27 novembre 2007

(112)...il tempo passa,le cose si evolvono ma...

Oggi il mondo sta cambiando e purtroppo non sempre tale evoluzione ci porta verso la direzione esatta. Crediamo di avanzare ma lo facciamo solamente con il corpo e la mente non ce la fa a raggiungerlo e resta indietro e si attarda fecendo molta fatica per metabolizzare l'evoluzione e non sempre ci riesce. Scoperte innovative e soluzioni di ultimissima generazione stanno facilitandoci molti compiti ma allo stesso tempo ci atrofizzano parte del nostro cervello, quella che, invece, dovrebbe essere allenata a ricordare. I calcoli matematici non sappiamo piu' farli se non abbiamo davanti una calcolatrice e sfido chiunque a ricordare a memoria il numero telefonico della rubrica del nostro cellulare che contattiamo piu' spesso.Tutti che si scambiano sms con sigle di ogni genere che stanno ammazzando la lingua italiana, non ci sta un adolescente che non sappia cosa sia il messenger e le sue emoticon. Ogni cosa si sta automatizzando, anche in banca il cassiere non serve piu' perche hanno inserito lo sportello automatico aperto 24 ore su 24, all'ipermercato han fatto le macchinatte che fanno la somma del totale da pagare e stampano pure lo scontrino, adesso manca solo chi la paghi visto che per come stanno andando oggi le cose questa economia resta sempre piu' in crisi. I più giovani riescono a stare al passo con le innovazioni e grande difficoltà hanno le persone che han da poco superato gli "anta" mentre completamente estranee sono i nostri nonni ancora abituati a leggere il giornale cartaceo e non su internet.Bisognerebbe tenere allenata la mente sempre perchè nel momento di necessità questa potrebbe difettare e farci perdere il treno. In televisione solo spazzatura o quasi, ogni trasmissione ha il suo televoto e non si fa altro che dover scegliere tra quello e quell'altro, tra il concorrente bravo e quello famoso, addirittura anche miss Italia. Sinceramente non se ne può piu'!! Basta! Poi ci lamentiamo se i ragazzini di oggi crescono con falsi ideali, miti inutili e sbarazzini e non sono abituati a lottare per raggiungere un obiettivo. Si pensa solo a diventare famosi, aad essere ricchi senza sudarsi la fama, a comprare la scarpa di Prada o gli occhiali di Gucci o la borsa di Martini. Si è persa di vista la strada maestra. Questo potrebbe sembrare un discorso vecchio e troppo scontato ma rispecchia in pieno un modo di essere di colui che dice NO a questa realtà fatta di cose effimere e vorrebbe incontrare piu' persone che badano all'essenziale dell'esistenza. Oggi, dunque, abbiamo la teconologia che galoppa, un'etica comportamentale che ha perso i veri principi e la gente che ormai non sa più che fare. Il corpo sta avanzando velocemente ma la mente difficilmente riesce a collaudare meccanismi nuovi che portano a riscrivere regole passate ormai digerite. Da tempo le donne stanno lottando per una parità ed a mio avviso anche giustamente, ma l'ostentazione a piacimento di questa cosa mi sta un po stretta. La donna, ormai si sa, ha gli stessi diritti e le stesse facoltà intellettive dell'uomo e la mente pero' fa fatica a percepire discorsi che per anni son stati diversi anche se li ritiene giusti. Quando si mangia salatissimo per anni e poi si riduce tantissimo la dose di questo ingrediente tutti capiscono che è una buona cosa e che il corpo ne puo' trarre solo giovamento ma la mente non la pensa allo stesso modo e fa fatica ad abituarsi. Noi ci troviamo in un epoca di transizione, dove fatichiamo a capire anche se il corpo ormai è lanciatissimo. Abbiamo perso la nostra vera identità e ne cerchiamo un'altra ma è un po come se brancolassimo nel buio di un periodo dove le difficoltà sono troppe e ci distolgono l'attenzione. Io avrei voglia di urlare e capire e poter spiegare a tutti di non dover perdere di vista il fatto che la vità è molto breve e perdere tempo dietro a cose di dubbia importanza potrebbe farci sfuggire l'essenza della bellezza dell'esistenza. Oggi mille lotte e guerre stanno deturpando la terra, tanti scienziati studiano con la speranza di arrivare a nuove scoperte, il costo della vita aumenta a dismisura e non sempre si riesce a condurla in modo decorosa, i ragazzini crescono sempre più in fretta perdendo la bellezza della spensieratezza, la tecnologia ci facilità ma ci rende pigri e freddi, si vanno perdendo i rapporti interpersonali e difficilmente sappiamo il nome del nostro vicino di casa.
Bisognerebbe fermarsi e ragionare mettendo da parte interessi economici e politici.
Belle parole, lo so benissimo, ma tradurle poi in pratica resta sempre molto irto di asperità. Resto fiducioso....

