27 dicembre 2008

il Natale è passato ma i finti sms a catena arrivano sempre


Natale è arrivato e dopo qualche ora vissuta intensamente da una tavola all'altra è volato ma con esso non son cessati tutti quei messaggi di auguri che fanno da contorno alle mille luci degli alberi addobbati.
Prima gli auguri si davano con il bacio sulle guance annesso ed anche se era un falso colossale almeno avevi la certezza che quell'augurio era rivolto proprio a te.
Oggi gli auguri si fanno tramite sms, mms, e-mail oppure tramite Msn, facebook, my space, e mille altri social neetwork sparsi per la rete.
Questi nuovi mezzi di comunicazione hanno il potere di rendere più corte tutte le distanze, e i chilometri sembrano meno consistenti ma allo stesso tempo hanno contribuito all'allontanamento della gente dal contatto fisico, dalla voglia di incontrarsi per strada, dal desiderio di personalizzare un concetto come dei semplici auguri.
Mille messaggi tutti uguali arrivano non solo a Natale ma in tutte quelle feste comandate che festeggiano quasi tutti ed in cui le compagnìe telefoniche svendono sms gratuiti.
Rubriche piene di numeri inutilizzati da secoli vengono ravvivate con questi nuovi cellulari che permettono l'invio a tutti i presenti di sofisticati sms che il più delle volte non si attengono al linguaggio abituale del mittente.
Puntualmente chi riceve il messaggio pensa con immediatezza a girarlo a sua volta a tutta la sua rubrica come se stesse mandando una novità assoluta, ed allora in queste feste ci arrivano sms tutti uguali e non personalizzati. E' uno scandalo.
Personalmente ho ricevuto auguri mega galattici da persone che per strada nemmeno mi salutano, che nemmeno sanno di avermelo inviato perchè forse hanno dimenticato di cancellare il mio secondo numero dalla rubrica ....
Capisco la volonta di essere presente ad ogni costo ma non mi sembra giusto avere un'atteggiamento così poco creativo.
La prima cosa che si fa in questi giorni è :"AUGURIIIIIIIIII"....nulla di più stereotipato !
Lo so che è una prassi, ma chi di voi si è mai chiesto il significato di questa parola?
Auguri, significa che si augura a qualcuno qualcosa, ma se non lo si dice resta tutto vago...
Odio le Mail tutte uguali, odio gli sms finti, odio i messaggi generali.... apprezzo tantissimo invece chi scorrendo la rubrica del sul super cellulare con 2000 contatti sceglie di fermarsi proprio sul mio e clicca sopra per mandarmi un pensiero virtuale con qualche particolare che mi faccia capire che si riferisce proprio a me e non a chiunque....
Allo stesso tempo però non voglio nemmeno che si estremizzi il concetto in maniera opposta ma una cosa semplice e diretta , magari simpatica che faccia nascere un sorriso sulle labbra e non il solito sguardo vuoto di chi legge qualcosa di scontato e banale che quasi si aspettava.
Fare gli auguri di Natale, di Pasqua e a tutte le feste comandate è un qualcosa che deve nascere da dentro per il desiderio di far sentire la propria presenza all'altro ma oggi non è più così. Si scrive l'email sperando che il destinatario risponda prontamente, si scrive l'sms attendendo una telefonata di contro auguri....
Oggi la tecnologìa ci aiuta e ci distrugge allo stesso tempo.....

19 dicembre 2008

Facebook : la realta virtuale che ha cambiato tutto

Ancora una volta voglio trattare il fenomeno del momento :Facebook !!
Quali sono i motivi che spingono una persona ad iscriversi in questo notissimo social neetwork?

