31 marzo 2006

...e se il finto Reality Show regalasse comunque emozioni ?

Cosa succede se ad un certo punto capisci che riesci a provare un'emozione anche con una finzione ? Io credo che l'emozione sarebbbe una bella sensazione da provare e non importa il mezzo che ci ha portato sulla strada giusta.
Vengo al dunque. In molti sono pronti a criticare aspramente tutti i reality show che oramai impazzano su ogni rete televisiva, e lo fanno sia perchè ormai e' opinione comune denigrare questo tipo di programma e sia perchè credono di essere più furbi di tutti avendo intuito una vena di falsità e non autenticità.
Sul primo punto ci sarebbe molto da discutere, in quanto ritengo che avere un pensiero o fingere di averlo solo perchè il vicino di casa pensa la stessa cosa e poi ci si rinchiude in casa a finestre serratissime per spiare lo stesso, e' sinonimo di poca personalità e di non coerenza.
Ma ho avuto l'ispirazione di questo post soprattutto per il secondo punto, quello della finzione degli attori protagonisti. Parliamoci chiaro : esiste un regista e ci sono i cameramen e la combinazione di questi due elementi lascia poco spazio all'estemporaneità ed all'iniziativa personale.
Chi e' ripreso per 24 ore sa che deve recitare un copione, sa che deve piangere e fingere di essere felice se vede dopo "addirittura" 30 giorni la madre, sa che deve dire sempre grazie e sa che deve fare l'innamorato pazzo per accattivarsi le telecamere su di lui.
Chi è sotto la luce degli obiettivi sa che dall'altra parte ci stanno miglioni di altre persone pronte a guardare ed ascoltare e si lascia andare a facili monologhi che a casa non farebbe mai, parla con una pietra o supera prove inaudite solo per essere diverso e farsi vedere combattente. Sa addirittura che abbandonera' il campo dopo 10 giorni oppure ancora meno perche non venitemi a dire che dopo mille provini per entrare nel cast non si scoprono allergie varie che non permettono di proseguire nell'avventura oppure si fugge solo per non avere un pacchetto di sigarette.
Alcuni recitano benissimo ed altri lo fanno pietosamente, alcuni sentono la mancanza degli affetti ma li utilizzano come potere mediatico ed altri invece soffrono per cose che non possono confessare nemmeno a mamma TV.
Tutto finto anzi fintissimo, ma questo lo sanno tutti anche se il ruolo dei conduttori di questi reality impone loro di essere gli ultimi a dichiarare bandiera bianca ai critici e di conseguenza fingono anch'essi. Anche quello che accade in studio è tutto previsto, persino le "cammellate" e i "triccheballak" e quindi recitano.
Qualche reality è fatto meglio degli altri, forse è piu' appassionante e qualche altro invece naufraga nella sua inutilità colossale ma fanno tutti parte di un'unica famiglia che la sera da spettacolo bello o brutto che sia. Qualcuno diventa ridicolo e si umilia addirittura , qualche altro invece ne esce rafforzato nell'immagine che qualcuno precedentemente si era fatto di lui, e quache altro ancora pur rafforzando la propria immagine in tema di popolarità, la getta nel fango in quanto a prestigio e solennità.
Tutto questo puo' regalare comunque un'emozione.
Sappiamo che tutto e' recitato ma consapevoli di questo ridiamo o ci commuoviamo lo stesso seduti in poltrona estraniandoci per qualche istante dal ruolo di cinico e freddo che la vita quotidiana ci impone e calandoci nella vita di colui che e' inquadrato in quel momento.
Ci si isola e quasi si vive il dramma o la felicità altrui paragonandola un po alla nostra vita con la speranza che qualcosa possa cambiare, possa diventare uguale o che invece sia diversa ....
Se un'emozione la si prova e non solo con i reality show ma anche con programmi televisivi a base di sorprese, ed allora io sono a favore di questa Tv così detta spazzatura e non mi accomuno alla massa che si allontana solo virtualemnte da essa. Io ho la mia mente, io ho il mio modo di vivere che nessuno dovrebbe dettarmi, io sono io e nessun altro.
Se la finzione e' il mezzo per farti arrivare allo scopo che importanza ha la strada che ha percorso?
Io guardo sempre il fine e giustifico i mezzi, sempre nel rispetto degli altri.
Non mi sento preso in giro da loro poichè non mi ingannano pur volendo farlo, ma anche li utilizzo pur sapendo che recitano e talvolta rido anche delle cattive recitazioni....mica traggo insegnamenti di vita, ma è un modo per studiare delle realtà diverse e dei modi di vivere che prendono traiettorie deverse dalle solite. Grazie Reality e grazie TV spazzatura...