Adesso vi lascio con un grandissimo brano che ha scalato le classifiche di tutto il mondo : SELF CONTROL del 1983 di un giovanissimo Raf che all'inizio della sua carriera musicale diventa grazie ad esso popolarissimo.
Gustatevi il video ad occhi chiusi e fate viaggiare un po la vostra mente.





20 novembre 2007

(111)..Fitness & miti da sfatare (1°parte)

Oggi in questo post vorrei mettere da parte le mie filosofie, i miei pensieri arzigogolati volti alla riflessione, i video strani e le glorie domenicali e dedicarmi al fitness, mondo in continua evoluzione ma che non muta nei suoi principi base con il passar del tempo.

Nella testa di molti di voi vi sono delle concezioni dettate dalle vocerie che son talmente radicate da essere difficili da smantellare.
Per ottenere un buon risultato bisogna studiare il problema e sgombrare la testa da pensieri e fobìe limitanti.

Ecco per voi alcuni miti da sfatare sul mondo del fitness:

1) "Sudare fa dimagrire"
FALSISSIMO.Il sudore raffredda l'epidermide e contribuisce al mantenimento dell'equilibrio termico dell'organismo. A qualcuno piace ancora credere che il sudore porti con sé, magicamente, anche il grasso, mentre questo non contiene che acqua e sali minerali. La dura realtà è che l'unico modo per bruciare il grasso corporeo è attraverso il metabolismo, ovvero grazie ai sistemi energetici che utilizzano l'energia per produrre lavoro. La sola funzione del sudore è legata alla temperatura che sale in presenza di lavoro fisico ma non necessariamente indica la qualità di tale lavoro.

2)"Ho iniziato a fare attività fisica e la bilancia indica che sono ingrassato! "
La perdita di tessuto grasso (e non quella di peso) è l'obbiettivo di chi intraprende un regime alimentare e di allenamento mirato al "dimagrimento". Spesso accade che in seguito ad un periodo di allenamento si aumenti di peso: il muscolo infatti si tonifica e presumibilmente aumenta di volume; dato che la massa magra (muscoli e ossa) pesa quattro volte quella grassa, il peso aumenta.

3)Per eliminare il grasso sull'addome occorre fare molti addominali !
FALSISSIMO. Non è possibile ottenere un dimagrimento localizzato attraverso esercizi specifici.La riduzione del grasso corporeo si ottiene attraverso un aumento delle calorie spese rispetto a quelle assunte con l'alimentazione.

4)Per dimagrire bisogna eliminare completamente i LIPIDI (grassi) dalla dieta!
FALSISSIMO.Una dieta ben bilanciata deve mantenere comunque una quota di lipidi. Questi infatti sono importanti fonti di energia. Per ottenere un dimangrimento fisiologico e duraturo si deve aumentare la spesa calorica attraverso gli esercizi fisici con un apporto alimentare equilibrato.

5)Utilizzando i pesi si diventa muscolosi !
FALSISSIMO. Allenandosi due o tre volte a settimana con un solo esercizio per gruppo muscolare e limitandosi nei sovraccarichi non puo' assolutamente causare ipertrofia (aumento volume muscolare).

6)Correre sul tapis roulant stressa meno le ginocchia del correre sull’asfalto o sul pavimento.
FALSO. Correre è un ottimo esercizio, ma può sforzare l’articolazione delle ginocchia, e poiché è il peso del corpo a far sforzare le ginocchia non cambia niente se correte sull’asfalto o su un tapis roulant. Se unite la corsa ad alte attività che attivano il sistema cardiovascolare, come la cyclette, ridurrete l’impatto sulle vostre ginocchia e sarete così in grado di correre per moltissimi anni.