- Farsi conoscere e farsi pubblicità

- Conoscere nuova gente o ritrovare i vecchi amici persi di vista
- Far vedere tutte le foto fatte dai cellulari e dalle digitali
- Far vedere i propri video fatti in ogni angolo della vita propria e degli altri

- Taggare foto e farsi taggare
- Far sapere al proprio ex o alla propria ex tutti i fatti che non potrebbe mai sapere
- Leggere i messaggi in bacheca quando si torna a casa e scrivere le risposte
- Scrivere messaggi privati le cui risposte son pubbliche

- Creare sempre nuovi gruppi e la maggior parte inutilmente
Questo facebook ormai sta cambiando lentamente la vita di tutti perchè ormai per strada si vede gente che guarda gente per capire se lo ha visto in qualche foto e se poi avrà modo di sapere il nome e cognome per poi taggarlo e commentargli qualche video. Il cellulare in tasca sempre su REC per filmare ogni cosa ed essere pronti a documentare ogni minimo avvenimento o semplicemente per spiare.
Nelle immagini di Facebook nessuno è brutto e quando qualche altro pubblica vecchie foto e le tagga nessuno che lascia questo scempio e subito corre a staggarsi alla velocità della luce dicendo che sta male e che non si riconosce piu' in quella figura nonostante molti però sono peggiorati di molto.
Tutti sorridenti, mani sempre alzate in discoteca, abbracci e baci omo e lesbo come se fosse l'ultima moda nascente.
Mai una posa normale e in 8 casi su 10 le ragazze arricciano la bocca come se stessero dando un bacio stampo oppure la spalancano con la lingua di fuori come se avessero appena leccato un gelato. Tutti scrivono la frase accando al proprio nome in terza persona e scrive cose sempre più impensabili e possiedono tantissimi amici nela lista ma alla fine ne salutano a mala pena 5.
Se diventi amico di Tizio e con lui hai in comune Caio allora quest'ultimo scrive a Tizio di questa nuova scoperta e se vedi la tua amica passare da una relazione complicata a coppia aperta ed il giono dopo resta single non ti resta che chiamare e vedere se vuole uscire per chiarire il concetto.

Facebook ormai sta faendo impazzire tutti.

Se un individuo è iscritto a 100 gruppi statisticamente partecipa attivamente a massimo 2.
Se un individio ha 100 amici statisticamente messaggia solo con 50, ne saluta solo 30 di cui 20 con la mano e 10 con un bacio sulla guancia.

Se un individuo ha ricevuto un messaggio in bacheca è matematico che deve rispondere per forza anche se magari della persona nemmeno si ricorda il nome.
Se è il tuo compleanno tutti lo sanno e fingono di averlo sempre saluto e scrivono i soliti e banali "auguri" o "buon compleanno" come se non avessero altro da dire.

Quando ci si iscrive a facebook è sicuro che almeno 1 volta bisogna polemizzare con la fidanzata o il fidanzato ed è certo che sia uno contralla l'altro che l'altro controlla l'uno.

E le domande sono sempre le stesse:
- Come fai a conoscere quello/a ?
- Perchè hai accettato l'amicizia di quello/a?
- Hai visto che commento ha fatto quella/o sul tuo conto ?
- Come mai non hai inserito il tuo stato sentimentale?
- Ma come mai ti sei iscritto al gruppo sole donne?

- Come mai alle 3 di notte mentre dormivo tu stavi mettendo qualche foto?
- Hai conosciuto qualcuna ?
Insomma facebok è diventato un fenomeno di costume e le idiozzìe impazzano in ogni dove e il server un giorno espoderà per quante informazioni inutili dovrà elaborare. Le foto si commentano, si possono condividere, pubblicare privatamente, mettere in bacheca, in un album, lincare, aggiungerle ad un video e ogni volta che qualcuno scrive una frase a riguardo si analizzano tutti particolari e poi si trascende.
Se una foto ha 50 commenti solo 5 son rivolti ad essa, 20 sono divagazioni inutili, 10 faccine epuntini,15 sono insulti e polemiche. Se domani mattina sto male, lo sanno prima tutti i miei amici e poi il dottore.
Secondo voi taggare la gente in ogni foto è violazione della privacy? ...e staggarsi è un'offesa a chi ha pensato di taggart?

