fresca poi, quando magari facciamo tutt'altro, ecco che come un lampo a ciel sereno ,ci appare ben chiaro l'aggettivo da inserire o il verbo da incrociare.
Sicuramente ognuno di noi cerca di risolvere a modo suo gli eventuali problemi che la vita ci pone, e come un cruciverba , qualche volta non è semplice dare subito le risposte ma bisogna riflettere molto e studiare bene le eventuali conseguenza di un gesto per evitare poi di sovrasscriverne un'altro per cancellare quello precedentemente fatto.
Le caselle nere sono quei momenti che esistono e che resteranno per sempre un con il loro alone di mistero che rendono piu' intrigante il sentiero della vita' che impervia e complicata riserva sempre delle innumerevoli sorprese che ci raggiungono all'improvviso.
Verticali o Orizontali che siano, i problemi hanno sempre una loro soluzione ma purtroppo non sempre gli strumenti che abbiamo a disposizione ci permettoni di individuare bene il metodo per fare centro e rimaniamo delusi e perplessi.
Molte sono le domande a cui nessuno riesce a dare una risposta certa mentre qualche volta anche se questa gia' ci sta il difficile sta nel risalire alla domanda...Una vita strana, la nostra, ma che va vissuta fino in fondo cercando sempre id migliorare la qualita' della vita propria e forse anche degli altri.
Io un Cruciverba se lo inizio amo finirlo, ci provo e tento di scrivere lentamente fino a che la mente fa riaffiorare quel vocabolo che avevo, magari, sulla punta della lingua.
Qualcosa, fino ad oggi , è rimasto incompiuto e non passa giorno che non pensi a come raggiungere la metà prefissata ma c'è poi sempre qualche altra cosa che distoglie la mia attenzione e mi fa aprire altre parentesi ma sempre tenendo aperta la pagina del cruciverba più difficile....magari quello senza schema, dove le caselle nere bisogna individuarle con acume e disegnarle per evidenziarle.
Forse quando si parla di etica comportamentale la si potrebbe paragonare al cruciverba appena destritto.
Nessuna regola è apparentemente già dettata, ma le caselle esistono perchè precedentemente pensate e di conseguenza vanno individuate con precisione.
Oggi l'etica comportamentale sta, in certi ambienti, svanendo inesorabilmente e la vista va in tilt perchè nessuno si preoccupa di trovare il momento di stop e va avanti senza fermarsi non rispettando regole non scritte ma tacitamente accettate...