29 gennaio 2008

(122)....quella finale da protagonista...

La giornata era afosa e tutte le condizioni per una partita di calcio importante erano venute meno viste le avversità a cui i ragazzi erano sottoposti. Grande tasso di umidità, non si riusciva a respirare eppure la finale quel giorno doveva essere disputata e quindi nasceva in ognuno di noi la consapevolezza che l'avrebbe spuntata non solo chi dimostrava di avere più grinta e determinazione tattica ma anche una enorme forza fisica che potesse far sopperire a quelle difficoltà.
La concentrazione era alta e come in ogni pre partita ci eravamo guardati tutti negli occhi mentre eravamo seduti negli spogliatoi ed il mister ci stava consegnando le maglie numerate. Le pedine sulla lavagnetta magnetica erano state mosse e rimosse più volte e ora bisognava solo scendere in campo e vincera la partita, battere gli avversari e portare a casa un torneo importante in cui avevamo sempre creduto e per il quale ci eravamo allenati molti pomeriggi.
La gente sugli spalti ci attendeva ed era pronta a tifare per i propri colori ed io come al solito dopo essermi bagnato la testa e messa la maglietta fuori dai pantaloncini entravo sul terreno di gioco in terra battuta senza guardare nulla, senza distrazioni.
La partita ha inizio e dopo una fase di studio si incominciano ad affondare i colpi. Ero consapevole che era una giornata importante ma non immaginavo che potesse regalarmi una emozione sensazionale da li poco. Il campo era molto grande ma lo conoscevo a memoria, metro per metro e come per incant amavo, dopo una scivolata per togliere lìpalla ad un avversario, sporcarmi della calce che messa ad arte per fare le linee. Improvvisamente arriva un pallone, ero esattamente al centrocampo con quel numero 2 sulle spalle, ero proprio su quella linea spostato sulla fascia destra e due avversare correndo cercavano di contrastarmi. In quel momento il tempo sembrava essersi fermato.
Potevo ascoltare la gente, guardare i compagni, sentire il mister che mi dava disposizioni e potevo essere diretto dalla mia mente. Non ho avuto esitazioni ed ho impattato il pallone di prima intenzione con un calcio fortissimo diretto verso la porta con una parabola stupenda.

Era il secondo tempo di una sfida che stagnava sullo zero a zero.
La palle è in aria e tutti si fermano impotenti e non resta che sperare che finisse in porta e sancisse il nostro vantaggio.
La gente gridava il mio nome e quando poi il portiere pur tuffandosi in alto non riesce a sporcare quella perfetta traettoria di una sfera calciata in un giorno afoso, fu l'apoteosi.

