31 maggio 2007

(86)..in Olanda un Reality degradante...

In Olanda hanno partorito un nuovo format per un reality show che ha superato ogni limite.
Lisa, una ragazza di 34 anni, malata terminale di cancro al cervello , diventa la protagonista di questa avventura televisiva perchè avrà il privilegio di poter scegliere, in vita, la persona alla quale donare il suo rene per un trapianto di estrema urgenza. Tra i candidati ci saranno delle sfide come in un normale reality e solo alla fine delle puntate stabilite (almeno che non muore prima) Lisa potrà decidere, anche grazie all'aiuto degli sms da casa, a chi donare il suo rene e di conseguenza chi far "morire" dopo la puntata finale.
La redazione, inoltre, ci tiene a precisare che la donazione non avverrà alla fine della trasmissione, ma a morte avvenuta del donatore ed io a questo punto farei un'altro reality dove ci sono una decina di cacciatori ed il cui vincitore avrà l'onore di sparare alla povera donna direttamente un colpo alla tempia e porre fine alla prima trasmissione.
Ma ci stiamo rendendo conto cosa ci stanno facendo subire? Oramai eravamo abituati a sorbirci un pò di ogni cosa, anche la più stupida, ma questo è davvero troppo. Si gioca con la vita della gente come se non avesse alcuna importanza e ci si nutre della sofferenza degli altri per godere delle manie nostre di vuayerismo.
Una donna sta morendo e dovrebbe avere la forza di decidere attraverso attente riflessioni, a chi andrà la sua parte di vita affinche questo concorrente possa vincere sia lo show che un'altra possibilità a scapito degli altri che resteranno in attesa e magari moriranno consapevoli che avrebbero potuto giocarsi meglio l'opportunità quando gli è stata data.
Non è possibile che ci siamo ridotti ad escogitare simili scempi pur di fare sempre comunque business.
Oggi viviamo in un'epoca senza senzo alcuno e siamo costretti a sorbirci i moralismi (falsissimi) di gente che critica la televisione pur servendosi di essa come mezzo per fare soldi proprio nell'istante in cui la sta denigrando. Siamo nelle mani di gente che mette al primo posto i propri interessi e che magari non è nemmeno competente ma che è disposta a tutto pur di battere la concorrenza dell'avversario.

Mille sono i controsenzi ai quali non posso resistere. Ci parlano di morale e poi creano trasmissioni disgustanti che rubano la dignità di coloro che si offrono alla mercè di tutti pur di fare la scorciatoia del successo; ci viene detto che le pensioni verranno aumentate a fatica di qualche misero spicciolo di euro quando poi i politici percepiscono stipendi esorbitanti pur non facendo nulla; sulle autostrade ci mettono il segnale di pericolo con delle frasi lunghissime che se un automobilista dovesse cercare di leggere tutto , di sicuro allenterebbe l'attenzione e provocherebbe un incidente andando ad aumentare di una unita il numero di morti segnati proprio su quel cartellone come deterrente all'alta velocità; ci aumentano la benzina a dismisura dicendoci poi che il PIL è in leggera flessione; Ci dicono di non fare della pirateria e quindi di non masterizzare o scaricare musica quando per comprare un cd bisogna spendere 30 volte di piu; tutti criticano i metodi educativi dei professori che qualche volta alzano un po di più la voce per cercare di mantenere a bada ragazzi che oggi sono impossibili da gestire con la loro emancipazione nel bagaglio e i cellulari sempre a portata di mano e pronti per il video piu' pazzo.
Ogni cosa è il contrario di quella che normalmente si pensa e la gente viene spiazzata da questi enormi cambiamenti e non riesce a stare al passo e resta indietro arrancando. Si fanno le leggi e si trovano gli inganni, si ruba e non si viene condannati, si sta male e non sempre si trova la cura, si studia ma non sempre si viene gratificati per i sacrifici prodotti, ci si allena ma non sempre si ottengono i risultati sperati.
Un mondo difficile senza didascalìe, che non ci aiuta, anzi ci distrugge lentamente in ogni istante della quotidianità ammaliata da un domani che potenzialmente potrebbe essere migliore di ieri ma che in realtà ne è solo la fotocopia sbiadita. Ultimissima notizia di queste ore :" condannati all'ergastolo scrivono una lettere al Presidente della Repubblica Italiana chiedendo di poter essere sottoposti alla pena di morte perchè stanchi di morire lentamente giorno dopo giorno senza uno scopo. Giorni che passano lentamente senza un'obiettivo e resi più tristi dall'angoscia di non poter recuperare ad errori commessi nel passato ma che mai più avrebbero il coraggio di ripetere in futuro."
Vogliono morire, insomma, ed anche qui ci saranno polemiche su polemiche ma che alla fine denotano un malessere generale che è latente nella società di oggi che ha perso i valori di un tempo e si sta degradando lentamente fino ad un punto di rottura definitivo.