Esistono due TAG: la prima è quella originale che appare ovunque anche soto l'avatar personale e la seconda quella finta che consiste nello scrivere il proprio nome come TAG ma al contrario per non farlo risultare a nessuno ma solo a chi vede la foto specifica.
Mille sono i trucchi e come sempre i più abili fanno la differenza.
Opzioni privacy alterate, controlli costanti, modifiche periodiche fanno la differenza tra un utente normale ed uno al centro del mondo.
Un'ultima cosa.
La foto principale, l'avatar, dovrebbe essere, a mio avviso, una foto in primo piano della persona che permetta a chi non ti vede da secoli di poterti riconoscere per poter valutare se sei tu o meno quello a cui chiedere amicizia..

Si vede di tutto, dalle foto piccolissime a quelle allungate, da quelle di spalle a quelle in penombra, da quelle alterate a quelle da lontano per finire a chi poi la foto non ce l'ha proprio.
Facebook, se ce l'hai lo sai !!!!!

16 dicembre 2008

..in Italia, un Natale austero ma pieno di contraddizioni....


Anche quest'anno il Natale sembra arrivare e come sempre la gente sembra essere frenetica e si ripetono sempr ele stesse scene per strada davanti ai negozi, sempre gli stessi riti a casa degli amici per cercare di vincere a carte, sempre gli stessi suoni di auguri a chiunque capiti e sempre gli stessi appuntamenti televisivi abbinati alle solite piazze italiane che festeggiano.
In realtà c'è poco da festeggiare in quest'Italia che sembra inabissarsi in un mare ondoso dal quale non riesce a salvarsi, Tutto va male, tutto è lento, tutto è sbagliato.
La gente per strada non compra più ma fa comunque il giro per le vetrine, non riesce a mangiare ma non rinuncia al viaggio di rito del fine settimana, parla sempre di crisi economica ovunque e poi fa la fila al negozio di Luis Vitton per acquistare a rate una misera borsetta del valore minimo di 400 euro !!!
Sinceramente mi sento troppo prendere in giro da chi mi vende un prodotto del valore massimo di 30 euro con un ricarico esageratissimo in un periodo dove si fa fatica a tirare la famosissima carretta ed allora questo Natale secondo me dovrebbe essere l'occasione giusta per non acquistare proprio nulla e far capire che solo abbassando tutti i prezzi l'economia puo' tornare a girare.
Non dico di non spendere proprio nulla ma nemmeno di spendere tutto pur di apparire agli occhi della gente come quello che ha avuto successo e di nascosto invece lava i cessi.
Parole dure le mie ma che forse a qualcuno faranno riflettere.
Questo Natale è forse un pò più austero ma son del parere che non occorre troppo sfarzo per stare bene, bisogna ritrovare i principi sani di una volta, quelli di cui ci han sempre parlato i nostri nonni e che sono andati perduti nel tempo per la fretta di crescere, di avere subito, di vivere senza fermarsi mai a pensare.
L'albero è stato già addobbato e tutti i presepi già hanno le loro luci che illuminano tutti i pastori ma a questo nessuno da importanza ed allora sempre più luci si vedono fuori i balconi. Luci che non hanno nessun significato ma che forse vogliono illuminare le serate tristi che lo stato italiano ci prospetta.
Da Gennaio certo le cose non cambieranno, anzi, in qualche azienda la cassa integrazione incomincerà a fare capolino ma in questo stato pieno di contraddizioni nessuno pensa a questo immediato futuro e pensa a giocare a carte.
In Italia si pensa a processare gente come Olindo Romano e la moglie e si perde tempo a capire quanti anni di carcere devono farsi due che dichiaratisi colpevoli di aver fatto una strage cercano di arrancare con scuse sopra scuse e magari avere lo sconto della pena per infermità mentale.
Ma io mi chiedo come è possibile che spendiamo soldi e energie per mantenerli in carcere e ci dobbiamo preoccupare di trattarli bene altrimenti potrebbero suicidarsi. Magari lo facessero !!!
Abbiamo mille problemi, oggi, e domani ne avremo sempre di più, ed allora almeno le cose semplici facciamole velocemente. Mettiamoli in carcere e buttiamo la chiave e poi se muoiono chi se ne frega.
E come questo caso ce ne sono tantissima altri, forse meno mediatici, che rubano tempo utile per fare altro.
E mentre l'Italia non ha più le forze di fare acquisti, importare merci dall'estero, di arrivare a fine mese con gli stipendi miseri, questi si preoccupano se mettere o meno il crocifisso nelle scuole di una nazione cattolica.
Io dico che qui le cose funzionano al contrario.
E' Natale adesso....per qualche giorno non pensiamo alle cose brutte e dedichiamoci alle cose a noi care.
Spendete con parsimonia e poi rimbocchiamoci tutti le maniche e remiamo nella stessa direzione....