Fu gol e tutti i compagni vennero ad abbracciarmi ed io ero talmente contento che la mia forza si triplicò e riuscìi a reggere il peso di dieci amici che festanti tentavano di sballottolarmi di qui e di la. La gente sugli spalti scese dalle gradinate e arrivo fino all'inferriata che delimita il terreno di gioco ed io li guardai tutti, uno per uno prima che il gioco riprendesse e non ci stava uno che non aveva il sorriso sul volto. Avevo fatto un grandissimo gol, forse un po fortunoso ma voluto sicuramente ed ancora oggi a distanza di 15 anni tutti se lo ricordano.
Qualsiasi attacante di gol ne avra' fatti tantissimi di più ma quello li no, lo avevo fatto io e nessuno me lo potrà più togliere ed è diventato un icona di quel periodo bello.
Oggi quel campo non esiste più, hanno pensato di rendere più remunerativa un'aria così grande dividendola in tanti campetti di calcetto dove bambini che sto allenando corrono dietro ad una palla che rotola e un po mi ricordano me stesso quando avevo la loro età con la speranza disincanata di diventare un calciatore pieno di soldi.
Ieri ero li che li guardavo giocare sotto un timido solo che mestamente riscaldava una gionata avvolta da un gelido vento e d'improvviso mi e' capitato di viaggiare nel tempo a quella finale e chiudendo gli occhi ho rivisto quel campo enorme che tanto amavo, terreno di mille battaglie e giochi faticosi, e sorridendo mi son ricordato di come ando' a finire dopo quel meraviglioso gol da centro campo.
Un compagno mi sussurro nell'orecchio che ero stato incredibile ed aggiunse di fare attenzione e che non mi dovevo lasciar trasportare da quella gioia perchè la partita ancora non era finita e bisognava essere concentrati nei minuti finali.
Come se nulla mi avesse detto ma esterefatto di quello che ero riuscito a fare, atterro bruscamente sulla terra quando un avversario mi supera cme un birillo e da solo dinnanzi al portiere stava per tirare in porta a colpo sicuro.
Non poteva umiliarmi cosi, non potevo far fare quel gol, io la partita la volevo vincere e di slancio mi fiondo su quel ragazzo e lo aggancio in scivolata in piena aria assaggiando il sapore in bocca di quella linea bianca.Rigore!
Avevo segnato e avevo casato il fallo da rigore contro di noi per una mia disattenzione, cosa potevo fare di più in quella giornata per essere protagonista ?....e fu il pareggio e la partita la vincemmo ai calci di rigore.
Oggi son qui che passeggio su una finta erbetta molto carina ma che fine ha fatto quella terra che mi devastava le gambe e sporcava sempre le mie scarpe di calcio che prontamente pulivamo con il grasso di foca? Oggi ci sono le scarpe colorate, i bambini mettono le maglie dei campioni preferiti e non giocano più con le figurine Panini che un tempo si portavano sempr ein tasca come merce di scambio come fossero vere e proprie monete. Che belli quei tempi, ma come sempre dico, bisogna vivere il presente proiettandosi nel futuro senz amai dimenticare il passato ..

23 gennaio 2008

