21 novembre 2008

Facebook ormai sta dilagando, usalo e non vergognarti !

Ormai è una realtà che sta sorprendendo tutti e che al tempo stesso sta mettendo nella testa di ogni utilizzatore un'idea fissa, quella di trovare il nome e cognome di chiunque, magari anche di un lontanissimo parente mai visto oppure di quel tizio incontrato 5 anni prima in un bar. Facebook è sulla bocca di tutti.
Questo post non vuole essere uno spot a questo Social Network che non ne avrebbe più bisogno visto la crescita esponenziale che ha ogni giorno, ma vuol tendere ad evidenziare come non tutti reagiscono allo stesso modo quando si pronucia tale parola in pubblico.

Ecco le risposte più frequenti:
- "no io non sono iscritto, non mi interessa sinceramente"
- "credo sia solo una perdita di tempo e non mi iscriverò mai"
- "non mi interessa trovare gente del passato, non mi piace far sapere i fatti miei"
- "ma dai, che son ste stronzate del nuovo millennio, studia o lavora che è meglio invece di passare le ore al pc"

- "sono iscritto ma non ci vado mai, non so nemmeno usarlo e poi mi annoio"
- "non mi iscrivo altrimenti in poco tempo arrivo a duemila contatti e poi per me è la fine"
- "facebook ?....ma no è come tutte le altre chat esistenti...non ho tempo da perdere."

Insomma pochissimi rispondono in maniera incuriosita alla domanda che da giorni ormai è sulla bocca di tutti almeno una volta al giorno:" sei iscritto a facebook?"
Tutti apparentemente snobbano la situazione come se fosse una vergogna essere presente ma poi, di nascosto e lontano da occhi indiscreti si iscrive e piano piano si lascia "acchiappare" dal fascino sottile che la vita passata e presente delle persone potrebbe regalare.
Facebook è un mezzo per restare in contatto con io mondo, un modo per identificarsi, una specie di carta d'identità che , se non hai nulla da nascondere, ti apre agli occhi degli amici.
Riscopri vecchi conoscenti, compagni di classe, parenti lontani, omonimi e vedi foto vecchie postate da un tizio che non ricordavi più e inserisci video, link,messaggi.
Puoi creare gruppi di discussioni, invitare ad eventi oppure solo aggragarti ad una causa.

Attori, calciatori, modelle, semplici amici, insomma tutti sono iscritti e molti altri ancora lo faranno, poi come in tutte le cose della vita ognuno si schiera da una parte e ci sta chi decide di essere protagonista e chi solo una comparsa, chi vuole creare un busines e chi invece ama solo infastidire il prossimo mandando i famosi "inviti per cause" ai quali nessuno poi partecipa.

Non capisco perchè quando si parla di facebook in pubblico gli altri si schierano dall'altra parte della barricata e solo chi ne menziona l'esistenza viene additato come extraterrestre fancazzista.
E' un fenomeno sociale che può piacere o meno ma come si fa a esprimere un giudizio se non si prova nemmeno?
Qualcuno ha paura che vengano scoperti scheletri che e' meglio tenere chiusi nell'armadio, qualche altro si diverte a TAGGARE le foto o i video (un modo di riconoscere i presenti nelle foto attraverso un riquadro che indica il nome e il cognome del fotografato) ed altri invece si rincoglioniscono a togliere le TAG dai proprio volti perchè temono di rovinarsi una reputazione (se mai ne avessero una).
Personalmente ho fatto partire un tormentone qualche mese fa : "se non sei su facebook sei OUT".
Frase fatta pronunciare in video e lanciato in rete....
Facebook può far discutere ma di una cosa son certo, che tutti coloro che ne criticano l'esistenza qualcosa da nascondere ce l'hanno e si iscrivono con nomi finti.....ma in questo modo vengono meno alla loro coerenza e barano nei confronti del vicino di casa o del lontano amico... un po come vedere senza essere visti...

Non criticare, partecipa anche tu. Fidati, è iscritto anche quello che meno ti aspetti, digita il nome e stupisciti adesso....

