26 aprile 2007

(82)...second Life?...NO grazie

Hai mai pensato ad una seconda vita?
Un alito di vento, un pensiero che vola e una fantasia che diventà improvvisamente realtà ed ecco che il gioco è fatto, sei diventato quello che desideri essere, hai trasformato le situazioni difficili in occasioni di riscatto.
Sei entrato in un'altra dimensione, parallela a quella reale, dove ogni cosa la decidi tu e ne puoi determinare gli eventi immaginando di correre senza avere il fiatone, di mangiare senza ingrassare, ridere senza fare rumore, distruggere con gentilezza, ogni cosa è possibile anche la piu' insignificante.
Second Life esiste ed è un gioco di internet inventato qualche anno fa dove si ha la possibilità di essere un'altro, avere un altro nome e vestirsi come si è sempre desiderato ma realmente soppresso per il timore del giudizio di terzi. Addirittura, per quelli che non hanno nemmeno un po di creatività, si ha la possibilità di "rubare"un'identità realmente esistete di un personaggio dello spettacolo o del mondo della moda o semplicemente del nostro vicino di casa e vivere come vivrebbe lui. Interessante come progetto se non avesse poi un rovescio della medaglia al quale, forse, nessuno mai ci ha pensato. Cosa succederà quando la vita virtuale, questa "second life", diventerà molto piu' interessante e piena di patos di quella reale? Cosa diventeremo quando con il passare del tempo ci immedesimeremo sempre piu' nel personaggio scelto o creato?

Ogni nostro obiettivo sarà rivolto a quel gioco, ogni nostro passo sarà verso quella direzione inventata lasciando alla vita reale, magari piena di problemi, soltanto le briciole dei minuti restanti. Tutti correranno a casa per collegarsi al pc o ancora peggio già nel treno di ritorno a casa incominceranno ad estraniarsi dal contatto umano per chattare attraverso il portatile con la tipa appena conosciuta e con la quale aveva un appuntamento al tavolo 18 del ristorante sul mare all'interno della rete mondiale.
Il piacere immenso di starsene da soli nel buio della propria stanza alla luce del solo monitor sarà molto più pregnante del duro lavoro in ufficio e il nostro impegno scemerà sempre piu' fino a ridurci a gruppi di amebe che passeggiano virtualmente nella vita reale e ambientano realmente la virtualità di uno scenario immaginato.
Alto e bello, pieno di soldi con tanti affetti intorno, nulla ti faresti mancare in questa seconda vita e l'assenza di problemi te ne darà tanti quando dovrai accettare una moglie che realmente ha bisogno di amore e tu sarai innamorato di quella bruna virtuale che tutte le notti ti riempie di finti complimenti.
Come si riuscirà a far coesistere queste due realtà che partono parallele ma che nella maggior parte dei casi tenderanno ad incrociarsi? Io credo diventerà un inferno perchè dare uno strumento di questo tipo ad uomini la cui realtà non è delle migliori avrà lo scopo di peggiorarne l'efficienza sociale, la produttività lavorativa, la presenza familiare, la complicità amorosa.
La razionalità dovrebbe essere alla base di un uomo che partecipa a "second life" per non cadere nel tranello della tentazione, ma questo poi diventarebbe un controsenzo se si pensa che l'ingrediente essenziale per alimentare il sogno è proprio l'irrazionalità.
Orizzonti da guardare al tramonto fino a perdere lo sguardo nell'arancione mare piatto, cieli stellati sopra un immenso deserto di sabbia tiepida, un amore incondizionato, un film thriller visto con attenzione mano nella mano, una passeggiata nel bosco odendo il fruscio delle foglie, l'odore dei prati a primavera e la freschezza della neve in montagna, queste cose second life te le farebbe solo immaginare e nemmeno le si apprezzerebbero piu' di tanto perchè non esiste il sacrificio, non vi sono metri di paragone e tutto è reso apparentemente fiabesco, mentre l'aspro contrasto delle cose reali rende piu' gustosi i paesaggi e tutto quello di cui sono composti in un attimo di quiete.
Io scelgo no, e fatelo anche voi....restate voi stessi ed amatevi con i vostri difetti e i vostri pregi..