(121)...Melissa P. adesso ha un volto...

Molti di noi hanno un pensiero sbagliato nei confronti di adolescenti che ormai hanno imparato a fingere e a controllare le loro emozioni ed a nasconderle per poi viverle con semplicità ed indifferenza.
Senza un attenta osservazione un adolescente appare agli occhi dei genitori come se fosse perennemente legato al cordone ombellicale della madre e di sicuro mai capace di fare cose apparentemente impensabili ma che in realtà fanno ormai già parte della loro vita da tempo.
Oggi molte cose son permesse e non si presta piu' la dovuta concentrazione all'aggiornamento come si fa per ogni normale lavoro, si perchè fare i genitori è proprio un mestiere molto complicato e davvero duro da sostenere.
Nel duemilatre, grande successo ha riscosso un libro tratto da un diario di una ragazza adolescente che si lasciava andare a mille esperienze sessuali con libertà e senza timori. Qualche volta fragile e qualche altra molto intraprendente. Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire.
Questo è il titolo del grande successo editoriale uscito in 40 paesi e sono cento i colpi di spazzola per lisciare i suoi lunghi capelli che la giovane Melissa P. si dava la sera su consiglio della famigerata nonna/amica per lavare via tutti i pensieri negativi e i tanti interrogativi che la giornata appena trascorsa aveva regalato.
Melissa P. è diventato in seguito anche un film che sulla scia del libro ha riempito le sale.
Il libro è stato aspramente criticato per l'inconsistenza letteraria e per la crudezza delle frasi che volevano rappresentare con fermezza la realtà che circondava la giovane fanciulla alle prese con giochi perversi di sesso.
Personalmente non lo trovo educativo questo tipo di scritto proprio per la rappresentazione estremamente diretta delle cose e per il linguaggio poco ricercato che volutamente non è stato mutato.
Non condivido il modo di vendere il sesso in maniera così diretta perchè il crescere troppo in fretta bruciando le tappe e senza godere del raggiungere l'obiettivo passo dopo passo è uno dei motivi , a mio avviso, del malessere dei giorni nostri. Tutto e subito e poi ci si annoia e si va alla ricerca di nuove sensazioni e questo se non è accompagnato da una certa forza mentale porta alla perdizione e alla prematura morte della scoperta di emozioni uniche.
Se ancora non lo avete letto, il libro, non vi perdete moltissimo e non vi affannate a farlo ma se proprio lo volete perchè spinti dalla curiosità di una lettura tra particolari proibiti, allora fatelo con la consapevolezza che non va fatto lo stesso percorso e non va preso per oro colato ma analizzato criticamente.
Da tanto si voleva dare un volto a questa ragazza ma invano. Melissa ha regalato solo il suo diario, il nome e l'iniziale del suo cognome ma per il resto l'anonimato regnava anche se le sue casse crescevano sempre più.
Adesso questa Melissa ha un volto e le Iene ce lo han regalato con una piccola intervista. Godetevela !!!