16 novembre 2008

Gabriella Carlucci deve imparare a controllarsi


La scena è raccapricciante.
Vedere un'individuo reagire in malo modo a qualche provocazione innocente anche se pungente ma pur sempre fondata non è una bellissima cosa, sapere che questo personaggio poi è un Onorevole che siede al parlamento Italiano, fa ancora più riflettere.
Le IENE di ItaliaUno, nota trasmissione televisiva che da qualche anno si dedica alle magagne ed alla satira politica, con i suoi inviati ha tentato di sensibilizzare l'opinione pubblica in merito ai soliti ritardi ed alle numerose assenze degli onorevoli in senato che invece di lavorare per quello che vengono profumatamente pagati pur facendolo male, se ne stanno comodamente da un'altra parte.
E' normale che non fa piacere essere beccati con le mani nella marmellata, ma mentre la maggior parte dei politici ha reagito con il sorriso (anche se di circostanza) alle puntualizzazione delle tre Iene mostrandosi addirittura accondiscendenti, qualcuno invece ha reagito da vandalo ed una in particolare, Gabriella Carlucci, è stata davvero vastasa e poco elegante.
Io la ricordavo sempre sorridente ed affabile quando era davanti alle telecamere mentre conduceva le sue trasmissioni della domenica, adesso invece, da quando ha lasciato il mondo dello spettacolo si è trasformata ed è diventata piu' "IENA" di quelli che per obbligo dovevano farlo.
Ha distrutto una telecamera, 2 microfoni ed in più ha inveito ed insultato come dal video si può ben constatare.
Un politico dovrebbe mettere in pratica tutta la sua arte oratoria per divincolarsi da piccole accuse e di sicuro dovrebbe rispettare le regole base dell'etica comportamentale.
Ora mi chiedo se è possibile che un onorevole, eletto dai cittadini, reagisca in maniera barbara e meschina .
Mi chiedo inoltre cosa avrebbe fatto colui che dell'arte del favellare ha meno padronanza.
La "Signora" Carlucci si giustifica dicendo che se non avesse reagito in questo modo, non avrebbe creato scalpore intorno alla notizia stessa e sarebbe per sempre stata bollata come la "donna del ritardo" e non avrebbe avuto l'opportunità di fare un'intervista chiarificatrice.
Questo, a mio avviso, è un precedente molto pericoloso.
Così facendo ha legittimato tutti coloro che vogliono farsi giustizia da soli facendo rivoluzioni per propri tornaconti personali.
Vi invito tutti a riflettere su chi abbiamo eletto e su chi andremo ad eleggere visto che di ex pornostar e ex show girl ed ex teste di cazzo ne abbiamo già tante.
Complimenti Onorevole Carlucci.

13 novembre 2008

Poker online : Vince 9 milioni di dollari a 22 anni

Ormai è una moda che sta impazzando ovunque.
Viene dalla Danimarca, ha soltanto 22 anni, si chiama Peter Eastgate ed è un giocatore di poker online.
Ha appena vinto la cifra record di 9 milioni di dollari, diventando il più giovane vincintore delle World Series of Poker.
Il record apparteneva a Phil Hellmuth, che nel 1983 era diventato campione del mondo a soli 24 anni (vincendo, però, molti meno soldi). Professionista da soltanto tre anni, Peter è alla sua quinta vincita in un torneo, ma è superfluo sottolineare che quella ottenuta a Las Vegas è la più importante della sua carriera.
In finale, il giovane Peter ha battuto il più "anziano" giocatore russo Ivan Demidov, che invece di anni ne ha 27. Ivan è stato sconfitto in un "heads up" (la finale a due del poker all'americana) in cui Peter ha sempre condotto il gioco, senza lasciare spazio per spettacolari rimonte.
Poco male, Demidov torna a casa con un premio di consolazione di circa 6 milioni di dollari.


A mio personalissimo avviso questo tipo di mania potrebbe essere molto pericolosa se non si è supportati da una mente che riesce a scindere nitidamente il passatempo online dal lavoro vero e proprio.
Di sicuro se sai giocare bene ed hai la certezza della serietà del tavolo online, potresti fare molti soldi.
Qualche volta perdi e qualche altra riesci a spuntarla ma il filo che unisce sia il vincitore che il perdente è invisibile ma allo stesso tempo molto forte e vigoroso, è il filo dell'accanimento. Il primo vuole rifarsi ed il secondo invece vincere ancora di più.
Come in tutte le cose tecnologiche, anche in questo caso, il poker, che notoriamente è un gioco da tavolo con panno verde e fatto di sguardi e bluf, di movimenti strani ed impercettibili vibrazioni delle labbra, ha perso un pò della sua vecchia poesia.
Non so se un vero giocatore di poker, uno di quei accaniti amanti di bische clandestine notturne, amerebbe cimentarsi nel mondo online di un poker trasformato dove non si percepisce la voce tremolante dell'avversario che timoroso di puntare vuole rifarsi della giocata precedentemente andata male.
Io non gioco, forse perchè non ho l'avversione al rischio del denaro o forse perchè ci tengo troppo a guadagnarmelo lavorando, ma sta di fatto che non ha attecchito su di me questa nuova moda che sta dilagando .
Guadagni facili ma anche sconfitte sonore.
Se potessi dare un consiglio ai giocatori di poker online direi di fare attenzione e di non lasciarsi attrarre troppo facilmente dai soldi guadagnati con le puntate, ma di giocarci allegramente senza esagerare sapendo che la vera vita è quella fatta sul campo di battaglia e non dietro al monitori di un pc.

