Il 9 Luglio 2006, esattamente un anno fa, gli azzurri diventano campioni del mondo battendo nella finalissima di Berlino la Francia ai rigori. Una vittoria voluta e costruita giorno dopo giorno con la foza del gruppo che contrariamente a quanto si pensasse alla vigilia, visti gli scandali del calcio italiano in piena bufera Moggiopoli, si e' unito e concentrato per conseguire un obiettivo prestigioso.
Una vittoria contro tutti coloro che non credevano nel popolo dell'inventiva, contro tutti quelli che deridevano le nostre sciagure, contro tutti quei tedeschi giunti al mondiale convinti di vincere in patria ed alzare la coppa tra mille bandiere giallonerorosse.
Un anno abbiamo, quindi, conquistato la coppa del mondo 14 anni dopo la storica finale spagnola dell'82 quando con Pertini Presidente e Rossi goleador inventammo la favola azzurra partendo a fari spenti.
Chi non ha mai visto almeno una volta il famosissimo urlo di Tardelli quando impazzito di gioia dopo il gol corre per tutto il terreno di gioco senza che i compagni riuscissero a fermarlo; chi non ha visto almeno una volta l'immagine di Zoff che alza la coppa e la bacia, e quante volte hanno trasmesso l'applauso divertito di Pertini in tribuna che gioiva come un tifoso qualunque giunto alolo stadio per godersi quel giorno magico. Insomma quel mondiale era l'ultimo trionfo della bandiera tricolore ed eravamo stufi di cullarci sempre sugli stessi ricordi e desideravamo tutti gioire ancora una volta.
Un anno fa abbiamo vinto e parlo al plurale perchè anche se a combattere sono stati i 22 nazionali azzurri in campo noi da casa siamo stati con il cuore incollati ai televisori tralasciando ogni cosa per poter godere, per gridare al gol, per ridere di gusto con gli amici il giorno dopo, per vincere in casa dei tedeschi che criticavano il nostro modo di essere.
L'Italia in quelle sere non aveva divisioni, non esisteva il nord ed il sud, non c'erano i comunisti ed i fascisti, non il ricco ed il povero ma eravamo tutti un unico gruppo che soffiava dietro le vele della nostra nazione per spingerla piu' in alto possibile. Fieri di essere un popolo tricolore, fieri di festeggiare con un unico coro.
Una vittoria di tutti, voluta da chiunque. Questa qui in alto sembra essere una immagine simbolo che rappresenta la vittoria in senso stretto del mondiale ma che ha visto miracolosamente tutte quelle mani, ed altre ancora, unite verso un comune scopo per far si che la forza si moltiplicasse e le energie crescessero a dismisura per sfinire gli avversari e gridare per una volta "forza Italia" senza pensare ad un partito politico.
Una vittoria contro tutti coloro che non credevano nel popolo dell'inventiva, contro tutti quelli che deridevano le nostre sciagure, contro tutti quei tedeschi giunti al mondiale convinti di vincere in patria ed alzare la coppa tra mille bandiere giallonerorosse.
Un anno abbiamo, quindi, conquistato la coppa del mondo 14 anni dopo la storica finale spagnola dell'82 quando con Pertini Presidente e Rossi goleador inventammo la favola azzurra partendo a fari spenti.
Chi non ha mai visto almeno una volta il famosissimo urlo di Tardelli quando impazzito di gioia dopo il gol corre per tutto il terreno di gioco senza che i compagni riuscissero a fermarlo; chi non ha visto almeno una volta l'immagine di Zoff che alza la coppa e la bacia, e quante volte hanno trasmesso l'applauso divertito di Pertini in tribuna che gioiva come un tifoso qualunque giunto alolo stadio per godersi quel giorno magico. Insomma quel mondiale era l'ultimo trionfo della bandiera tricolore ed eravamo stufi di cullarci sempre sugli stessi ricordi e desideravamo tutti gioire ancora una volta.
Un anno fa abbiamo vinto e parlo al plurale perchè anche se a combattere sono stati i 22 nazionali azzurri in campo noi da casa siamo stati con il cuore incollati ai televisori tralasciando ogni cosa per poter godere, per gridare al gol, per ridere di gusto con gli amici il giorno dopo, per vincere in casa dei tedeschi che criticavano il nostro modo di essere.
L'Italia in quelle sere non aveva divisioni, non esisteva il nord ed il sud, non c'erano i comunisti ed i fascisti, non il ricco ed il povero ma eravamo tutti un unico gruppo che soffiava dietro le vele della nostra nazione per spingerla piu' in alto possibile. Fieri di essere un popolo tricolore, fieri di festeggiare con un unico coro.
Una vittoria di tutti, voluta da chiunque. Questa qui in alto sembra essere una immagine simbolo che rappresenta la vittoria in senso stretto del mondiale ma che ha visto miracolosamente tutte quelle mani, ed altre ancora, unite verso un comune scopo per far si che la forza si moltiplicasse e le energie crescessero a dismisura per sfinire gli avversari e gridare per una volta "forza Italia" senza pensare ad un partito politico.
Una notte indimenticabile ha vissuto il popolo dello stivale, una emozione forte mista ad amore per la propria nazione.