28 marzo 2006

Emozione Improvvisa (Agosto 2002 by zHeNjo)

Correva l'anno 2002.
Un pomeriggio d'estate lentamente trascorreva tra il dolce suono del mare che dalla finestra arrivava alle mie orecchie ed il profumo di fiori che dalla compagna sottostante allietava il mio naso. Ero da solo ed immaginavo una situazione di relax quando improvvisamente l'ispirazione mi assare e decido di mettere
su un foglio da disegno con l'ausilio della matita alcune tracce che rendevano particolare quel momento. Non avevo una modella davanti ai miei occhi ed allora inconsciamente tracciai ad occhi chiusi qualche linea fugace che dopo divenne facente parte di un sensato soggetto.
"Emozione improvvisa" e' il titolo che ho dato all'opera che e' anche esposta sul mio personal webSite nella sezione dedicata ai miei quadri.
Quando concludo una creazione mi fermo ad immaginare cosa mi ha spinto a farla ed il piu' delle volte mi meraviglio di me stesso credendo di non poterne fare piu' una simile.
Mi spaventa l'idea che possa essere l'ultima cosa bella fatta in un momento di ispirazione forte ma poi puntualmente vengo smentito da me stesso quando decido improvvisamente di rimettere su carta le mie emozioni trasformandole in colori o presunti tali.
Sono geloso di queste opere ma sono anche consapevole di avere forse un dono innato che forse e' apprezzato solo da me stesso ma che mi rende felice poiche mi da l'opportunità, quando lo desidero, di sentirmi libero ....

Ode alla Vita ( Pablo Neruda )

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
chi ripete ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia marca ed il colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i"
chi evita un insieme di emozioni,
quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta la musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare,
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce....
.....evitando la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo
di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare......
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.


Pablo Neruda

...è successo in Cecenia !!

9 Settembre 2004

"Non volevo prendere questa decisione" racconta Zalina,sconvolta, nella casa del suocero, a poca distanza dalla scuola. "Tutti mi dicono di essere lieti che mio figlio ed io siamo in salvo, ma come posso essere felice se non so più niente della mia bambina?". La violenza spesso sceglie a caso le sue vittime. Molto più raro è che debba essere una madre a fare la scelta di Sophie, salvare un figlio lasciandone un altro davanti all'eventualità della morte.

Questa e' la testimonianza di una mamma che distrutta dal dolore in Cecenia ha dovuto fare una scelta tra i due suoi figli ostaggi dei rapitori.Io mi chiedo come e' possibile che degli uomini arrivino ad essere talmente crudeli da mettere una madre nelle condizioni di dover scegliere tra le due cose che di piu' caro ha al mondo, sapendo che qualsiasi scelta' fara' sara' costretta a vivere per il resto della vita nella piu' atroce sofferenza.