06 novembre 2008

La Crioterapia nelle Camere del Freddo a meno110

Si chiama crioterapia e parte dal principio che il freddo lenisce i dolori.
Relegata per anni a terapia localizzata, adesso la crioterapia nelle CAMERE del FREDDO è diventata «total body».In Italia la crioterapia ancora non esiste, ma alcuni centri termali si stanno organizzando per proporre la nuova tecnica.
Prima di ogni trattamento il medico controlla pressione e battito cardiaco.
«La crioterapia è vietata a ipertesi e cardiopatici perché con il freddo l'organismo reagisce con una violenta vasodilatazione.
Niente crio anche per le donne incinte» .
Superata la visita, il secondo step è la vestizione (o meglio, svestizione): costume da bagno, calze e scarpe da ginnastica, guanti, fascia per riparare le orecchie e mascherina da chirurgo per proteggere la bocca e il naso.
Prima camera: -15˚ tanto per cominciare l'acclimatamento.
Seconda camera : -60˚, breve camminata e,
Terza camera: , -110˚ !!!! Comincia la vera terapia.
Un'infermiera è sempre in contatto audio e video con il paziente, e ogni tanto segnala quanto tempo manca alla fine della terapia. Appena si entra, la prima cosa che viene in mente per resistere a quel gelo neppure immaginabile è correre, nell'illusione di scaldarsi un po'. Sbagliato.
L'infermiera ricorda subito che gambe e braccia vanno mosse, ma lentamente, per mantenere la circolazione.
Il respiro affannoso invece potrebbe danneggiare le vie aeree.
La pelle comincia a tirare, formicolio dappertutto.
Più o meno ti senti uno stoccafisso, ogni passo sempre più rigido. Man mano che passano i secondi tremi e batti i denti. Neppure le musiche di sottofondo riescono a distrarti: l'unico pensiero è sopravvivere. Lì dentro si può resistere fino a tre minuti e mezzo.
Poi è decisamente il caso di uscire se non si vuole fare la fine del ghiacciolo. Si ripassa attraverso tutte le stanze e tornare ai -15˚ è quasi come essere alla Hawaii. All'uscita ci si sente all'inizio più o meno come uno zombi, poi sempre più rilassati ed euforici. Ultima visita di controllo e poi meritato relax, al calduccio.
La sensazione di sollievo che si prova dipende dall'azione combinata del freddo e di alcuni recettori nervosi che si trovano sulla pelle.
In pratica quando fa freddo i recettori mandano un segnale al cervello del tipo "Attenzione fa freddo, bisogna coprirsi" ed è un messaggio importante, che ha la precedenza sugli altri, compreso quello del dolore. In pratica il freddo blocca la strada ad altri stimoli nervosi in modo che questi non giungano a destinazione.
Articolo del 3Novembre08 tratto interamente dal Corriere della Sera.
Qui sotto il link del video della prova fatta da una giornalista, guardatelo !!
(fai copia/incolla dell'indirizzo )
http://video.corriere.it?vxSiteId=404a0ad6-6216-4e10-abfe-f4f6959487fd&vxChannel=Dall%20Italia&vxClipId=2524_a2e35cba-a975-11dd-bcaf-00144f02aabc&vxBitrate=300