7)Avendo la scoliosi bisogna fare solo nuoto.
FALSO. Il nuoto e' un ottimo sport e viene fatto praticare da chi ha problemi di scoliosi poichè il corpo in acqua non subisce delle pressioni da essa ma ne viene avvolto e si muove in armonia.Detto questo la schiena andrebbe poi rinforzata con esercizi specifici in palestra con attrezzi isotonici e prontamente seguiti da una persona competente che non arrechi danno ulteriore.

8)Non bisogna bere durante gli allenamenti: falso e pericoloso.
FALSO.Durante lo sforzo il corpo si surriscalda e l'evaporazione del sudore lo raffredda. Se si suda in un giorno ventoso si avverte subito freddo sulla pelle, perché il vento favorisce l’evaporazione del sudore che a sua volta sottrae calore al corpo.Se non si beve il fisico non reintegra l’acqua persa col sudore e, disidratandosi, tende a surriscaldarsi. Bisogna bere durante e dopo gli allenamenti. Una perdita d’acqua superiore al 3% del peso corporeo, oltre a creare problemi di raffreddamento, riduce la performance fisica.

9)Il riscaldamento prima dell'allenamento è inutile.
FALSISSIMO. Fare del movimento leggero prima di iniziare la vera e propria attività fisica puo' solo fare bene in quanto i battiti cardiaci aumentano e il sangue scorre piu' fluido e meno viscoso. I tessuti hanno "più energia" in quanto vengono meglio ossigenati. Il liquindo sinoviale nelle articolazione aumenta e riduce di tantissimo gli attriti pericolosi che possono portare a lesioni definitive. Facendo cyclette non si "riscaldano" solo le gambe ma tutto il corpo.

10)Gli esercizi per i pettorali fanno diminuire il seno.
FALSISSIMO. Quando si fanno "chest press", "pectoral machine", croci panca piana o inclinata e distensioni con un peso medio basso si va a tonificare il muscolo del gran pettorale. Come tutti sanno, il seno è una massa grassa, e come per gli addominali non esiste un dimagrimento localizzato ma viene solo aiutato ad essere sorretto mantenendo i tessuti elastici. Si evitano smagliature antiestetiche e pericolose cadute. Le immagini delle donne Body Builder senza seno sono negli occhi di tutti, ma per loro il discorso è diverso. Innanzitutto utilizzano ormoni per la crescita e poi si allenano pesantemente per ridurre la massa grassa alla minima percentuale, cosa che non accade nel normale fruitore di palestra.

19 novembre 2007

(110) ...el-Jem, viaggio all'inferno di ghiaccio...