18 gennaio 2008

(120) ...il fantacalcio è uno stile di vita

Hai mai provato a giocare al fantacalcio?
Oggi questa manìa sta prendendo proprio tutti anche quelli che non amano vedere le partite in televisione la sera e preferiscono andarsi a fare un bella pizza.
Io la vedo come la possibilità di vivere il calcio giocato da protagonisti anche stando sul comodo divano di casa nostra. Si gioisce e si diventa tristi nel breve volgere di qualche minuto, perchè le situazioni sui vari campi della SerieA possono mutare da un'istante all'altro.
Qualche volta capita anche di essere combattuti dentro visto che il giocatore che dovrebbe segnare per farti vincere la partita gioca proprio contro la tua squadra del cuore ed allora speri in un risultato positivo con tanti gol cosi da poter sperare in un 4-2 oppure 3-2 dove la tua squadra si aggiudica i tre punti ed il tuo giocatore fa comunque bella figura. Tutto parte dall'estate quando dopo aver letto fiumi di pagine della Gazzetta dello Sport per scoprire nuovi giocatori che il calcio mercato mette a disposizione ci si riunisce di notte in casa di uno dei componenti della lega e si da inizio all'asta di acquisizione giocatori.
E' un momento topico perchè da quella nottata dipendera la sorte della propria squadra che a sua volta ne determinerà la felicità di una stagione.
Ci si siede attorno ad un tavolo con mille fogli davanti, tanti appunti strani, qualcuno nervosamente passeggia e fuma una sigaretta e qualche altro invece con il pc portatile da gli ultimi sguardi alla strategia da adottare.
L'asta ancora non ha avuto inizio e già si disquisisce sulle regole, su cosa cambiare e come punire chi dimentica la consegna al sabato della formazione o fa errori nella stesura della stessa.
Quando si parte cala il silenzio e il gioco degli sguardi ha inizio. Si diffondono false notizie sulla condizione di qualche giocatore al fine di abbassare il prezzo o viceversa per far lievitare la quotazione se ne parla un gran bene fingendo di volerlo a tutti i costi.
Dopo 4 ore di estenuante lotta le formazioni son quasi fatte, manca ancora qualche tassello e gia' si fanno un po i conti in tasca agli altri sperando che quel centrocampista non se lo ricordi nessuno per prenderlo al prezzo piu' basso.
Alla fine inmancabili i bilanci e le previsioni che alla fine non vengono mai attese in quanto come tutti sanno il fantacalcio non è il gioco in cui chi ha la formazione piu' forte sulla carta vince ma ha la meglio colui che fa una formazione equilibrata e la riesce a mettere bene in campo ed il tutto accompagnato da una buona dose di fortuna. Si parla di qualche scambio per 20 minuti cirda poi la stanchezza prende il sopravvento e alle prime luci dell'alba quando nessuno scambio e' stato effettuato ogni presidente si ritira nel proprio letto a riflettere.
Quando poi inizia il campionato tutti in fibrillazione e le formazioni arrivano sempre puntualissime. Il sabato gli anticipi, la domenica pomeriggio il campionato ed il posticipo speranza finale nella serata alle 20.30.
Ci sono varie correnti di pensiero, qualcuno mette in formazione l'attaccante che gioca la sera della domenica per avere una speranza nel caso le cose fossero andate male e qualche altro invece non si cura di vedere la disposizione oraria delle partite. Si esulta al gol fatto, si sta zitti a quello subito, ma poi attenzione: un rigore !!!
Sguardo fisso sul televisore, in quel momento si puo' decidere tutto, il cuore inizia a battere di piu' e tutto intorno c'e' silenzio sembra quasi che il penalty lo debba battere tu e che tutta quella gente guardi proprio te e gioisca se viene trasformato in gol o ti insulti se la palla si stampa sul palo.
Di chi è quell'assist?
Secondo me non lo danno perchè l'attaccante ha fatto un'azione molto complessa.
Quell'ammonizione non esisteva, ora quel mezzo punto in meno sara' decisivo !
Bene il mio portiere l'ha parato quel rigore!...
Queste son le cose che si sentono dire nel week and calcistico, poi si va a controllare su gazzetta.it gli ammoniti e gli espulsi ed eventuali giocatori che non hanno giocato ed il lunedi mattina si accende subito il pc su fantagazzetta.com dove escono tutti i voti e si calcolano i risultati e si valutano in base alle proiezioni della domenica notte.
La settimana è dolce quando si è vinto ma è davvero amara quando si e' subiti una sconfitta di misura magari sul diretto concorrente, ma la cosa peggiore è quando ci si assesta sul fondo della classifica senza speranze di risalire ed allora ci si aggrappa all'asta di riparazione ma statisticamente e' del tutto ininfluente.
Alla fine tutti ambiscono alla vittoria finale ma a mio avviso non tanto per i premi in palio ma per la soddisfazione di essere almeno per un anno il Re dei Presidenti ed aggiungere al palmares della squadra un trofeo in più.
Diventa una questione personale e in settimana quando si leggono i giornali ci si accanisce sempre sulle notizie di calciomercato o su quelle riguardanti la rosa dei proprio calciatori.
Il fantacalcio diventa uno stile, una passione che nasce da dentro e logora....lasciati prendere pure tu..