Giovedì, alle donne di quella stanza è stato comunicato che sarebbero state rilasciate. "Ci dissero di preparare velocemente le nostre cose e di portare con noi i bambini" continua Zalina. Poi è arrivato l'ordine:doveva scegliere tra suo figlio o sua figlia. Lei aveva con sé entrambi. Ha tentato di passare Alana alla cognata sedicenne, ma i guerriglieri se ne sono accorti e le hanno proibito di portare con sé la figlia maggiore. "Alana mi si è appesa al braccio, mi stringeva forte la mano. Loro ci hanno separato". Mi hanno detto: "Vattene col bambino. Lei può rimanere qui con tua sorella". Io ho pianto, li ho supplicati... Alana strillava, tutte le donne intorno a me piangevano. Uno dei ceceni allora ha detto: "Se non ve ne andate adesso, non ve ne andrete più. Rimarrete qui con i vostri figli e noi vi faremo fuori tutti". La scelta dunque era chiara: non potendo salvarli entrambi, Dzandarova poteva morire con i suoi due figli o salvare uno di loro e se stessa. "Non ho avuto tempo per pensare a quello che stavo facendo... mi sono stretta Alan forte al petto e sono uscita. Mentre camminavo sentivo alle mie spalle le urla di mia figlia. Mi chiamava, piangeva. Ho creduto che il cuore mi si sarebbe infranto in quell'istante". Zalina piange mentre parla. Le lacrime scendono su Alan, che dorme nelle sue braccia e che continua a dormire anche quando, cullandolo, ne scuote il corpicino con i suoi singhiozzi.

Io rimango sconcertato ed avvilito davanti a simili notizie, ed una lacrima mi scende ad immaginare un'atrocita' simile. Una lacrima pesante come le bombe che quotidianamente devastano la terra rendendola un posto di disperazione e desolazione; Una lacrima acida e graffiante che scendendo mi ricorda tutte le malvagita' ascoltate e tutti gli atti di barbarie che si protraggono nel tempo.Costringere una Madre a scegliere tra due suoi figli, io credo sia la cosa piu' brutta che si possa chiedere ad una donna che pur di salvare le proprie creatute e' disposta anche a prostituirsi. Chiedere una scelta e' un'atto piu' sconvolgente che il massacro stesso.Proviamo a chiudere gli occhi ed immaginarci in quel posto in quel momento vivendo la scena dall'interno in prima persona, ascoltando i rumori e percependo gli odori e le sensazioni del tatto, immaginiamo che una simile domanda venga fatta a noi, cosa avremmo risposto?Morire con una figlia o vivere salvandone l'altra?Io non lo so, ma di una cosa sono certo : la misericordia non esiste piu' e chiunque tenti di vivere una vita almeno dignitosa non crede piu' in nessun valore umano che possa dargli la forza di combattare giorno per giorno. Una sola parola mi viene in mente in questo momento: BASTARDI !!!!!!!!

27 marzo 2006

Il CONTRASTO delle cose

Lasciandomi trasportare dalle onde del mare mi sto allontanando dalla riva e perdendo di vista la realtà incomincio ad immaginare un orizzonte oltre quello che immaginariamente e' delineato sulla prua della barchetta.L'acqua e' tersa e il fondale sembra avvicinarsi sempre piu' man mano che il mio sguardo lo fissa cercando di scrutare gli impercettibili movimenti che le correnti potrebbero causare.La giornata estiva è afosa ma sembro non percepire i raggi del sole che sembrano adagiarsi sulla mia pelle accarezzandomi con la dolcezza di una madre che cerca di addormentare il proprio bambino. Tutto apparentemente scorreva lento ma inesorabilmente avanzava il tempo ... e riflettevo sulla relatività della nostra vita e di tutto quello che ci circonda.Che scopo abbiamo durante l'esistenza?La mia pace interiore raggiunta sulla barca contrastava fortemente con l'angoscia provata dalla gente tra la strada che frettolosamente si accalca alle casse dei negozi per comprare qualsiasi cosa pur di fare qualcosa e poi spendere tutti i soldi che non hanno per il gusto di lavorare tanto e di lamentarsi del fatto che non si ha un euro in tasca.La mia serenità contrastava in modo stridente con la tristezza degli individui che il sabato notte fingono di divertirsi invano nei cupi ed oscuri antri delle discoteche mentre si bevono Rum e Cola con con l'extasi tra le labbra.La mia dolce ninnananna era immensamente diversa dal rumore delle armi da fuoco che ogni giorno tuonano in lontananza per la conquista di finti obiettivi mascherati che hanno lo scopo di giustificare legalmente l'incredibile rincorsa all'oro nero e fa uccidere migliaia di esseri umani innocenti con l'unica colpa di essere nati nel posto sbagliato.Ed allora l'oscurità sopraggiunse e mi avvolse come in uno scialle tiepido e nel contare i tanti puntini che vedevo in alto che ornavano il firmamento cercavo di capacitarmi sulla limitata esistenza di un uomo e su quanto fossero inutili i vari affannarsi se poi un giorno saremo tutti in fondo alla terra nei profondi abissi del nulla ....