Il rigore di Totti all'ultimo minuto contro l'Australia, il mister Lippi che nervosamente dalla panchina pulisce i suoi occhiali, l'espulsione di De Rossi per una gomitata contro gli USA,il gol di Grosso alla Germania e subito dopo il raddoppio di Alex Del Piero, il commento su Sky di Fabio Caressa e Beppe Bergomi che invitavano a chiudere le valige per andare a Berlino, le parate di Buffon decisive, la solidità difensiva del pallone d'oro Cannavaro, la testada di Zidane subita da Materazzi in finale, il gol dello stesso Materazzi che ci porta ai supplementari ed il rigore di Grosso ultimo e decisivo grazie anche alla complicità involontaria dal dischetto di Treseguet e poi la festa con i mille coriandoli che alle spalle degli azzurri riempiono lo stadio mentre il capitano alza la coppa al cielo con l'abbraccio di tutti i compagni. Ecco la sintesi di un evento storico che da un anno è ancora nei nostri cuori e che difficilmente andrà chiuso in un cassetto almeno fino alla prossima vittoria.
In genere la gente dimentica in fretta ed è subito pronta a criticare al primo errore ma credo che questo evento non si puo' mettere da parte. Un trionfo in piena regola che vale tanto e che va a rinverdire quelle immagini da repertorio dell'82 che molti oggi non hanno nemmeno vissuto.
Oggi i ragazzini per strada indossano le magliette di Grosso e Materazzi che prima dell'inizio delle ostilità nemmeno si pensava potessero diventare gli eroi di una spedizione che vedeva in Totti l'uomo stella e che invece, complice un infortunio grave in campionato, non ha reso al meglio.
La storia è fatta per essere ricordata nel passato ma è per questo che forse tutti noi ancora non riusciamo a capacitarci che tutto questo è passato e vogliamo continuare a godercelo almeno per altri tre anni, almeno finche questa coppa d'oro massiccio resta in casa nostra. Amiamo la gloria, amiamo le emozioni degli uomini semplici che diventano idoli, amiamo rivedere in loro parte di noi e dimentichiamo almeno per qualche momento le angosce e le sofferenze che la vita purtroppo ci "regala" guardando loro che esultano e portano in alto il nome del nostro bel paese.
L'azzurro del cielo di Berlino quella volta diventò l'azzurro della maglia Italiana e questo nessuno lo puo' ancora sopportare ed è per questo che noi ci godiamo sempre piu' questa clamorosa e meritata vittoria finale.
..........un anno dopo siamo ancora CAMPIONI DEL MONDO !!
Il rigore di Totti all'ultimo minuto contro l'Australia, il mister Lippi che nervosamente dalla panchina pulisce i suoi occhiali, l'espulsione di De Rossi per una gomitata contro gli USA,il gol di Grosso alla Germania e subito dopo il raddoppio di Alex Del Piero, il commento su Sky di Fabio Caressa e Beppe Bergomi che invitavano a chiudere le valige per andare a Berlino, le parate di Buffon decisive, la solidità difensiva del pallone d'oro Cannavaro, la testada di Zidane subita da Materazzi in finale, il gol dello stesso Materazzi che ci porta ai supplementari ed il rigore di Grosso ultimo e decisivo grazie anche alla complicità involontaria dal dischetto di Treseguet e poi la festa con i mille coriandoli che alle spalle degli azzurri riempiono lo stadio mentre il capitano alza la coppa al cielo con l'abbraccio di tutti i compagni. Ecco la sintesi di un evento storico che da un anno è ancora nei nostri cuori e che difficilmente andrà chiuso in un cassetto almeno fino alla prossima vittoria.
In genere la gente dimentica in fretta ed è subito pronta a criticare al primo errore ma credo che questo evento non si puo' mettere da parte. Un trionfo in piena regola che vale tanto e che va a rinverdire quelle immagini da repertorio dell'82 che molti oggi non hanno nemmeno vissuto.
Oggi i ragazzini per strada indossano le magliette di Grosso e Materazzi che prima dell'inizio delle ostilità nemmeno si pensava potessero diventare gli eroi di una spedizione che vedeva in Totti l'uomo stella e che invece, complice un infortunio grave in campionato, non ha reso al meglio.
La storia è fatta per essere ricordata nel passato ma è per questo che forse tutti noi ancora non riusciamo a capacitarci che tutto questo è passato e vogliamo continuare a godercelo almeno per altri tre anni, almeno finche questa coppa d'oro massiccio resta in casa nostra. Amiamo la gloria, amiamo le emozioni degli uomini semplici che diventano idoli, amiamo rivedere in loro parte di noi e dimentichiamo almeno per qualche momento le angosce e le sofferenze che la vita purtroppo ci "regala" guardando loro che esultano e portano in alto il nome del nostro bel paese.
L'azzurro del cielo di Berlino quella volta diventò l'azzurro della maglia Italiana e questo nessuno lo puo' ancora sopportare ed è per questo che noi ci godiamo sempre piu' questa clamorosa e meritata vittoria finale.
..........un anno dopo siamo ancora CAMPIONI DEL MONDO !!
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