ECCO IL SITO DELLA NOSTRA LEGA ORMAI FAMOSISSIMA IN TUTTA ITALIA....

http://www.f4nt4soccer.altervista.org

11 gennaio 2008

(119)...la neve di Baghdad mi ha svegliato

Spinto da quel soffio di vento sulla collina, il mio sguardo seguiva quell'invisibile filo che ci lega all'orizzonte. Ero da solo tra le foglie e la nebbia di un giorno scuro che aveva salutato la notte da qualche minuto ma era già troppo vecchio per sperare in qualcosa di buono. Forse aspettavo una magìa, un gioco di prestigio che potesse portarmi via da questo terreno sporco e farmi correre in un dove pieno di dolce musica che accompagni le sinuose movenze della gente. Un posto con tanta luce ma che allo stesso tempo lasci un po di spazio per le ombre per donare alle cose un po di mistero.
Ero su quella collina e cercavo alla mia destra senza trascurare la sinistra ma invano perchè alla fine quello che volevo non esisteva o quanto meno se fosse esistito non avrei avuto gli strumenti per afferrarlo e capirlo. Il vento continua a soffiare e la nebbia diventa fitta fino ad essere completamente circondato d'aria bianca che senza odore mi fa divenire ancora piu solo. I ricordi mi trapassavano il pensiero e diventavano ogni minuto più nitidi, ne percepivo addirittura i suoni e cercavo di scoprire cose e particolari che prima non mi avevano colpito, non avevano attirato la mia attenzione. Seduto su di un tappeto fatto di erba le parole sembravano mancare eppure avevo voglia di gridare e rompere quel naturale stato delle cose. Mi faceva schifo pensare che potessero esistere cose nemmeno lontanamente immaginabili. Da quel posto ero abbastanza in alto per riuscire a vedere gli eventi ma non troppo lontano da perdere la sensazione della realà della quotidianità e non troppo distante da estraniarsi dalla vita e non poter essere una parte di essa.
Vedevo città sommerse dai rifiuti dove i bambini non riuscivano a vivere con spensieratezza e diventavano adulti molto prima saltando una fase essenziale della crescita, quella dell'adolescenza. Immondizia ovunque, era talmente tanta che soffocava e rubava l'unica cosa che ancora non è stata tassata:l'aria.
Vedevo questa gente che arrancava e pensavo fosse solo un incubo perchè non ritenevo fosse possibile vedere cose di questo tipo in un epoca caratterizzata da uno sviluppo tecnologico colossale. Tutti facevano a gara a chi aveva il cellulare più tecnologico, quello che faceva videochiamate e fotografie e che dava la possibilità di installare il tom tom; tutti che compravano il televisore lcd e che avevano la macchina fotografica digitale. Un epoca piena di tecnologia che faceva perdere di vista i principi etici base di una società che si definisce culturalmente e socialmente avanzata.
La pulizia e lo smaltimento dei rifiuti non puo' essere qualcosa per le quali bisogna fare polemiche ma bisogna solo agire. Immaginavo un grattacielo senza il primo piano, di sicuro sarebbe crollato in pochi istanti, un po come le torri gemelle americane che quell'11 settembre maledetto fu messa la parola fine.
Come era possibile lasciare sacchetti per strada e respirare diossina?
Come era possibile vivere senza un macchinario che potesse smaltire quello che la gente butta ?
Il diritto alla vita non doveva essere uguale per tutti. Chi nasceva in un posto sbagliato ne pagava le conseguenze come se fosse stato lui a scegliere dove venire al mondo.
Chiusi gli occhi tutto d'un tratto e scorsi quelle guerre che si facevano sparse per il mondo e le mille parole diplomatiche senza senso e dette solo per far vedere ad altri che si ha la possibilità di esprimere opinioni e non ha importanza se queste sono solo parole di facciata.
La gente era falsa, mirava solo ai propri affari personali e poco pensava se per arrivare alla meta doveva calpestare la propria e l'altrui dignità. Vedevo che i telegiornali si occupavano più di gossip che di cose serie ed allora informavano le nazioni quando il presidente francese decideva di vivere una storia con una modella Italiana e mettevano in secondo piano la profonda crisi politica . Certo il matrimonio di Sarcosì con Carla Bruni era più interessante.
Mentre decidevo di alzarmi, scorgevo in lontananza, visto che la nebbia aveva lasciato il posto ad una leggerissima foschìa, la neve a Baghdad. Si proprio in quella città che tanto era martoriata dai presagi di morte. La vedevo inbiancata e lo stupore della gente che abituata al caldo afoso era stupefacente e cancellava d'un tratto tutta quella patina di sogno che mi restava e mi faceva capire che tutto quello che stavo pensando non era affatto passato e che lo stavo vivendo, ero immerso in quell'epoca che pensavo passata. Adesso tutto diventa scuro, il giorno se ne va e lascia il posto alla notte, metafora di una speranza improvvisamente ammazzata dalla spada affilata di una triste realtà.
Non era imperfetto il tempo del verbo da utilizzare ma bisognava , bisogna usare il presente....
La realtà, anche se brutta, va vissuta e combattuta nelle sue avversità senza mai abbattersi, perchè solo in questo modo le cose potrebbero essere cambiate e modificate per il meglio.