04 dicembre 2008

sE nOn SEI sU fAcEbOOk sEi oUt

Facebook è il fenomeno del momento e come tale crea mille discussioni sulla sua rilevanza sociale e mette a ferro e fuoco i nervi di tutti coloro che ne fanno parte.
Ogni giorno gli iscritti si moltiplicano in maniera esponenziale e sempre più spesso si sente menzionare questo social neetwork visto che anche la televisione non si è tirata indietro.

Qualche truffa, come sempre accade, già è stata fatta, qualche intrigo è già stato sciolto, ed impazzano a più non posso i TAGGAGGI delle foto del presente ma anche quelle di un passato che la maggior parte sembra rinnegare ma che non può fare a meno di accettare.

I gruppi ogni ora sembrano diventare sempre di più anche se pochissimi sono quelli ben curati e davvero frequentati.
Si accetta ogni cosa, ogni tipo di invita e si fa a gara a chi ha più amici.

Come ogni cosa anche questo Facebook si può vivere da protagonisti oppure ai margini ma sempre meno persone ne restano fuori anche se la maggior parte finge di non volerne sentire parlare.

Tutti lo snobbano ma poi sono sempre dentro.

Facebook è un pò come tutte quelle trasmissioni mediaset condotte da Maria DeFilippi oppure come il Festival di Sanremo che tutti dicono di non vedere ma che invece gli indici di ascolti sembrano smentire.

Facebook è un mezzo formidabile che a mio avviso andrebbe migliorato nell'aspetto grafico ma che ha una sua utilità e va utilizzato per quello che è, uno spazio gratuito per pubblicizzarsi, per pubblicizzare, per mettersi in gioco o semplicemente per spiare.
In un'Italia che ha creato ogni Reality Show possibile, dal "Grande Fratello" "all'Isola dei Famosi" fino ad arrivare a "Beauty Farm" ed "il Ristorante" senza contare "la Talpa", "bulli e pupe" e "la Fattoria", questo Facebook non poteva non diventare un cult.

Il Wayerismo è latente ma esiste e lo facciamo esplodere silenzioso senza esplicitarlo palesemente ed ecco che tutto quello che concerne lo spiare quello che gli altri non sanno a noi piace.

Facebook è dilagato ma la gente seguita a dire che non ha tempo da perdere, che non gradisce sapere, che non si abbassa ad un livello cosi basso, ed intento finge anche a se stessa.
Facebook ormai è un fenomeno di costume internazionale e non essere registrato con il proprio nome equivale quasi ad essere estromesso, ad essere diverso, ad essere OUT.
Chiaramente la mia è una provocazione ma sfido chiunque a dire ad alta voce e sinceramente che almeno una volta non ha avuto la tentazione di registrarsi e dare un'occhiata.

Non bisogna diventare dipendenti, ma essere presenti e protagonisti. Tutti alla ricerca del proprio omonimo, oppure di tutti quelli che hanno lo stesso cognome, oppure di tutti quelli che sono nati lo stesso giorno.
Da quando sei su Facebook succedono poi strani fenomeni.
La gente ti vuole come amico e per strada non ti saluta, ti manda inviti ai quali non risponderai mai, ti scrive in bacheca anche cose personali, ti tagga in foto improbabili, si iscrive a qualsiasi gruppo di discussione pur restando sempre muta, chiede amicizia fingendosi un lontano parente, sa esattamente il tuo compleanno e non mancano le pagine piene di auguri fatti da gente che magari vedi un istante dopo e nemmeno sa il tuo nome.
Facebook esiste, c'è chi snobba e chi invece ne parla felice ma di una cosa possiamo stare certi che più passa il tempo e più sE nOn SEI sU fAcEbOOk sEi oUt !!!