Una volta ho vissuto in un viaggio che portava all'inferno. Quella mattina mi svegliai ed avevo freddissimo, tremavo come una foglia sotto le coperte pesanti. Le palpebre faticavano a dischiudersi e le gambe le sentivo pesanti ed attimo dopo attimo realizzavo sempre meglio l'illogicità della situazione che non andava migliorando. Ero in Tunisia, a Susse, a due passi dal deserto del Sahara ed un vento bollente spirava fuori dalla finestra ma sembrava non penetrare dentro me. Avevo l'impressione di avere uno scudo protettivo che non permettesse a nulla di avvicinarsi. Speravo di essere abbracciato da un caldo raggio solare ed invece quello stava a pochi passi da me e si allontanava quando cercavo di acciuffarlo. Stavo male, mi sembrava un'inferno ghiacciato. Ero invacanza o almeno avrei dovuto esserlo e quella mattina incombeva una spettacolare gita fino al sud della Tunisia passando per el-Jem, città del famoso anfiteatro. Il puman era pronto ed i cammelli anche. Una parte di me voleva lasciarsi cadere nuovamente nel letto per rimanerci fino a quando le forze non avrebbero nuovamente capolino nella mia vita ed un'altra premeva per andare e tuffarsi in quella giornata strana che sarebbe stata pregna di cose da vedere. Optai per andare. Atroci giramenti di testa ed un sendo di spossatezza si impossessarono e mi presero in ostaggio aggravando sempre piu' il mio stato pietoso. Gli occhi erano spenti e con essi lo sguardo era diventato vitreo e tutto quello che mi circondava non aveva senso perchè avevo come l'impressione di star lentamente morendo attraversando percorsi irti e dolorosi. La testa mi duoleva e non vi era parte di me che non urlava riposo ed erano solo le 8.30 del mattino e la giornata era ancor alunghissima e faticosa. Era un viaggio all'inferno, un posto glaciale circondato da anime che sorridenti sembravano non avere cura di questo povero essere umano allo sbando. Scendendo dal pulman l'aria diventa ancora piu' calda ma non per me, la sabbia sparata su di noi dal vento punge sulle gambe ma a me non importa.... Non stavo vivendo ma volevo avere esperienza, volevo guardare ma allo stesso tempo ero dilaniato, stavo con la gente ma nessuno s'importava di me. Avevo un viso pallido e mentre tutti stavano con magliettine a maniche cortissime visti i 56 gradi desertici, io me ne stavo con la maglia pesante perchè tremavo e cercavo di non farlo vedere. Sopportavo ma non ci riuscivo e stavo talmente male che tutto mi sembrava immensamente infernale. Giunti ad el-Jem decido di mollare la compagnìa e di giacere su un masso con al mio fianco una bottiglia di acqua per idratare ogni minuto le mie povere e secche labbra. Passa circa un'ora e sono da solo.....e poi arrivano i cammelli e non si poteva rinunciare all'emozione di stare su uno di loro mentre avanzavano verso il cuore del Sahara al tramonto. Forse quella sensazione di pace ha dato il via alla mia guarigione. Stavo lentamente meglio . Con le mani toccavo la dolce sabbia fatta di granelli piccolissimi e tutti uguali. Provavo piacere nel sentire le mie gambe affondare in quel mare giallo scuro mentre il sole dietro le dune si andava nascondendo. ....il giorno dopo mi e' sembrato di rinascere. Il mio volta torna sorridente e il mio corpo riacquista tutte le sue forze come per incanto e finalmente dall'inferno son tornato. Ero sul pulman e tutti ascoltavamo Santana "Maria Maria" e la cantavamo a squarciagola....loro tristi per il ritorno alla base io invece stupendamente gaio per il ritorno alla vita.

16 novembre 2007

(109)...i ricordi non passano mai....

"...i ricordi non passano mai, sono molto più forti di noi, stanno con noi...." ha detto Amedeo Minghi in una sua canzone di qualche anno fa, ed è una frase che fa riflettere .
I ricordi son cose che restano dentro, un bagaglio di esperienze passate che ci portiamo addosso e che possiamo aprire quando vogliamo. Ricordi belli o brutti che siano, restano tali e nessuno ha la facoltà