24 maggio 2007

(85).. vorrei un'Italia senza luoghi comuni

Io voglio un'Italia tutta unita senza ascoltare coloro che invece fanno di tutto per cercare di dividerla perchè per me un bambino che nasce a Milano ha la stessa dignità di uno che nasce a Palermo e dovrebbero poter contare sull'apporto di mille altri che mischiati in tutto lo stivale ci rendono tutti una grandissima famiglia che porta in giro per il mondo i colori della nostra terra.
Desidero possedere l'orgoglio di essere un Italiano non solo quando la nazionale vince i mondiali o quando qualche sportivo porta sulla vetta del mondo l'azzurro della propria maglia, ma lo vorrei essere sempre anche quando si parla di cultura, educazione e civiltà.
Vorrei esportare l'onore della mia patria, ovunque ,senza il timore che qualcuno possa dirmi di combattere causa persa o peggio ancora di non sprecare energie preziose per gridare un nome che non ha piu' valore di esistere.
L'italia adesso è divisa. Ci sta un netto divario, purtroppo, tra i cittadini che abitano al nord e quelli che sfortunatamente vivono nel sud. La dura realtà è questa e la tanto amata solidità nazionale qualche volta viene meno anche nella mente oltre che nell'evidenza delle cose.
Il sud non ha strutture idonee e riduce la gente ad avere una mentalità che volge alla sopravvivenza più che ad un impegno per avere una vita agiata ; siamo bistrattati dalla politica che ci usa solo per i voti in campagna elettorale promettendo la luna sapendo che la potrebbero regalare solo se specchiata in una pozza d'acqua; siamo emarginati dalle decisioni che contano e i media per fare piu' ascolti tendono sempre ad enfatizzare le problematiche sociali presenti nel meridione ed ad assopire facendo passare nel dimenticatoio tutto quello che di male accade da Roma in su. Ormai si fa di tutta un'erba un fascio e non si distingue più la brava dalla cattiva gente, i lavoratori dai ladri, gli approfittatori da coloro che fanno buone azioni, e si tende a sottolineare il sud sempre in maniera negativa allontanando sempre piu' qualsiasi possibilità di crescita.
Riusciamo ad autolesionarci in maniera lenta ed apparentemente indolore ma costante e lacerante al punto tale che un giorno non riusciremo piu' a rialzarci. Non abbiamo prospettive , non abbiamo piu' la possibilità di studiare e mettere in pratica sul nostro territorio stesso le cose apprese, non possiamo fare piu' investimenti e le tasse diventano sempre piu' opprimenti.
Non voglio fare una scissione perche io amo l'Italia, amo il tricolore e tutte le sue meraviglie artistiche, tutti i suoi dialetti che la caratterizzano e le sue coste uniche. Oggi siamo arrivati al punto in cui noi del sud non siamo nemmeno piu' uniti tra di noi e tendiamo a criticarci l'un l'altro come se non fosse tutto il mondo paese.
