24 marzo 2007

(76)..un sogno lungo una vita

Viviamo intensamente la realtà eppure ci lasciamo sfuggire le cose che più potrebbero caratterizzare la nostra breve esistenza che corre sul filo che separa la ragione dalla pazzìa. Siamo pronti a combattere la quotidianità e ci rimbocchiamo le maniche se qualcosa non va per il verso giusto e pensiamo ai mille perchè di quella scelta e attimo dopo attimo desideriamo cose che forse mai arriveranno.
Chi ci garantisce che stiamo vivendo una realtà e che invece non sia tutto un sogno architettato da qualcuno per scopi sperimentali, chi ci da la certezza della veriticità delle parole e delle cose che tocchiamo e odoriamo. Qualcuno potrebbe credere che io stia vaneggiando ed effettivamente lo direi anche io se mi imbattessi in un simile ragionamento, ma io vorrei che si riflettesse un istante sulla possibilità di essere manipolati da qualcosa.
Queste riflessioni non sono frutto di una mia pazzìa improvvisa ma derivano dall'aver visto due film di notevole spessore come "Matrix" e "Vanilla Sky".
Lancio delle provocazioni, esibisco delle riflessioni a cielo aperto consapevole di non trovare mai una risposta. Per qualcuno i sogni non esistono e per altri invece la realtà è talmente brutta da non desiderala. Chi mi garantisce che tutto quello per il quale io combatto, soffro e rido è pura realtà, chi mi assicura che non patisco inutilmente finte menzogne o presunte verità.
Noi siamo frutto di qualcosa che mentre in Matrix è determinato da macchine che hanno preso il sopravvento sull'uomo facendogli vinere una finta realtà per poterlo coltivare in capsule di vetro, in Vanilla Sky invece è un sogno lucido gestito dalla propria mente dopo una preventiva ibernazione. Chi vive il sogno non sa di farlo e non analizza le cose dando il giusto valore ed il corretto peso, non razionalizza, non fa paragoni esatti, non viene stimolato dall'idea di non essere ma gioisce al pensiero di poter essere padrone del proprio destino.
Tutto e' incentrato sulla sopravvivenza dell'essere umano sulla Terra. Il lavoro, gli studi, gli amori che nascono e poi forse finiscono, le passioni che si incendiano sempre più; e se questo fosse solo l'invenzione di una macchina che ci conduce dove vuole? Io non vorrei mai vivere onniricamente perchè adoro troppo la vita effettiva che pur non priva di mille angherìe ed altrettante sofferenze, regala comunque gioie ed infiniti momenti di estasi.
Anche se potessi determinare la direzione della mia vita cercherei comunque di essere come sono, e catturerei l'adrenalina che scorrerebbe nelle vene di chi fa una cosa folle o acciufferei la determinazione di chi e' convinto delle proprie idee. Amo troppo la coerenza e sono sin troppo razionale da desiderare il sogno.
Qualche volta mi capita di svegliarmi la mattina presto e di essere scosso da un incubo notturno, e credere per alcuni istanti di averlo davvero vissuto e di continuare a viverlo, ed altre volte ancora, invece, mi capita di vivere una realtà talmente sconfortante da sperare di essere semplicemente incappato in un brutto incubo.
E se tutte queste cose fossero solo interferenze di un programma che ci sta guidando?
Credo nel cappuccino la mattina, nel bacio ad una moglie, nell'odore dei libbri appena comprati, al rumore delle pagine del giornale, al boato di uno stadio in festa, al silenzio di una chiesa, al dolore di un assassino, alla stanchezza di un minatore, alla velocità di un aereo, all'eleganza di un vestito, alla solitudine di un prete, allo sciabordìo delle acque del mare, al cigolìo di una tegola, al soffio in un orecchio, ad un fratello che ti chiama, ad una mamma che ti segue ed un padre che ti insegna, ad un tavolo che scricchiola, ad un letto appena fatto, ad una doccia bollente.
Io credo in queste cose ed a mille altre ancora, io credo nell'esistenza e che nessuno mi venga a dire che sto dormendo e che è giunta l'ora di alzarmi per aprire gli occhi ad un nouvo giorno di un mondo che non ho mai visto. Vivo il presente sperando nel futuro non dimenticando il passato. Magari sogno, ma solo per il sadico gusto di svegliarmi ed apprezzare meglio la dolce ed amara realtà.

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