Il potere delle TENEBRE

La notte nera si avvicina e l'immenso fascino delle tenebre avvolgerà il mio languido sguardo che perso verso un'orizzonte lontano sembra attendere il momento giusto per dettare alla mente nuove situazioni di vita immaginata.Il buio ormai e' vicino a me, mi accompagna dolcemente con il suo mistero.Il suo profumo forte mi avvolge e gli improvvisi rumori che dalla sinistra provengono distolgono la mia attenzione da quella lucetta che si distingue alla mia sinistra.Poche sono le cose che mi appaiono delineate ed il tutto prende una forma nuova, quella che io do al mio mondo, quella che io desidererei avessero le banali cose, quella che si pensa cambiare quando il brutto ti sovrasta. Avanzo a piccoli passi ma avanzo e per nulla timoroso di quello che fulmineamente potrebbe passarmi davanti senza nemmeno scorgerlo nel bosco mi inoltro .
Stani le sensazioni e sgombra la mia mente dai facili pregiudizi e dimenticati i filtri di una vita vissuta alla luce figlia di sguardi inutili e poco sognatori, incomincio a disegnare con un dito i puntini che le stelle formano li su in cielo.Una scia luminosa sembro lasciare con la mia mano e d'incanto tutto appare rigenerato e una nuova dimensione sembra manifestarsi con tutti quei colori che non abbiamo mai immaginato e senza contrasto alcuno. Sono mille e forse di piu' le sfumature ma sembrano tutte unite in un'unica opera d'arte che fortemente unisce tutti i desideri che la luce con i suoi contorni definiti non puo' darti.Le tenebre presto svaniranno e la signora notte improvvisamente lascera' il posto all'alba di un nuovo giorno che nascendo da vita alla vita ma che uccide chi invece nella notte vede un mondo che non c'e'. Forse son rimasto l'unico ancora in piedi ma cerco di aggrapparmi all'ultimo filamento di oscurita' ma inutilmente e non mi resta che aspettare e sognare....

