06 novembre 2008

La Crioterapia nelle Camere del Freddo a meno110

Si chiama crioterapia e parte dal principio che il freddo lenisce i dolori.
Relegata per anni a terapia localizzata, adesso la crioterapia nelle CAMERE del FREDDO è diventata «total body».In Italia la crioterapia ancora non esiste, ma alcuni centri termali si stanno organizzando per proporre la nuova tecnica.
Prima di ogni trattamento il medico controlla pressione e battito cardiaco.
«La crioterapia è vietata a ipertesi e cardiopatici perché con il freddo l'organismo reagisce con una violenta vasodilatazione.
Niente crio anche per le donne incinte» .
Superata la visita, il secondo step è la vestizione (o meglio, svestizione): costume da bagno, calze e scarpe da ginnastica, guanti, fascia per riparare le orecchie e mascherina da chirurgo per proteggere la bocca e il naso.
Prima camera: -15˚ tanto per cominciare l'acclimatamento.
Seconda camera : -60˚, breve camminata e,
Terza camera: , -110˚ !!!! Comincia la vera terapia.
Un'infermiera è sempre in contatto audio e video con il paziente, e ogni tanto segnala quanto tempo manca alla fine della terapia. Appena si entra, la prima cosa che viene in mente per resistere a quel gelo neppure immaginabile è correre, nell'illusione di scaldarsi un po'. Sbagliato.
L'infermiera ricorda subito che gambe e braccia vanno mosse, ma lentamente, per mantenere la circolazione.
Il respiro affannoso invece potrebbe danneggiare le vie aeree.
La pelle comincia a tirare, formicolio dappertutto.
Più o meno ti senti uno stoccafisso, ogni passo sempre più rigido. Man mano che passano i secondi tremi e batti i denti. Neppure le musiche di sottofondo riescono a distrarti: l'unico pensiero è sopravvivere. Lì dentro si può resistere fino a tre minuti e mezzo.
Poi è decisamente il caso di uscire se non si vuole fare la fine del ghiacciolo. Si ripassa attraverso tutte le stanze e tornare ai -15˚ è quasi come essere alla Hawaii. All'uscita ci si sente all'inizio più o meno come uno zombi, poi sempre più rilassati ed euforici. Ultima visita di controllo e poi meritato relax, al calduccio.
La sensazione di sollievo che si prova dipende dall'azione combinata del freddo e di alcuni recettori nervosi che si trovano sulla pelle.
In pratica quando fa freddo i recettori mandano un segnale al cervello del tipo "Attenzione fa freddo, bisogna coprirsi" ed è un messaggio importante, che ha la precedenza sugli altri, compreso quello del dolore. In pratica il freddo blocca la strada ad altri stimoli nervosi in modo che questi non giungano a destinazione.
Articolo del 3Novembre08 tratto interamente dal Corriere della Sera.
Qui sotto il link del video della prova fatta da una giornalista, guardatelo !!
(fai copia/incolla dell'indirizzo )
http://video.corriere.it?vxSiteId=404a0ad6-6216-4e10-abfe-f4f6959487fd&vxChannel=Dall%20Italia&vxClipId=2524_a2e35cba-a975-11dd-bcaf-00144f02aabc&vxBitrate=300

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