06 gennaio 2008

(118)...La Befana ha portato solo aumenti

Oggi vivere in Italia diventa più difficile ogni giorno che passa, ed ora dopo ora le cose si complicano visti i continui aumenti dei prezzi di qualsiasi bene ed una non adeguata retribuzione dei lavoratori che son costretti ad arrancare e a sacrificarsi per cercare di arrivare alla fine del mese. E' arrivata la befana questa notte e nella calza ha lasciato tante cattive notizie e molti rincari. E' aumentato il costo del bollo auto (la tassa di possesso dell'automobile che a mio avviso e' davvero un furto che lo stato fa al cittadino), della revisione da fare ogni due anni. E' aumentato il costo dell'energia elettrica (visto anche il fatto che non si è voluto costruire le centrali nucleari in Italia e siamo costretti ad importare parte dell'energia di cui necessitiamo, dai nostri vicini di casa come se poi in caso di intoppo di qualche centrale noi non ne subiremmo le conseguenze). La befana ha lasciato la calza di nascosto ed è scappata con la sua scopa allontanandosi il prima possibile per evitare di essere scoperta, perchè consapevole del fatto che qualsiasi italiano, una volta analizzato il contenuto del "dono" avrebbe cercato di ammazzarla. Ho detto tutti gli italiani e mi sono , in effetti,sbagliato. Non tutti son sconvolti da questa valanga di brutte notizie, qualcuno, anzi tutti i politici hanno pensato bene di mantenere immutato il loro tenore di vita già molto elevato. Si sono aumentati i salari di 200Euro al mese. Certo, se non lo avessero fatto, comunque non avremmo risolto i problemi economici di questo stato ridotto male ma quanto meno ne avremmo apprezzato il loro eventuale venirci incontro se si fossero decurtati lo stipendio della stessa cifra. Certo per loro sarebbe stato difficile poi riuscire a sopravvivere con soli 14.800 euro al mese . Non solo abbiamo il numero maggiore di politici di tutta Europa da pagare profumatamente ma poi nemmeno fanno nulla per risollevarci dallo stato di involuzione attuale e pensano che l'unico modo per farlo dovrebbe essere l'aumento di tutte le tasse.
La classe medio-bassa sta soffrendo perchè l'inflazione è eccessiva e nessuno sembra voler sentire. E' aumentato il prezzo del barile di petrolio, viste anche le guerre che assediano l'Algeria ed il prezzo della Benzina sale fino alle stelle. Oggi la ERG aveva la super a Euro 1,425, il massimo storico !!

Il prezzo complessivo della BENZINA è composto dalle queste voci:
a)- costo del prodotto raffinato

b)-costo del deposito del prodotto su deposito costiero
c)-trasporto primario
d)-costo di stoccaggio sul deposito interno
e)- trasporto secondario

f)-spese di ufficio

g)-spese punto vendita

h)-margine per il gestore

Tutte queste voci messe insieme, che contemplano spese e guadagni per divesi soggetti ammontano al 30% circa del costo del carburante. Abbiamo poi le famose ACCISE che pesano per il 52%, e l’IVA al 20% che incide pesantemente anche perché, la tassa sul valore aggiunto si paga su tutte le altre tasse oltre che sul 30% di cui sopra.

Alcune delle ACCISE che gravano sul costo del carburante sono le seguenti:
Anno-35 -01, 90 lire / guerra in Abissinia
Anno-56 -14,00 “ / crisi Suez

Anno-63 -10,00 “ / Vajont

Anno-66 -10,00 ” / alluvione di Firenze

Anno-68 -10,00 “ / Belice
Anno-76 -99,00 “ / terremoto del Friuli

Anno-80 -75,00 “ / Irpinia
Anno-83 -20,50 “ / missione in Libano
Anno-96 -22,00 “ / missione in Bosnia
Anno-04 -39,00 "/ euro 0,020 / rinnovo contratto autoferrotranviari