Non esistono ricette da seguire per guarire la mentalità della gente che talvolta viene aizzata con notizie false e menzogne di ogni tipo, non esistono medicine che tolgono i luoghi comuni dalla bocca dei piu' stolti, non esistono bacchette magiche che facciano sparire la mafia e la camorra ma solo una sinergia perfetta tra istituzioni e senso di civiltà personale potrebbe far nascere un prodotto chiamato Italia del futuro capace di entrare in Europa a testa alta senza i soliti imbrogli ma senza nemmeno che il milanese lavoratore prenda in giro il napoletano che invece di lavorare "cazzeggia" col mandolino per strada cantando "o sole mio".
Sono stufo di sentire le solite polemiche banali che non hanno un briciolo di intelligenza e fanno del luogo comune la fonte principale di ispirazione. Non è possibile catalogare sempre tutti come se non esistessero individualtità, come se in Sicilia tutti girassero con la lupara tra le mani e sparassero solo per il gusto di farlo, oppure come se a Napoli la gente amasse vivere tra la spazzatura che non viene raccolta, oppure ancora come se in Calabria la Sila fosse sempre affollata di bimbi sequestrati.
Basta con i luoghi comuni perchè anche noi del sud abbiamo diritto ad avere i finanziamenti per le opere senza che le istituzioni e la malavita organizzata rubino tutto lasciando la gente che lavora onestamente sempre a mani vuote.
Basta con le etichette che denigrano perchè io l'Italia la voglio solida e combattiva e di certo unita.
Il progetto deve essere generale e deve coinvolgere chiunque e deve impegnare tutti noi a saper essere cittadini di una Europa che sta cambiando giorno dopo giorno e ci vede ancora indietro ad arrancare sensa un prgetto preciso, con dei governi che vanno al potere solo per fini personali.
Non faccio distinzione tra sinistra o destra e nemmeno tra sud, nord o centro perche quando si nasce il bambino e' vergine di informazioni e se nel crescere non riceve quelle giuste non è certo il genitore che lo vuole a sua immagine e somiglianza ma è la dura legge della sopravvivenza che lo porta a sbagliare.
Attenzione io non giustifico chi ruba o chi uccide, ci mancherebbe altro, ma dico solo che nessuno sceglie per hobby di diventare povero ma è il destino che con infamia decide di premiarci facendoci nascere al nord o ci punisce riempiendo i registri dell'anagrafe di una cittadina del sud.
L'Italia è una sola e non va bistrattata ma amata senza luoghi comuni. A Milano si lavora e si dorme, a Torino nemmeno si dorme, a Genova non si regala nulla e ne si spende un soldo, a Napoli si mangia pizza ogni giorno e l'odore del caffe' e' la base di ogni scippo nei quartieri spagnoli, a Bari sono tutti opportunisti e traffichini, a Catania tutti di cosa nostra. Basta con queste cazzate e incominciamo a pensare da Italiani fieri di esserlo cercando di esportare la nostra lingua e le nostre tradizioni all'estero e non sempre viceversa. Basta con questi inglesi che vogliono distinguersi, basta con gli Spagnoli o i Tedeschi, noi siamo Italiani.