Alcune riflessioni spontaneamente espresse

Seduto me ne sto, lo sguardo fisso a cercare qualche lapillo di nero tra il rosso acceso del fuoco che dal caminetto divampa. La legna sta ardendo da molto tempo ed il tepore si espande in tutto l'ambiente circostante rendendo sereno e dolce il mio momento riflessivo del pomeriggio.Una tazza di te ancora fumante afferrata dalla mano destra attende a metà strada tra il tavolo e la bocca ed in sottofondo una musica lontana che sembra accompagnare il roteare dei pezzetti di giornale carbonizzati che vanno verso l'alto prima di ricadere per terra.Io da solo e con la luce spenta cambio colore ogni istante e con espressioni sempre diverse il mio volto si abbandona inerme alla riflesisone.Il tempo passa inesorabile e tutti cerchiamo di fare qualcosa con la speranza di rendere la nostra esistenza la piu' serena e memorabile possibile.Ci si affanna quotidianamente per sorridere e scavalcare gli ostacoli, guardiamo attoniti i disastri che ci circondano senza pensare che siamo noi che li causiamo; immaginiamo un giorno migliore e restiamo fermi al punto di partenza credendo che la dea bendata venga a farci visita a braccia aperte.Sono inferocito contro coloro che usurpano e credono di prendere in giro la gente umile che lavora con impegno ogni giorno, contro quelli che scappano dall'onore della verita' e sirifugiano vili nelle loro menzogne, contro quelli che ridono quando occorrerebbe fare una seria autocritica di se stessi e migliorarsi .Oggi ognuno vive per se e nessuno pensa al prossimo perche' la competizione ci soffoca e le vie del successo sembrano sempre piu' numerose ma sono invece impervie ed effimere.Pugni e schiaffi ci diamo e lottiamo per essere visibili al mondo intero e non ci accorgiamo di essere vuoti e dentro.Io sono molto forte, una roccia, ma quanti invece crollano alla prima difficolta' della vita?Di certo un reality, oggi, non aiuta chi non capisce che il traguardo va raggiunto gradino dopo gradino perche' piu' tempo si passa ad aggrapparsi per scalare la montagna e piu' tempo poi ci vuole per scendere lentamente.Il fuoco si sta quasi spegnendo e credo sia giunto il momento di abbandonare la poltrona sulla quale comodamente sono adagiato e finire con un ultimo sorso il te oramai quasi freddo.La casa è vuota e nulla mi turba ma l'idea di comunicare era troppo piu' importante e volevo esprimere la mia opinione in merito a tutto senza focalizzare troppo l'attenzione entrando nei particolari.......lascio a voi lettori, poi , l'ardua sentenza......

Riflessioni in riva al mare

Improvvisamente come d'incanto tutto divenne nitido quando quella mattina decisi di andare in spiaggia a fare un po di corsetta alle prime ore dell'alba quando tutti ancora dormivano e le finetre delle villette del lungomare erano ancora tutte chiuse. Faceva freschetto nonostante il timido sole che cominciava a sorgere che rifletteva i suo raggi nel calmo mare che con il suo silenzio mi faceva compagnia e dava spazio alle mie riflessioni che fluttuavano nella mia mente in maniera incessante.Avevo bisogno di fare chiarezza ma correvo comunque attimo dopo attimo avvicinandomi sempre di piu' al pontile che piu' volte avevo visto da lontano ma che mai avevo raggiunto cosi da vicino. La strada si faceva pensante ed i piedi restavano sempre di piu' nella rena fresca ma cedevole e la fatica incominciava ad affiorare ma ero giunto al punto in cui mi ero prefisso.Seduto immagino la mia vita e ripenso a quei miei gesti ed a quelle mie parole e mi chiedo se mai li avessi ripetuti e cosa avrei fatto di diverso per cambiare eventualmente la mia vita. Forse non la volevo cambiare e speravo solo che continuasse sempre nella stessa direzione ma senza binari che limitino il campo d'azione.Non ho mai amato le costrizioni e men che meno in quel momento di pure liberta ne sentivo l'esigenza.Volevo pernsare ad una vita intensa con emozioni sprigionate in modo subitaneo e duraturo ma senza addormentarmi sul passato guardando sempre al futuro.Le acque cominciavano a far sentire il loro scroscio e la brazza cominciava a farsi sentire sempre piu' ed allora ripresi il viaggio verso l'infinito dei miei pensieri affannandomi ancora sulla strada che formalmente mi portava indietro ma che in realtà serviva per andare avanti e proseguire il cammino verso una meta.Una corsa chiarificatrice ma non del tutto risolutrice. La citta' incominciava a prendere vita e tutto intorno a me cambiava d'aspetto, colorandosi piu' intensamente con la luce dell'ormai caldo sole il tutto condito dai soliti rumori lontani della quotidianità.Tanti anni fa successe questo ed adesso colgo i frutti di quel mattino di un giorno qualunque quando la sveglia improvvisamente suono' per sbaglio regalandomi le porte della mente e le chiavi d'accesso ad un mondo nuovo che pochi hanno avuto la fortuna di assaporare.Il mondo della riflessione con se stesso.....