L’Associazione consumatori dà la notizia secondo cui per ogni € 25,82 (le vecchie 50.000 lire) di benzina pagate al distributore € 18,07 (35 mila di vecchie lire) sarebbero di tasse tra accise e Iva. Ora mi chiedo come mai continuiamo a pagare così tanto? Se il prezzo del petrolio aumenta non potremmo ammortizzare queste oscillazioni con la riduzione di queste accise che oramai non ha più senso continuare a pagare? Che fine fanno questi soldi? E' semplicemente scandaloso il modo con il quale ci chiedono grandi sacrifici mentre loro politici continuano ad essere sempre più ricchi e senza idee e in molti casi senza nemmeno cultura base.
Dove andremo a finire di questo passo? Aumenta anche del 15% il costo medio di un biglietto del Treno e il servizio che l'azienda trenitalia offre è sempre deficitario e di sicuro non adeguato all'ammontare che chiedono. Dovremmo essere noi a risanare i debiti accumulati da anni di cattiva gestione positiva?
Io sono scandalizzato e di sicuro l'anno prossimo la befana non l'aspettero' proprio......in Italia si fanno pochissimi fatti a favore del cittadino e si pensa che con il solo aumentare delle tasse si possano risolvere le problematiche che sono invece radicate nella nostra cultura piena di cancro che si sta allargando sempre id più.
Di sicuro per quest'anno viste come stanno andando le cose era meglio trovare il carbone nelle calze, sarebbe stato più dolce.

02 gennaio 2008

(117).....capodanno a Roma

Ancora un altro anno ci siamo lasciati alle spalle e con esso tutte sue angosce, le sue difficoltà, le sue giornate nere ma anche momenti belli e situazioni interessanti. E' sempre tempo di bilanci quando si arriva verso gli ultimi giorni del mese di dicembre, e si parla di buoni propositi, di cose da fare e di traguardi da raggiungere più o meno velocemente.
Impazza la mania dei mille sms tutti uguali e poco personalizzati mandati a migliaia di persone personalmente come a voler dare un cenno della propria presenza nei cellulari degli altri senza nemmeno essere pensati. Un inno alla rubriche piene di contatti ma si sa che il fine anno e' anche questo.
Dal Colosseo attraverso i fori Imperiali fino a giungere in Piazza Foro Traiano per poi proseguire fino a Piazza di Spagna. Questa volta i botti di capodanno li ho visti da Roma.
Una città splendida, piena di gente che affolla tutte le strade e talmente densa di storia che sembra perfino respirarla. Incredibili sono le sensazioni che si provano quando ci si trova al cospetto di monumenti maestosi che dominano la scena. La notte è giunta e il duemilasette sta per lasciare il posto ad altri dodici mesi targati duemilaotto. La gente incomincia ad accalcarsi sempre più e scarsaggiano gli spazi vuoti perchè ogni angolo pulula di ragazzi festanti che ridono e si lasciano andare a qualche pazzìa. Molta attenzione bisogna fare nell'attraversare quel fiume in piena ma è divertente osservare e sapere di fare parte di quel mondo che aspetta di dare il benvenuto al primo gennaio. Qualcuno stappa lo spumante facendo sballottolare lontano il tappo e spruzzando all'impazzata parte della schiuma che la pressione fa uscire, altri invece, i più scalmanati, cantano canzoni senza tempo in preda ai fumi dell'alcool che ormai da ore sta scorrendo nelle loro vene.
Roma, una città incantata, ottima cornice ad un evento di questo tipo arricchita da una colonna sonora d'eccezione, perchè in lontananza si sente la voce di Giorgia che accompagna dolcemente le note musicali di un anno che se ne sta andando e non sembra temere nemmeno i boati dei fuochi d'artificio che si odono anche molto prossimi.
La gente non ne vuole sapere di star ferma ed esplode la mezza notte ed è putiferio.
In preda all'ondata che tenta di trascinare ogni cosa incontri d'innanzi, noi formiamo un blocco di granito per restare fermi e tentare di risalire la corrente a mo di salmoni. Come nel film 300 dove gli spartani alle Termopili con pochi uomini affrontavano il nemico molto piu' numeroso. Testugine !!!!
Bene, la notte si fa piccola e il silenzio non esiste piu', urla e canti e balli e stappi e corse, ogni cosa faceva da cornice al primo giorno, la prima alba di un anno nuovo, un anno con un giorno in più....
Roma è stata speciale, unica e intramontabile ed il capodanno lo ha reso magico e pieno di significato ed ha cancellato dalla mia mente tutte le cose monotone e scontate di feste ripetitive e mi ha regalato grinta e voglia di lottare e vivere sempre in maniera piu' eclatante. ...welcome 2008