Vivere per raggiungere un sogno che probabilmente non verrà mai raggiungto o accontentarsi di una vita normale che ci fa star bene?
Una sera mentre la mia giornata lavorativa stava volgendo al termine Tullio nelle vesti Marzullesche mi pone la suscritta domanda che in prima battuta mi ha lasciato silenzioso ma che dopo una attenta riflesisone ha trovato una mia personalissima risposta. Tullio era li che ascoltava ma sorridente rifletteva e nervosamente si agitava senza mai rilassarsi come se dalle mie parole dipendesse una sua decisione fondamentale. Il silenzio regnava attorno nonostante c'era una musica assordante che dalla sala attigua ci avvolgeva inutilmente. Massimo era li e avvicinandosi sommessamente accennava un sorriso stranito e con attenzione ascoltava le mie parole anche se poi alla fin fine non credevo di dire un qualcosa di estremo interesse nonostante fosse di notevole spessore.
Accontentarsi di quello che si ha è un po come morire prima del tempo e dalla vita si viene solo travolti senza cavalcare l'onda delle emozioni. Accettare passivamente gli eventi senza rischiare un probabile tonfo non è da me, ma questo non vuol dire che rischio inutilmente per un ipotetico miglioramento senza che ce ne siano le basi.
Credo che la vita vada vissuta e che i sogni servono tantissimo solo pero' se si resta con i piedi per terra perchè altrimenti si rischia di volare e di accorgersi di cadere senza poter più porre rimedio. Bisogna figurarsi nella mente il sogno inteso come obiettivo e attraverso questo cercare di dare il massimo per raggiungere la meta prefissa senza però vivere male la strada per arrivarci. Tante sono le angolazioni dalle quali l'esistenza puo' essere guardata ed anche quando crediamo di averle calcolate tutte, guardando bene, ce ne starà sempre un'altra che ci mostra la problematica sotto un'altra ottica.
Nella foto il mio volto è stato immortalato da un'obiettivo con un effetto ottico particolare ma quanti sarebbero sicuri di poter scommettere che la foto è solo finzione ? Solo coloro che mi conoscono, solo coloro che hanno una concezione limitata della realtà. Se aprissimo la mente piu' delle solite angolazioni ci renderemmo conto che sognare è bello come anche credere di poterci riuscire ma non tutti riescono a farlo e pochissimi se dovessero farlo, riescirebbero a raggiunere il traguardo ma la felicità dovrebbe nascere nella motivazione e non dal risultato conseguito.
Mi spiego con un esempio pratico : Se mi dovessi laureare in Giurisprudenza dopo qualche anno di esperienza il mio sogno potrebbe essere quello di diventare Giudice della Corte di Cassazione perchè sarebbe un traguardo ambizioso e arduo da conseguire che prota soldi e successo ma non tutti riescono ad arrivarci e sarebbe un errore appassirsi se durante il percorso resto solo uno stimatissimo avvocato. Forse un giorno l'avvocato diventerà giudice ma nel contempo la vita scorre e va comunque vissuta senza aspettare di viverla meglio, senza attendere l'attimo dopo perche' questo potrebbe anche non esserci.
Quindi a conclusione del mio discorso auguro a tutti di avere un sogno e soprattutto che questo possa aiutare ad essere proprietari di una libertà interiore che liberi dalla schiavitù della quotidianità fine a se stessa.
.........la musica terminò e mestamente restammo riflessivi, poi chiusi la serranda della palestra e ce ne andammo ognuno per la propria strada quando un giorno stava per finire ed un'altro stava per iniziare .....
Una sera mentre la mia giornata lavorativa stava volgendo al termine Tullio nelle vesti Marzullesche mi pone la suscritta domanda che in prima battuta mi ha lasciato silenzioso ma che dopo una attenta riflesisone ha trovato una mia personalissima risposta. Tullio era li che ascoltava ma sorridente rifletteva e nervosamente si agitava senza mai rilassarsi come se dalle mie parole dipendesse una sua decisione fondamentale. Il silenzio regnava attorno nonostante c'era una musica assordante che dalla sala attigua ci avvolgeva inutilmente. Massimo era li e avvicinandosi sommessamente accennava un sorriso stranito e con attenzione ascoltava le mie parole anche se poi alla fin fine non credevo di dire un qualcosa di estremo interesse nonostante fosse di notevole spessore.
Accontentarsi di quello che si ha è un po come morire prima del tempo e dalla vita si viene solo travolti senza cavalcare l'onda delle emozioni. Accettare passivamente gli eventi senza rischiare un probabile tonfo non è da me, ma questo non vuol dire che rischio inutilmente per un ipotetico miglioramento senza che ce ne siano le basi.
Credo che la vita vada vissuta e che i sogni servono tantissimo solo pero' se si resta con i piedi per terra perchè altrimenti si rischia di volare e di accorgersi di cadere senza poter più porre rimedio. Bisogna figurarsi nella mente il sogno inteso come obiettivo e attraverso questo cercare di dare il massimo per raggiungere la meta prefissa senza però vivere male la strada per arrivarci. Tante sono le angolazioni dalle quali l'esistenza puo' essere guardata ed anche quando crediamo di averle calcolate tutte, guardando bene, ce ne starà sempre un'altra che ci mostra la problematica sotto un'altra ottica.
Nella foto il mio volto è stato immortalato da un'obiettivo con un effetto ottico particolare ma quanti sarebbero sicuri di poter scommettere che la foto è solo finzione ? Solo coloro che mi conoscono, solo coloro che hanno una concezione limitata della realtà. Se aprissimo la mente piu' delle solite angolazioni ci renderemmo conto che sognare è bello come anche credere di poterci riuscire ma non tutti riescono a farlo e pochissimi se dovessero farlo, riescirebbero a raggiunere il traguardo ma la felicità dovrebbe nascere nella motivazione e non dal risultato conseguito.
Mi spiego con un esempio pratico : Se mi dovessi laureare in Giurisprudenza dopo qualche anno di esperienza il mio sogno potrebbe essere quello di diventare Giudice della Corte di Cassazione perchè sarebbe un traguardo ambizioso e arduo da conseguire che prota soldi e successo ma non tutti riescono ad arrivarci e sarebbe un errore appassirsi se durante il percorso resto solo uno stimatissimo avvocato. Forse un giorno l'avvocato diventerà giudice ma nel contempo la vita scorre e va comunque vissuta senza aspettare di viverla meglio, senza attendere l'attimo dopo perche' questo potrebbe anche non esserci.
Quindi a conclusione del mio discorso auguro a tutti di avere un sogno e soprattutto che questo possa aiutare ad essere proprietari di una libertà interiore che liberi dalla schiavitù della quotidianità fine a se stessa.
.........la musica terminò e mestamente restammo riflessivi, poi chiusi la serranda della palestra e ce ne andammo ognuno per la propria strada quando un giorno stava per finire ed un'altro stava per iniziare .....
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