22 aprile 2007

(81).. schiavi delle menzogne

Impotenti siamo dinnanzi alla forza innaturale dei potenti che ci opprimono silenziosamente e ci soffocano con le loro menzogne lasciandoci in uno stato di torpore generale che ci porta a lottare aspramente per sopravvivere.
Pochi sono gli attimi di verità e forse cono già stato troppo generoso, qualche volta oserei dire nessuno. Se dovessi restare più del dovuto a riflettere sulle prepotenze che subiamo senza poterci ribellare, sarei certo di impazzire e non riuscirei a condividere tacitamente questi suprusi del potere politico e finanziario che verte solo all'arricchimento di pochi a scapito della moltitudine che al contrario viene sfuttata.

Fumo negli occhi sono i comizzi elettorali o le conferenze stampe dei presidenti , buchi nell'acqua sembrano essere le promesse fatte per salire al potere. Guerre del petrolio mascherate da marce al sol fine di esportare la democrazia che viene a cadere per definizione se si pensa al modo con il quale la si vuole imporre.
Anche nella medicina i poteri economici si sono diramati ed il medico oggi non è più quello che una volta per vocazione "ben pagata" si dedicava alla cura del malato dopo il giuramento di Ippocrate e cercava nel piu' breve tempo possibile e nel miglior modo consentito di portarlo all'amata guarigione, ma è colui che asseconda il potere delle case farmaceutiche che impongono farmaci specifici ai danni di altri che forse migliori ma costano meno.
Inutili raccolte di danaro vengono effettuate ogni giorno e tutte con un nome diverso allo scopo di finanziare una ricerca che non avverrà mai visto che la maggior parte di quei soldi vanno nelle tasche di chi li chiede ed in quelle di enti preposti ma solo alcuni, ed anche qui sono generoso, andranno a rimpinguare i fondi della ricerca.
Nelle scuole i maestri fanno usare libri di testo desueti perchè le case editrici spingono a farli usare senza minimanete pensare alla "forma mentis" di un adolescente che nel crescere potrebbe essere danneggiato o fuorviato da informazioni lanciate alla lentezza di sessant'anni prima e non alla velocità dei tempi moderni.
Nelle Università professori che raccomandano e che intascano soldi e che fanno di tutto per entrare nel consiglio di amministrazione e imbrogliano ogni giorno e che conservano sempre la loro cattedra anche dopo l'età pensionabile.
Non voglio addentrarmi troppo nell'ambito politico perche non basterebbe una vita per scrivere le cose che ho appreso e non basterebbe nemmeno la vita di chi legge nell'esporre le altre cose che invece non si sanno.
Rimango allibito quando sento i loro stipendi e l'importo della pensione che prenderanno se riescono a rstare in carica almeno un anno e sette mesi di lavoro senza contare poi, tutti i benefici di cui godono nella quotidianità.
Fanno riforma, tolgono tasse ma ne aggiungono altre sotto forma di altri introiti, aggirano l'elettore medio molto facilmente e non risolvono problemi basilari come il sistema pensionistico che dovrebbe essere alla base di una nazione civilmente evoluta. Tutto a loro adesso che non fanno nulla, agli altri , quelli che lavorano sul serio, forse qualcosa dopo ma non è detto.
Giudici che non emettono sentenze giuste o che condannano in modo differente casi uguali , che rinviano a giudizio colpevoli che possono permettersi ottimi e dispendiosi avvocati, che condannano uno scippatore ma che lasciano ancora fuori Callisto Tanzi che ha mandato migliaia di risparmiatori in mezzo ad una strada.
E' colpevole, lo sapeva, era premeditato tutto ma lui sta ancora in villa e comodamente addormentato sul suo letto che sghignazza speranzoso di poter evitare la condanna.
Anna Maria Franzoni oramai è diventata una star. Una madre che evidentemente in un attimo di follìa ha chiaramente ucciso il suo bambino è ancora liberamente per strada ed è diventata un volto mediatico. Ospite a più trasmissioni, parla come fosse Madre Teresa di Calcutta, ha pure scritto un libro e guadagnato sulla sua disgrazia.
Qui, signori, siamo davvero usciti dal tracciato, abbiamo deragliato ed il bello è che tutti lo diciamo ma che nessuno vi pone rimedio. Ci propinano i Reality show più stupidi, e noi li guardiamo; ci vogliono far credere che Maradona si risollevera dalla droga, e noi ne parliamo al bar; vogliono farci credere che le torri gemelle sono stati attacchi islamici al mondo occidentale, e noi crediamo all'innocenza Americana; vogliono ridicolizzarci con degli iter burocratici pesantissimi, e noi come pecore a fare file inutili alla ricerca di documenti che nemmeno servono.
Viviamo in un mondo che sempre più ci rende schiavi e pur predicando libertà e democrazia sembra non essere cambiato affatto rispetto al medioevo. Sicuramente sono cambiati i modi ma la sostanza è immutata.
Mi piacerebbe, un giorno, liberarmi da queste catene virtuali che mi legano e volare libero senza bende, e sapere anche le cose più brutte,quelle che possono far male e poter capire finalmente come lottare e contro chi farlo. Riflettiamo tutti.