21 novembre 2008

Facebook ormai sta dilagando, usalo e non vergognarti !

Ormai è una realtà che sta sorprendendo tutti e che al tempo stesso sta mettendo nella testa di ogni utilizzatore un'idea fissa, quella di trovare il nome e cognome di chiunque, magari anche di un lontanissimo parente mai visto oppure di quel tizio incontrato 5 anni prima in un bar. Facebook è sulla bocca di tutti.
Questo post non vuole essere uno spot a questo Social Network che non ne avrebbe più bisogno visto la crescita esponenziale che ha ogni giorno, ma vuol tendere ad evidenziare come non tutti reagiscono allo stesso modo quando si pronucia tale parola in pubblico.

Ecco le risposte più frequenti:
- "no io non sono iscritto, non mi interessa sinceramente"
- "credo sia solo una perdita di tempo e non mi iscriverò mai"
- "non mi interessa trovare gente del passato, non mi piace far sapere i fatti miei"
- "ma dai, che son ste stronzate del nuovo millennio, studia o lavora che è meglio invece di passare le ore al pc"

- "sono iscritto ma non ci vado mai, non so nemmeno usarlo e poi mi annoio"
- "non mi iscrivo altrimenti in poco tempo arrivo a duemila contatti e poi per me è la fine"
- "facebook ?....ma no è come tutte le altre chat esistenti...non ho tempo da perdere."

Insomma pochissimi rispondono in maniera incuriosita alla domanda che da giorni ormai è sulla bocca di tutti almeno una volta al giorno:" sei iscritto a facebook?"
Tutti apparentemente snobbano la situazione come se fosse una vergogna essere presente ma poi, di nascosto e lontano da occhi indiscreti si iscrive e piano piano si lascia "acchiappare" dal fascino sottile che la vita passata e presente delle persone potrebbe regalare.
Facebook è un mezzo per restare in contatto con io mondo, un modo per identificarsi, una specie di carta d'identità che , se non hai nulla da nascondere, ti apre agli occhi degli amici.
Riscopri vecchi conoscenti, compagni di classe, parenti lontani, omonimi e vedi foto vecchie postate da un tizio che non ricordavi più e inserisci video, link,messaggi.
Puoi creare gruppi di discussioni, invitare ad eventi oppure solo aggragarti ad una causa.

Attori, calciatori, modelle, semplici amici, insomma tutti sono iscritti e molti altri ancora lo faranno, poi come in tutte le cose della vita ognuno si schiera da una parte e ci sta chi decide di essere protagonista e chi solo una comparsa, chi vuole creare un busines e chi invece ama solo infastidire il prossimo mandando i famosi "inviti per cause" ai quali nessuno poi partecipa.

Non capisco perchè quando si parla di facebook in pubblico gli altri si schierano dall'altra parte della barricata e solo chi ne menziona l'esistenza viene additato come extraterrestre fancazzista.
E' un fenomeno sociale che può piacere o meno ma come si fa a esprimere un giudizio se non si prova nemmeno?
Qualcuno ha paura che vengano scoperti scheletri che e' meglio tenere chiusi nell'armadio, qualche altro si diverte a TAGGARE le foto o i video (un modo di riconoscere i presenti nelle foto attraverso un riquadro che indica il nome e il cognome del fotografato) ed altri invece si rincoglioniscono a togliere le TAG dai proprio volti perchè temono di rovinarsi una reputazione (se mai ne avessero una).
Personalmente ho fatto partire un tormentone qualche mese fa : "se non sei su facebook sei OUT".
Frase fatta pronunciare in video e lanciato in rete....
Facebook può far discutere ma di una cosa son certo, che tutti coloro che ne criticano l'esistenza qualcosa da nascondere ce l'hanno e si iscrivono con nomi finti.....ma in questo modo vengono meno alla loro coerenza e barano nei confronti del vicino di casa o del lontano amico... un po come vedere senza essere visti...

Non criticare, partecipa anche tu. Fidati, è iscritto anche quello che meno ti aspetti, digita il nome e stupisciti adesso....