15 maggio 2007

(84).. il palloncino dei ricordi

Mi duole la testa al pensiero inesorabile che il tempo passa, e scorre rapidamente portando con se tutte le cose di cui ci pentiamo e le mischia a quelle che vorremmo rifare fino a sbiadirle lentamente. Dormivo assopito da un sonno leggero quando improvvisamente una musica silente in lontananza mi ha rubato la sensazione di stanchezza sostituendola con la curiosità di sapere da dove provenisse. Mi alzo nel cuore della notte ed affacciato alla finestra che da sul giardino, con uno sguardo da detective ed attento a seguire con l'orecchio le tracce che quelle note lasciavano nell'aria, son rimasto per qualche minuto immobile.
Tanti ricordi mi vengono alla mente e tutti passano fugaci come un treno che non si ferma ma che lascia un solco tra i binari. Li metto in fila disordinatamente senza un ordine cronologico e rivivo quegli attimi come se fossero parte del presente, immaginando le persone come erano allora come se il tempo non avesse lasciato i suoi segni.
Ho sempre la sensazione di non pote afferrare con decisione quelle sensazioni e per pigrizia le lascio scorrere ma dolcemente mi lascio cullare dagli odori che sentivo e cerco di fare un resoconto di quello che ho fatto.
Mille strade lasciate a metà ed interrotte per i motivi piu' disparati, tornano a presentarsi lungo il cammino e paradossalmente qualche volta ti viene data la possibilità di fare una scelta che un tempo si lascio' in sospeso. Il destino allora ci sfida continuamente e ci mette alla prova.
La notte sta scorrendo piano ed io ho ormai fatto il tuffo nella mia vita e parallelamente ho già trovato quella musica che seguivo ma rimango lo stesso alla finestra ma con un'espressione piu' distesa e sempre con lo sguardo perso nel cielo scuro pieno di stelle. Non tanti anni son passati dal giorno in cui son venuto al mondo eppure ho la sensazione forte di avere un passato solido alle spalle pieno di anedoti e frasi divertenti fatto di persone che forse ho visto solo una volta o con altre che è tanto che non vedo ma che hanno poi caratterizzato il percorso fatto. Si dice che per capire chi sei e dove andrai bisogna sempre guardare il passato ed analizzare le radici e capirne lo spessore e la profondità nel quale sono radicate. Questa notte mi sto analizzando e con rammarico rivivo le scene di dolore e vorrei cancellarle, e con gioia controllata guardo quei fatti che mi hanno visto protagonista in maniera positiva.
Immagino spesso un uomo che viaggia per il mondo e porta con se un palloncino pieno delle sue esperienze e lo riempie con le risate, le lacrime amare, i sorrisi divertenti, le gioie incontenibili, i sentimenti forti.
Un palloncino che più passa il tempo e più diventa prezioso ed insostituibile ma allo stesso tempo la fagilità dello stesso lo rende particolarmente delicato da salvaguardare. Ogni uomo ha il suo palloncino che lo caratterizza. A qualcuno è colorato a qualche altro invece è sbiadito e tantissime potrebbero essere le sfumature e le diversità delle cose contenute in esso. Qualche volta pesa ed è molto spigoloso mentre altre è molto soffice e leggero con forma tondeggiante
In questa notte improvvisamente mi è capitato di dare uno sguardo a questo palloncino, il mio, che simbolicamente mi è apparso al di la della finestra quasi come se mi stesse scappando di mano. Volevo afferrarlo e rinverdire tutti quei ricordi dettati da fatti strani, tutte quelle corse in bicicletta,quelle assenze a scuola,quelle sensazioni di essere grande quando invece con gli occhi di adesso ero ancora adolescente, quelle notizie avute repentinamente e non aspettate. Tante cose chiaramente sono cambiate e i protagonisti delle scene son cresciuti e qualcuno addirittura non esiste più realmente ma in quel palloncino tutti continuano a restare. Il palloncino dei ricordi fa davvero miracoli e mi aiuta a riflettere che qualche volta tendiamo tutti a rimandare le cose e non esprimiamo quello che sentiamo ma dovremmo invece lasciarci piu' andare e mettere da parte tutte quelle abitudini tramandateci e vivere piu' saggiamente l'esistenza.
Sono stanco e distolgo l'attenzione dalle stelle e chiudo la finestra.
Ritorno a dormire e lentamente chiudo gli occhi nuovamente felice di aver dato sfogo a questo mio momento di ispirazione improvvisa e spero adesso di sognare.........

09 maggio 2007

(83).. una vita rubata e poi restituita

- LONDRA -
"John Brandrick non ha avuto dubbi: quando i medici lo hanno dato per moribondo si e' goduto la fine sperperando tutti risparmi . Dopo un anno ha scoperto che la diagnosi era sbagliata, si trattava di una semplice pancreatite, e deciso di fare causa all'ospedale inglese di Newquay. Brandrick, 62 anni, certo di avere un cancro al pancreas, si era licenziato dal lavoro, smettendo di pagare il mutuo e godendosi con la compagna notti di passione in alberghi di lusso."