10 aprile 2007

(80)..Una foto sbiadita di Pasquetta

Hai mai visto una foto sbiadita dal tempo o sgranata da un obiettivo non troppo efficiente?
Delle volte osservare un ammasso di colori senza contorni potrebbe regalare emezioni nascoste che mai potrebbero essere vissute con ricordi nitidi e ben definiti.
Un pensiero, un ricordo lontano, un istante d'attenzione, una fugace sensazione e retroscena inaspettati. Questa foto mi torna alla mente e ripenso a modo mio la scena con gli attori dai volti noti ma dalle espressioni che preferisco, dalle parole che decido io, dai movimenti che mi invento. Nulla ha contorno , nulla si vede bene anche se si intuisce ,ed ogni cosa prende la forma che decidiamo noi.
Sarebbe bello un mondo cosi, personalizzato, dove gli oggetti cambiano da un giorno all'altro ed i colori pur rimanendo grossolanamente gli stessi cambiano di tonalità ed intensità per non rendere nulla scontato e noioso, per regalare emozioni diverse.
Il mio compleanno, una festa inaspettata, Rossella che si è prodigata per organizzare la sorpresa e gli amici che hanno partecipato numerosi per codividere le mie trenta primavere.
In un pub della città vecchia con musica di sottofondo che esaltava il rosso vivo delle pareti i minuti lieti passavano e forte cresceva il rammarico del back stage trascorso quando nulla sapevo.
Adesso è appena passato il tradizionale lunedì di Pasquetta, Ostuni ci ha ospitati tra le sue caratteristiche case bianche tutte ammassate senza ragionevole criterio e la giornata è volata. Tutti si spostano la mattina e vanno in posti lontani, qualcuno mangia bene e qualcuno invece male, il traffico incomincia a serpeggiare e lo stress incomincia ad aumentare.
Si ride e si scherza, ci si ritrova con amici che magari da tanto non vedi tutti insieme, analizzi le battute del ragazzo a capo tavola, ti alzi per lanciare un tovagliolo, ti disperi per quella caraffa di vino già finita, chiami la cameriera, scappi dal tavolo al minimo sentore di qualcosa che non va, poi arriva il conto e dopo aver fatto le solite sottrazioni e divisioni ci si appresta a fare la passeggiatina al sole che bacia i volti dei turisti.
Tutto è iniziato e tutto è pure finito, il tempo fugacemente scorre e il ricordo, bello o brutto, resta nella nostra mente che con il passar dei mesi tende a far scappare qualche informazione , non trattiene i particolari ed inizia a sbiadire i contorni ed ad affievolire le risate e tutto diventa come questa foto fatta solo qualche mese fa.
Tutto scorre, l'importante è afferrare le cose importanti, le frasi determinanti e le sensazioni che ci han fatto stare bene, e tutto il resto non conta perchè lo si potrebbe anche inventare.
Una vita fatta di foto sbiadite sarebbe molto triste ma ogni tanto qualcuna non ci starebbe male....