04 novembre 2008

Gli AUTOVELOX pagano gli stipendi dei vigili

A cosa servono i limiti di velocità?
Sicuramente a rendere più sicure le strade ed evitare che pirati incoscienti facciano danni a cose e persone.
Sono discutibili nella loro misura troppo restrittiva ma è giusto che vadano rispettati anche se poi mi devono spiegare perchè vengono fatte automobili scattanti e veloci se poi non è consentito accellerare più di tanto.
A cosa servono gli AUTOVELOX ?
Dovrebbero e ci tengo a precisare DOVREBBERO, sevire da deterrenti.
Avrebbero la funzione importante di far rallentare per preservare la propria vita e quella degli altri ed invece vengono utilizzati dai comuni con uno scopo poco nobile.
Gli autovelox vengono posizionati dalla polizia in posti nascosti senza essere segnalati allo scopo di infliggere multe pesanti a chiuque passi al di sopra di un limite, e riempire le casse di un comune che è sempre più assetato di soldi.
Perchè nasconderli? E' vero che la velocità andrebbe rispettata da tutti, ma è anche vero che un limite di 50km/h non è possibile mantenerlo su una strada a lunga percorrenza come la 16bis all'altezza di Torre a mare.
Discuterei invece di quanto a norma sono gli ingressi delle ville che danno direttamente sulla strada. Nello specifico bisognerebbe fare delle complanari.
Oggi le forze dell'ordine fanno di tutto per "rubarti" soldi che poi i malviventi che non hanno nulla da perdere non pagheranno mai, mentre noi gente tranquilla che ama stare sempre in regola, puntualmente paga senza discutere.
Gli autovelox molte volte non sono a norma, non vengono tarati bene e non sono mai segnalati e come se nulla fosse continuano a scattare foto impietosamente per pagare gli stipendi dei vigili urbani più che per far andare piano gli automobilisti.
Come mai nelle vicinanze delle festività aumentano, statisticamente, le multe a chiunque con tolleranza zero ?
Riflettiamo su questa cosa. E' scandalosa !!
La gente lavora, si impegna e poi gli autovelox non la fa più mangiare perche a godere deve essere il comune, meschino e impavido.

Ed allora, per tutti coloro che sono stati colpiti in maniera feroce consiglio due cose:
- andare piano e rispettare i limiti di velocità
- osservare questo video qui sotto e imparare qualcosa su come neutralizzare i laser degli autovelox




in questo video invece JOELE DIX a ZELIG nel Novembre 2007
spiega ironicamente (ma nemmeno poi tanto) quello che in altre parole ho scritto sopra...
ascoltate è interessante.


02 novembre 2008

il desiderio di appartenenza ad una squadra....

XG1 remix
"si gonfia la rete" con la voce di Raffaele Auriemma


Dopo aver guardato tutto il video come si fa a non esaltarsi, a non sentirsi coinvolti da un amore passionale che sgorga impetuoso dalle vene.
Una fede bollente che scotta la terra, un brivido violento che ti pervade lungo la schiena ed arriva in men che non si dica al cervello e te l'offusca di gloria e voglia di esultare.
Il calcio, come qualsiasi altra cosa che necessiata di un'appartenenza ad un gruppo, ti fa sentire vicino a colui che non conosci ma che vedi seduto a soffrire come te se le cose non vanno bene e godere silenziosamente per scaramanzia se la vittoria è vicina. Uniti anche se diversi, vicini anche se lontani, in sintonia anche se di ceti sociali diseguali, fratelli di squadra.
Immagina di essere in una città straniera e di visitarla in lungo ed in largo e sei attratto da essa ma sai anche di non riuscire a seguire in tempo reale la tua squadra del cuore. Guardi i monumenti, prendi un caffè in un bar, mangi un panino su una panchina ma nella tua mente hai un pensiero fisso: "che starà facendo la mia squadra?"
Basta una radiolina, un piccolo boato oppure un colore familiare che sventola da un balcone che ti fa sentire a casa e desideroso di scoprire il risultato. Forse non ci riuscirai a venire a capo dell'esito finale ma il cuore batte a ritmo dei tamburi degli ultras che allo stadio inneggiano il nome d'amore.
La voce mixata di Auriemma, telecronista fazioso della squadra partenopea, evidenzia a tinte forti la passione e la voglia di vincere, restare in cima.
Forse un senso di rivalsa oppure un semplice desiderio di uscire vincitori da una battaglia ma in ogni caso un filo conduttore lega tutti coloro che godono nel sentire questa musica, l'amore per la squadra.
In questo caso è un inno alle vittorie del Napoli, ma potrebbe essere un tifo genuino per qualsiasi altra squadra. Come si fa a non partecipare?

Salite sulla giostra, è gratis, questo è Napoli....questo è il Napoli e non è la play station !!
Sfottò, sorrisi, battutine. Quando vinci la giornata ti sorride ma fa da contr'altare la negatività della sconfitta, quando la mattina bisogna svegliarsi ed armarsi di spalle forti per affrontare tutti i tifosi della squadra avversaria che ti ha battuto. Questo è il bello....