L’impeto goliardico si è tramutato in una sanzione: otto studenti del liceo scientifico Cirillo sono stati puniti per aver deriso, in maniera non proprio leggera, una professoressa di inglese. Che gli insegnanti vengano sbeffeggiati accade di frequente, da sempre e in tutte le scuole: è l’ovvia obiezione. In questo caso però gli sfottò sono diventati di dominio pubblico. Grazie alle tecnologie, addirittura planetario: gli alunni hanno affidato al social netw ork più diffuso fra il popolo di internauti i commenti riferiti alla docente. Su facebook sono comparse ingiurie e offese ai danni dell’ignara vittima. Che poi ha però scoperto il fattaccio: sono stati gli stessi compagni di classe dei protagonisti a stampare la pagina web e ad affiggerla in sala professori.
Il gesto non è stato senza conseguenze. Sono state allertate le famiglie e decisa dai docenti, insieme al dirigente pro tempore della scuola, Gaetano Scotto (che è preside della media Michelangelo), la punizione: sospensione per quattro ragazzi e provvedimenti disciplinari, quindi lavori socialmente utili all’interno dell’istituto, per altri quattro. Le sanzioni rispondono a un criterio di gradualità: più severe per quanti sono stati individuati come i maggiori responsabili, più lievi per gli altri. In vista degli scrutini, la preoccupazione è che il gesto abbia ulteriori conseguenze: voto negativo in condotta con il rischio di bocciatura. Il pericolo però potrebbe essere scampato. Del resto la professoressa, intenzionata in un primo momento a denunciare gli studenti, ha desistito dal farlo.
Il preside preferisce non commentare per non turbare la fine dell’anno scolastico: «Se sarà il caso di parlarne, lo faremo a lezioni concluse - dice -. Non c’è motivo di mettere ulteriormente in subbuglio l’intera comunità scolastica, nè creare allarme fra le famiglie. La questione per ora è archiviata».
Non vuole enfatizzare l’episodio, ma comunque fare chiarezza al fine di riportare serenità a scuola anche il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Lucrezia Stellacci: «Ieri mattina un funzionario dell’Usr ha ascoltato il capo d’istituto. Bene ha fatto la scuola a punire i responsabili senza dimenticare che le sanzioni hanno prima di tutto un carattere educativo. Stiamo seguendo l’evolversi della vicenda».
articolo di: di ANTONELLA FANIZZI
Il gesto non è stato senza conseguenze. Sono state allertate le famiglie e decisa dai docenti, insieme al dirigente pro tempore della scuola, Gaetano Scotto (che è preside della media Michelangelo), la punizione: sospensione per quattro ragazzi e provvedimenti disciplinari, quindi lavori socialmente utili all’interno dell’istituto, per altri quattro. Le sanzioni rispondono a un criterio di gradualità: più severe per quanti sono stati individuati come i maggiori responsabili, più lievi per gli altri. In vista degli scrutini, la preoccupazione è che il gesto abbia ulteriori conseguenze: voto negativo in condotta con il rischio di bocciatura. Il pericolo però potrebbe essere scampato. Del resto la professoressa, intenzionata in un primo momento a denunciare gli studenti, ha desistito dal farlo.
Il preside preferisce non commentare per non turbare la fine dell’anno scolastico: «Se sarà il caso di parlarne, lo faremo a lezioni concluse - dice -. Non c’è motivo di mettere ulteriormente in subbuglio l’intera comunità scolastica, nè creare allarme fra le famiglie. La questione per ora è archiviata».
Non vuole enfatizzare l’episodio, ma comunque fare chiarezza al fine di riportare serenità a scuola anche il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Lucrezia Stellacci: «Ieri mattina un funzionario dell’Usr ha ascoltato il capo d’istituto. Bene ha fatto la scuola a punire i responsabili senza dimenticare che le sanzioni hanno prima di tutto un carattere educativo. Stiamo seguendo l’evolversi della vicenda».
articolo di: di ANTONELLA FANIZZI
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