di mutarli. Il ricordo lo si tiene per se stessi ma è bello condividere quella emozione con qualche altro che ha vissuto insieme quell'esperienza, che ha visto quello che hai fatto, che ha notato i tuoi genti, che ha riso con te, che ha temuto o ha pianto. Cosa sarebbe un ricordo senza il piacere di poterlo ricordare insieme in una chiacchierata tra amici e commentarlo ad anni di distanza o anche a solo pochi minuti. Un piacere fine a se stesso. Cosa sarebbe un pensiero rivolto ad un'episodio passato se poi nessuno ha il piacere di capirlo insieme a te. Un piacere effimero ed estremamente personale. Il meccanismo che ci porta a ricordare delle volte sembra incepparsi proprio nei momenti in cui vogliamo che esso funzioni ed invece diventa una super macchina quando potrebbe starsene a riposo vista l'inutilità delle cose che immagazzina. Moltissime volte abbiamo avuto bisogno di resettare, di cancellare completamente una sensazione dolorosa, che ci ha devastato , che ha calpestato mente e corpo ma invece più la restingiamo e più ritorna verso di noi con una forza maggiore.
E' vero, "i ricordi non passano mai, sono molto più forti di noi, stanno con noi...." ma solo quelli che effettivamente ricordiamo consciamente ci possono cambiare la vita realmente, quelli che invece sono nel nostro sub-conscio senza volerlo ci possono deviare, ammaliare, sottomettere e persino uccidere ma non lo percepiamo. Una partita di calcio in cui tu sei stato il protagonista assoluto, una giornata al mare sotto un sole cocente, un giro in bicicletta con amici, una battuta divertente fatta nel silenzio di una conversazione, un elogio avuto in seduta di laurea, un profumo di fiori in una campagna, son tutte cose splendide da poter ricordare ma restano solo cose passate se non si riesce a farle ritornare in vita, anche solo per un attimo. Se nessuno le ricorda tranne te, se nessuno ha il piacere di visualizzare nella propria testa quel momento di gloria tua tranne te, se nessuno prova piacere a ricordare quella passeggiata tranne te, allora il godere di quel ricordo certamente potrebbe affievolirsi notevolmente anche se non si potra' sbiadire se lo si coltiva.
Vorrei lasciare colui che legge questo post con una riflessione, una domanda: "cos'è il ricordo per te?"
Non bisogna vivere di ricordi solamente perchè di certo non si puo' andare nel futuro in questo modo, ma son sicuro che grazie ai ricordi miglioriamo le nostre esperienze.
Qualcuno si rifugia troppo in un passato piacevole e si isola dalla vita da vivere per il timore e la pigrizia che lo attanaglia.Qualche altro invece cerca di dimenticarlo con una tale fretta che la forza non basta e ne viene quasi attratto come se fosse un corpo soggetto a gravità.
Mille volte ricordiamo senza saperlo, rimaniamo impressionati da cose che poi addirittura sognamo senza volerlo ma delle altre decidiamo volontariamente di catturare un istante di vita scattando una fotografia, come se questa riuscisse a comunicarci sempre cose esatte.
Se si ricorda davvero quella fotografia, si possono percepire gli odori, i suoni ed i colori diventano più vivi e forti.
Improvvisamente la nostra attenzione viene attratta da un particolare, da una scintilla che impercettibile diventa enorme e si diffonde tra le sinapsi del nostro sistema di memoria e ci fa viaggiare nel tempo.
Chiudiamo gli occhi e ci compiaciamo, qualche volta, dei nostri gesti, dei passi che abbiamo fatto e voliamo con il pensiero quasi come se avessimo le ali. Ricordiamo persone che fisicamente sulla terra non ci son piu, ricordiamo cadute strane, ricordiamo gesti inutili, ricordiamo spaventi immani e sorrisini balordi e qualche volta dimentichiamo orari ed appuntamenti, anniversari.
Non ricordiamo il film visto il giorno prima oppure il libro dell'esame da fare il giorno dopo.....è davvero strana la macchina della memoria.
Secondo voi, quindi, ricordare da soli un avvenimento e non poterlo condividere con nessuno è un godere a metà ?
"...i ricordi non passano mai, sono molto più forti di noi, stanno con noi...."