La laurea è un fine e non il mezzo !

Oggi diventa di fondamentale importanza conseguire una laurea poiche' tutto parte da li o quanto meno dovrebbe dare a disposizione di chi termina gli studi un trampolino di lancio comodo e sicuro.
Sono convinto che oggi non è piu' così , in quanto ormai bisogna ingegnarsi sempre piu' nelle mille sfaccettatura di un mondo sempre in evoluzione e che non da piu' il giusto spazio a chi studia solamente ma che apre porte nuove a chi con determinazione e coraggio aggiunge alla cultura le qualita' dell'istinto e della socialità abbinate al fiuto e alla testardagine.
Oggi ci si laure per dirlo all'amico ed invitare alla festa parenti lontani che da anni non si sente più, ci si laurea per rendere felici ed orgogliosi i genitori e le persone che ci amano, ci si laurea per conseguire un obiettivo ma io sostengo sempre che l'impegno in facolta' deve essere un mezzo e non il fine.
Un mezzo che permetta di ottenere un risultato che porti poi a vivere serenamente una vita che breve o lunga che sia va vissuta in tutti i suoi profumi e ascoltando tutti i soni e toccando tutti i colori che un tramonto potrebbe sprigionare.Oggi invece tutti i ragazzi sono affannati nel rincorrere questo traguardo perdendo di vista le cose belle che l'eta' giovanile puo' regalare perdendosi anni che purtroppo non torneranno piu'.Tutti vivono per andare in facoltà e poi aprire i libri in biblioteca e poi tornare a casa e ripassare le nozioni ascoltate nella lezione tenuta in un aula piena zeppa di altri che stretti l'un l'altro cercano di prendere appunti su un quaderno pasticciato.Ma poi cosa succede? Ci si sente spaesati e non pronti ad affrontare un mondo spietato e ci si vede costretti il piu' delle volte, pur di lavorare, a fare delle cose che non gratificano affatto . Si subisce e si fanno i Master e poi ancora apprendistato e poi contratti di lavoro temporanei......Sono consapevole dell'importanza del fatidico pezzo di carta, ma io oggi ho ancora intenzione di acciuffarlo, ma non perche' e' di vitale importanza ma solo perche credo che bisogna sempre portare a termine le cose iniziate.
Mi sono sacrificato per anni ed ho avuto molte soddisfazioni ma non ho mai pianto per una bocciatura o per un voto basso, ho sempre reaggito alle cose brutte che ho visto ed ho sempre cercato di sgomitare al meglio pur di farmi spazio fino a che un giorno ho aperto gli occhi ed ho avuto piu' chiaro il quadro di quello che stavo facendo.
Sono un artista, e amo l'arte della cultura fisica e mi son chiesto cosa mai ci facessi ad Economia e Commercio.
Avrei potuto fare l'accademia delle belle arti oppure studiare Scienze Motorie ed invece sto leggendo libri sia pure interessanti ma che al fine del mio obiettivo non centrano molto.
Io voglio che la laurea sia il mezzo e non il fine, quindi prche affannarsi ?Io sono certo che arrivero' alla fine del percorso ma solo perche sono io che l'ho deciso e non perche' ho assoluto bisogno. Noi paghiamo l'universita e sembra sempre che e' questa che ci da lavoro ma io ho sempre pensato il contrario. Noi Studenti facciamo campare professori, bidelli e magna magna inutili e poi ci trattano come pezze di piedi.....Studiare si, ma con cautela ! .....Non mi va di umiliarmi e non voglio che voi lo facciate.Non mi sento un eroe, ma noto che lavoro con piacere ed un giorno mettero' anche a frutto quello che il Liceo e la Facolta' di Economia mi hanno insegnato, ed allora saro' io che sfruttero' loro e non il contrario....