Hai mai provato a giocare al fantacalcio? Ti sei mai cimentato in questo fanta-gioco che da qualche anno sta rapendo tutti? In Italia siamo quasi tutti allenatori il Lunedì, critichiamo le scelte dei "colleghi" che sui campi di Serie A sbagliano formazione o impartiscono ordini tardivi e senza senso. Tutti professionisti a risultato acquisito, ed allora tutti al bar pronti a scatenarsi ed a mostrarsi più sapiente del vicino di banco. Tutto inutile quando poi di mezzo ci sta il fantacalcio. Inizia come un gioco ma poi si trasforma in una vera e propria malattia. Si inizia con un'asta di acquisizione giocatori ad inizio stagione e già li solo i più esperti sanno dove pescare e cosa prendere. E' una sfida di nervi, il cuore accellera i suoi battiti e gli sguardi si incrociano vorticosamente e tra un pensiero ed un'occhiata alla lista rosa della gazzetta dello sport si cerca di venire a capo di quello che si vuol fare. Si finge di voler un calciatore per far alzare il prezzo e l'aggiotaggio è la regola base. Composta la squadra in 3 o 4 ore, la notte di quel fatidico giorno, non si riesce a chiudere occhio e si aspetta ansiosamente il giorno dopo per incominciare ad avere notizie più precise su un infortunato o per capire quale portiere schierare. Le dinamiche con cui le domeniche si seguono le partite reali sono stranissime ed escono da ogni logica.Interessa ogni cosa: il numero di passaggi, chi è stato ammoniti, chi ha segnato il sesto gol di un inutile Catania-Lecce, chi si e' fatto male e addirittura il minuto in cui è entrato un qualunque Vanigli. Tutte quelle cose che normalmente sembrano superficiali e prive di interesse, quando giochi al fantacalcio e sei un presidente di una squadra che speri vinca, diventano fondamentali. Non sempre la rosa che apparentemente è super forte vince il campionato e capita spesso di vedere attacchi con Ibrahimovic, Ronaldinho e Amauri soccombere contro Amoruso, Possanzini, Pepe. E' un gioco che non lascia spazio al cuore perchè chi cede alle tentazioni fa tante stupidagini al punto da pagare troppo un calciatore solo perchè gioca nella propria squadra del cuore ma che in realtà frutta pochissimo. Al fantacalcio il Nesta dei tempi migliori vale meno di un Domizzi, cosa impensabile sul terreno verde, il Brienza centrocampista vale più di un Suazo attaccante.
Insomma non conta solo la fortuna, ma il saper osare dove gli altri non ci credono, il saper aspettare il momento giusto, il saper soffrire nelle domeniche di diluvio e gioire fra i denti in quelle di goleada.Non hai mai giocato al fantacalcio? Provaci e vedrai....ma usa questo divertimento con cautela.
Non è normale aspettare il lunedi con le palpitazioni per quello 0.5 che manca alla vittoria, non è normale fare i calcoli di notte più volte immaginando i voti che i giornalisti daranno, non è normale essere orgogliosi delle proprie scelte o delusi da quelle altrui.
Il fantacalcio ti logora, ti trasforma le il week end e ti fa schierare sempre almeno un giocatore che scende in campo nel posticipo per avere una speranza serale quando tutto sembra perduto.
Il fantcalcio non è per i deboli di cuore e solo i più forti riescono a uscirne fuori vincitori.
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