Oggi desidero commentare questa notizia che ho letto da qualche ora.
Innanzitutto credo che il signor John ha fatto quello che molti di noi dicono di voler fare se dovessimo trovarci nella stessa situazione, ma siamo sicuri che poi messi alla prova, all'atto pratico faremmo la stessa cosa? Dopo aver ragionato qualche giorno in merito al proprio destino sulla terra il sessantaduenne decide di darsi alla pazza gioia, forse per dimenticare o forse per tenere sempre bene a mente il suo male e per un senso di rivalsa verso il destino crudele decide di godere delle sue fortune accumulate. Difficile trovare il sorriso e la forza di viaggiare quando il peso di una notizia del genere ti piomba addosso, tutto sembra cambiare e le cose appaiono in modo differente. Si incomincia ad apprezzare ogni minimo particolare che la vita ci regala ed un giorno viene accolto come fosse il più bello. Si agisce senza tener molto conto delle conseguenze perchè tanto alla fine la punizione più grande l'abbiamo già ascoltata, non si pensa al futuro ma si analizza il presente senza guardare il passato.
Un viaggio lunghissimo, il signor John Brandrick, ha deciso di fare con la sua compagna ed ha speso ogni cosa utilizzando quel denaro, magari difficilmente accumulato con anni di sacrifici, e lo sperperava senza remore.
Sicuramente è giusto non essere lungimiranti in questo caso perchè non avrebbe senso preoccuparsi se il giorno dopo probabilmente non ci si sveglia più ma inevitabilmente, poi, ci si trova in forte imbarazzo quando la notizia più sconcertante diventa quella che avresti sempre desiderato sentire, quella della tua guarigione o meglio ancora proprio dell'assenza del male. Gioire per una vita restituita ed erroneamente rubataci dall'ignoranza di dottori frettolosi e poco competenti, oppure essere tristi e sconcertati perchè ridotti sul lastrico? Un dilemma atroce che porta John a fare causa
per riavere il proprio denaro incautamente speso in virtu di una notizia infondata.
E se dovesse vincere la causa?....chiudo gli occhi e provo ad immaginare : prima sono addolorato e sconfortato, poi improvvisamente decido di spendere tutto per non portarmi al cimitero i soldi, poi quando ho speso tutto si scopre che la diagnosi è sbagliata e gioisco amaramente sapendo che vivro' partendo da zero ed allora faccio causa sperando di vincerla per riavere i soldi senza restituire i momenti magici di lusso sfrenato.
Le cose andrebbero viste secondo ottiche diverse e solo così facendo potremmo renderci conto che basterebbe analizzare con attenzione una problematica per cambiare punto di vista e rendere meno gravosi i problemi anche se correremmo il rischio di rendere meno gloriosa la gioia.
A questo punto la mia domanda è la seguente : "è giusto regalare un immenso dolore ad una persona senza fare delle approfondite analisi ?". Io non accetto errori di questo tipo quando si spendono milioni di euro per la ricerca e per i macchinari ospedalieri che dovrebbero avere il compito di rendere il piu' certo possibile ogni diagnosi.
Un uomo derubato della sua stessa vita e poi come se nulla fosse accaduto , questa gli viene nuovamente restituita.
Forse avendo visto la morte con i propri occhi, quest'uomo, potrebbe aver avuto in dono la saggezza della relatività e vivrebbe con la consapevolezza di poter meglio di chiunque apprezzare con maggior entusiasmo le frasi che prima lasciava cadere , gli oggetti senza significato, gli atteggiamenti che non portano a nulla.
Forse però non è giusto appropriarsi della mente di qualcuno e svuotarla a piacimento per poi ricomporla qualche mese dopo. Ogni secondo passa piu' inesorabile quando sai che la tua vita sta volgendo al termine, ogni notte diventa sempre più corta e ogni giorno diventa sempre più rovente. Interrompere ogni forma di abitudine prestabilita e iniziare una nuova breve vita, questo sembrerebbe l'imperativo da seguire.
...e se questo fosse il momento di iniziare "second Life"? ...e se invece ci svegliandoci ci rendiamo conto che John è solo un tizio nel quale ci siamo voluti immedesimare in "second Life"?
Di certo nessuno farebbe il dottore che sbaglia la diagnosi perchè saprebbe benissimo che una parola detta non correttamente potrebbe far morire, anche solo virtualmente, un utente innocente che ha diritto ad essere libero e spensierato. Adesso il povero John ha una vita in più ma tanti soldi in meno ...
...assurdo e allo stesso tempo eticamente ingiusto. Vergogna !!