04 aprile 2007

(79)..notte di pioggia nella mente

Notte di pioggia è questa qui e tutto li fuori sembra freddo e distaccato al punto da farmi riflettere con insistenza sulla realtà di quello che sento. Sempre le stesse cose rendono aridi i pensieri più fertili e qualsiasi proposito resta sempre irrealizzato e tutti quei pensieri fatti istanti prima non trovano mai seguito. Profumo di novità, odore del prato appena tagliato, fruscìo del vento che lieve spira impattando contro le persiane che semi aperte regalano un effetto chiaro scuro alle pareti della mia stanza. Occhi ben aperti e corpo immobile sotto le coperte.
Mille ricordi mi stanno passando nella mia testa e non riesco a frenare la loro impulsività e mi stupisco di tutta la strada fatta e degli ostacoli superati ma non ho mai tempo di compiacermi perchè in agguato ci sta, per me, sempre una nuova sfida da affrontare con la spada sguainata.
Non ho paura, non temo nulla. Tuoni e lampi stanno facendo segnali morse al cielo quasi volessero esprimere tutto quello che sono costretti a vedere ed io fra un po mi addormento comunque sperando di dimenticare le fatiche. Che vita sarebbe senza i piccoli e grandi problemi, non si riuscirebbero ad apprezzare le cose belle, non si godrebbe dei traguardi raggiunti, non si gioirebbe delle conquiste fatte con la determinazione. Amo le verità, il nero del caffè, la purezza della lealtà, la sportività di un abbraccio a fine partita, il pianto liberatorio di un amico, l'odore della benzina, il freddo di un marmo e le calde fiamme di un fuoco che divampa.
Ancora nel letto me ne sto e tranquillo guardo le luci sparse nella stanza, analizzo i particolari ed ogni tanto interrompo tutto e perdo il filo dei miei ragionamenti aprendo uno squarcio nella mia fronte. Se potessi dipingere una tela, in questo istante, la farei a tinte forti e contrastanti tra loro senza soggetti e con linee armoniose ma decise senza confini.
Rispecchierebbe la mi anima, decisa senza mezze misure che apre sempre porte a nuove strade ma che allo stesso tempo ha ben chiara la strada da percorere in modo elegante e con tanta dignità. Il mio spirito ribelle mi spinge sempre oltre il dovuto ma questa notte è tempo di riflessione, di analisi profonda di me stesso come se mi dovessi dividere e separare le cose buone da quelle cattive. Piove ancora fuori e non è certo una metafora, anzi, continua a sorgere il sole dopo essere tramontato il giorno prima, le cose continuano a rompersi per poi essere riparate, gli amori vivono intensamente i percorsi segnati, il mare continua a regalare il suo mistero, la luna ci guarda.
Questa notte mi voglio abbandonare completamente fino a dormire tranquillo senza interferenze come se il mio sonno dovesse durare parecchio fino a ripristinare le vecchie energìe spese.
La gente nasce e poi muore e lo stesso iter lo seguono tutti gli altri animali ma quanti possono realmente dire che nel mezzo si sono ricordati di vivere? Io lo faccio frequentemente, a modo mio senza la paura del giudizio della gente che frena quasi tutti voi...la pioggia continua a battere e per me è arrivato l'attimo giusto per glissarmi qualche ora immergendomi tra le coperte che mi avvolgono.