12 novembre 2007

(108)....è morto Gabriele Sandri

Ancora una volta è violenza. Una domenica macchiata dal sangue e dalla violenza ha infangato nuovamente il nome dello sport più popolare. Il calcio. A farne le spese questa volta è stato un "innocente non facinoroso" Gabriele Sandri di 28 anni, tifoso della Lazio che durante la trasferta a Milano viene colpito alla gola da un colpo di postola mentre era comodamente seduto sul sedile posteriore di una macchina in partenza dall'autogril di Arezzo. Un ragazzo pieno di vita (secondo quanto dicono coloro che lo conoscevano) ha cessato di vivere per un malinteso, per un episodio, per un tafferuglio con i tifosi della juventus nel quale probabilmente nemmeno centrava nulla. Tanti sono i morti che nel nome di uno sport che dovrebbe far palpitare i cuori per un gol e che invece adesso sta lentamente morendo a causa di questi episodi che lo lasciano in secondo piano. Qualcuno ha detto che il calcio in questo caso non centra nulla in quanto e' stato ucciso un povero ragazzo che non aveva fatto nulla ma aveva solo la sfortuna di essere tifoso ed additato dai giornalisti, come spesso accade in questi casi,un violento. Questa è una morte che rattrista tutti e fa fare un passo indietro anche allo stato Italiano come istituzione che dovrebbe garantire in egual misura a tutti il diritto alla vita. In questo caso, stando alla fredda cronaca dell'accaduto, sembra che il potere decisionale sia capitato ad un poliziotto che incautamente ha sparato. E' un dramma doppio ! Sono certo che l'intenzione di questo poliziotto "tiratore scelto" non era quella di stroncare l'esistenza di questo giovane ragazzo ma è comunque successo ed è nostro dovere capire come sia potuto accadere. Non dobbiamo occultare il più possibile i fatti,non dobbiamo scusare nessuno, non dobbiamo mettere a tacere le grida di dolore della famiglia, non dobbiamo inventare scuse e menzogne pur di proteggere un pubblico ufficiale. Questi sono uomini, possono sbagliare , ma non con la vita della gente. Ha sparato in aria, si e' detto in prima istanza. Non voleva uccidere nessuno (io ci aggiungo anche : ci mancherebbe altro...) In questi casi la procedura impone di riporre nella fondina la pistola subito dopo lo sparo in alto fatto per intimare l'arresto, ed invece il polizziotto correva con l'arma carica in pugno. Il colpo è partito accidentalmente ed ha attraversato l'autostrada con una traiettoria bassa e parallela al manto stradale. Avrebbe potuto colpire chiunque, anche il conducente di una macchina che passava di li per caso. Uno scandalo di immane proporzioni che ci lascia tutti sconfitti e che fa passare in secondo piano gli episodi di calcio giocato negli stadi. Io non ritengo il calcio responsabile di tutto questo e probabilmente è stato un bene non interrompere le partite la dove le condizioni di sicurezza esistevano. Non è giusto fermare il carrozzone per un fatto di cronaca nera avvenuto per caso ad un tifoso. Se quel colpo avesse colpito la signora che mangiava il panino in attesa che il marito facesse benzina cosa sarebbe successo ? Avrebbero sospeso tutti gli eventi sportivi del paese fino a quando non si veniva a capire che sport amava quella povera donna?
Una volta vidi un film, the experiment, che monitorava il comportamento di persone comuni alle quali veniva daato un ruolo. Qualcuno faceva la guardia e qualche altro il carcerato. Bene, dopo qualche settimana la mente aveva assorbito la parte e dimenticato di essere brave persone e i ruoli venivano esercitati con abnegazione e si esagerava fino a perdere il controllo.
Credo che le forze dell'ordine, in questo paese, hanno perso il controllo.
Certamente c'e' tanta brava gente in divisa che rischia la vita per uno stipendio molto basso ma questa è solo obsoleta retorica. Io asserisco che qualche polizziotto o carabiniere o finanziere abusa dei propri poteri non rendendosi conto che il loro obiettivo dovrebbe essere quello di tutelare e non quello di umiliare e distruggere.
Si comportano male, alzano la voce, credono di essere il potere divino, infliggono multe e sanzioni ingiuste e forti del potere politico alle spalle si permettono di oltrepassare la linea di confine che demarca il tutore della legge dall'essere criminali prepotenti e vigliacchi.
Io sono costernato per la morte del povero Gabriele ma ho anche il desiderio di capire perchè si arriva a tanto.
Il poliziotto l'ha fatto volontariamente ? Perchè e come mai ?
Il poliziotto non ha seguito la procedura ed è stato incauto ? beh in questo caso di sicuro la pena è piu' mite ma la sua carriera nell'arma dovrebbe essere giunta al capolinea.
In entrambi i casi il polizziotto DOVREBBE pagare, sottolineo il DOVREBBE perchè con la giurisprudenza Italiana anche Toto Riina per tanti anni è riuscito a farla franca, ma di una cos anon si tiene conto, della famiglia del ragazzo che improvvisamente viene raggiunta da una notizia così sconcertante.
Non mi sento protetto, non mi sento tutelato.
Ma se anche quando vengo fermato per un semplicissimo controllo ad un posto di blocco devo temere sempre che non trovino il cavillo per farmi la multa e poi lasciano andare i delinquenti perchè temono per la loro stessa vita, come posso stare tranquillo nella mia patria sicuro di stare bene ?
Ieri la tragedia si è consumata ad Arezzo ma contemporaneamente tante altre si sono lentamente accese in altri posti d'Italia dove le partite son state sospese per volere dei tufosi !!!
Adesso i tifosi possono decidere se un evento sportivo va fatto o meno? Anche questo è uno scandalo.
La gente dovrebbe essere piu' serena e non portare allo stadio le angherìe di una vita difficile ma dovrebbe visualizzare il posto in tribuna o in curva come un luogo dove poter vivere 90 minuti di sport per staccare la spina e dimenticare per un po le cose tristi e smettere di essere un singolo uomo che combatte per la vita ma di incominciare a far parte di un collettivo che gioisce o piange ma per cose futili come quelle che arrecano una passione sportiva.
Adesso riflettiamoci tutti e preghiamo per Gabriele Sandri, l'ultima vittima innocente di un mondo che pian piano si sta autodistruggendo.