03 aprile 2007

(78).. libero dopo 50anni

Fermo ed assolutamente stranito resta, quel signore anziano, che dopo anni di prigionìa riesce nuovamente ad ottenere quell'amata libertà strappatagli un tempo dal destino ma che adesso quasi non la desidera più.
Il sole scalda il suo viso, le mani nelle tasche di un vecchio pantalone rattoppato passato di moda e i piedi fissi, quasi di cemento, non muove un passo. Nessuno ad attenderlo e solo dopo cinquant'anni se ne resta con la libertà nella valigia virtuale di una vita lacerata che mai più potra riacciuffare.
I suoi occhi vedono tutto diverso da come aveva lasciato, nemmeno quel chiosco di limonate all'angolo è rimasto come una volta, adesso hanno costruito una metropolitana. Gente che corre frettolosamente senza curarsi di nessuno, automobili che fanno rumore, corrono e fumano.
Dentro la vita era difficile ma col passar dei giorni si era abituato, viveva felice con gli amici galeotti, faceva un piccolo lavoretto per loro e si sentiva importante e nei giorni di afa gli capitava di fermarsi e pensare a come sarebbe stato bello stare fuori, tra la gente comune, e camminare senza eseguire gli ordini , senza rispettare gli orari , senza essere imprigionato. Voleva tornare in quel casolare che aveva lasciato e restaurarlo, dipingere le pareti e comprare nuovi mobili per renderlo ancora piu' accogliente e sorseggiare un buon the caldo nel buoi del soggiorno seduto accanto alla finestra che dava sul giardino e con il calore emanato dal camino alla sua destra.
Fantasticava e dormiva in cella, da solo ma circondato da tanti amici ma adesso quella tanto agoniata libertà l'ha ottenuta ma non la desidera più, non ha più familiari e tutti gli amici che aveva da giovane son tutti morti, nemmeno un nipote si è ricordato della sua esistenza. Solo e senza meta muove il primo passo con la stessa paura che ebbe quel giorno quando fu condannato, ed abbandona il carcere alle sue spalle escogitando nella mente il modo o la scusa per potervi rientrare.
Il casolare ci sta ancora ma la terra che lo circondava ormai è arida, stepposa, e gli alberi secchi e quell'altalena che costruì per i nipotini è mossa dal vento ma non ha vita, non ha senso, non ha luce.
Cinquant'anni fa iniziò a pagar eper una colpa non sua ma poichè no poteva permettersi un avvocato si abbandonò a questa decisione ingiusta ma qualche tempo dopo, poichè non riusciva a sopportare di essere stato ammanettato e derubato della propria esistenza per mano di un giudice superficiale decise di fare qualcosa di grave che giustificasse la pena da scontare. Un uomo incolpevole che si rende colpevole e che viene addomesticato in un carcere e rilasciato dopo mezzo secolo, quando fuori il mondo è diventato una giungla.
Immaginate un leone che viene cresciuto in una gabbia di uno zoo e lasciato nella foresta dopo tanto tempo, credete sappia cacciare? Credete sappia difendere il territorio? La risposta è sempliciemente NO.
Il vecchio signore è allo sbando, non riesce nemmeno a piangere, non vuole attraversare la strada ed ogni tanto spera che qualcuni gridi forte il suo nome per destarlo dal brutto incubo e gli ridoni la voglia di vivere che aveva qualche attimo fa, imprigionato e pieno di ritmicadenzati.
Tutto è relativo. dunque, tutto viene rapportato a qualcosa che se analizzata ti fa rendere conto che tutte le sofferenze o le angosce potrebbero svanire in un niente se solo si riuscisse a trovare la chiave giusta con calma e lucidità.