16 novembre 2008

Gabriella Carlucci deve imparare a controllarsi


La scena è raccapricciante.
Vedere un'individuo reagire in malo modo a qualche provocazione innocente anche se pungente ma pur sempre fondata non è una bellissima cosa, sapere che questo personaggio poi è un Onorevole che siede al parlamento Italiano, fa ancora più riflettere.
Le IENE di ItaliaUno, nota trasmissione televisiva che da qualche anno si dedica alle magagne ed alla satira politica, con i suoi inviati ha tentato di sensibilizzare l'opinione pubblica in merito ai soliti ritardi ed alle numerose assenze degli onorevoli in senato che invece di lavorare per quello che vengono profumatamente pagati pur facendolo male, se ne stanno comodamente da un'altra parte.
E' normale che non fa piacere essere beccati con le mani nella marmellata, ma mentre la maggior parte dei politici ha reagito con il sorriso (anche se di circostanza) alle puntualizzazione delle tre Iene mostrandosi addirittura accondiscendenti, qualcuno invece ha reagito da vandalo ed una in particolare, Gabriella Carlucci, è stata davvero vastasa e poco elegante.
Io la ricordavo sempre sorridente ed affabile quando era davanti alle telecamere mentre conduceva le sue trasmissioni della domenica, adesso invece, da quando ha lasciato il mondo dello spettacolo si è trasformata ed è diventata piu' "IENA" di quelli che per obbligo dovevano farlo.
Ha distrutto una telecamera, 2 microfoni ed in più ha inveito ed insultato come dal video si può ben constatare.
Un politico dovrebbe mettere in pratica tutta la sua arte oratoria per divincolarsi da piccole accuse e di sicuro dovrebbe rispettare le regole base dell'etica comportamentale.
Ora mi chiedo se è possibile che un onorevole, eletto dai cittadini, reagisca in maniera barbara e meschina .
Mi chiedo inoltre cosa avrebbe fatto colui che dell'arte del favellare ha meno padronanza.
La "Signora" Carlucci si giustifica dicendo che se non avesse reagito in questo modo, non avrebbe creato scalpore intorno alla notizia stessa e sarebbe per sempre stata bollata come la "donna del ritardo" e non avrebbe avuto l'opportunità di fare un'intervista chiarificatrice.
Questo, a mio avviso, è un precedente molto pericoloso.
Così facendo ha legittimato tutti coloro che vogliono farsi giustizia da soli facendo rivoluzioni per propri tornaconti personali.
Vi invito tutti a riflettere su chi abbiamo eletto e su chi andremo ad eleggere visto che di ex pornostar e ex show girl ed ex teste di cazzo ne abbiamo già tante.
Complimenti Onorevole Carlucci.

13 novembre 2008

Poker online : Vince 9 milioni di dollari a 22 anni

Ormai è una moda che sta impazzando ovunque.
Viene dalla Danimarca, ha soltanto 22 anni, si chiama Peter Eastgate ed è un giocatore di poker online.
Ha appena vinto la cifra record di 9 milioni di dollari, diventando il più giovane vincintore delle World Series of Poker.
Il record apparteneva a Phil Hellmuth, che nel 1983 era diventato campione del mondo a soli 24 anni (vincendo, però, molti meno soldi). Professionista da soltanto tre anni, Peter è alla sua quinta vincita in un torneo, ma è superfluo sottolineare che quella ottenuta a Las Vegas è la più importante della sua carriera.
In finale, il giovane Peter ha battuto il più "anziano" giocatore russo Ivan Demidov, che invece di anni ne ha 27. Ivan è stato sconfitto in un "heads up" (la finale a due del poker all'americana) in cui Peter ha sempre condotto il gioco, senza lasciare spazio per spettacolari rimonte.
Poco male, Demidov torna a casa con un premio di consolazione di circa 6 milioni di dollari.


A mio personalissimo avviso questo tipo di mania potrebbe essere molto pericolosa se non si è supportati da una mente che riesce a scindere nitidamente il passatempo online dal lavoro vero e proprio.
Di sicuro se sai giocare bene ed hai la certezza della serietà del tavolo online, potresti fare molti soldi.
Qualche volta perdi e qualche altra riesci a spuntarla ma il filo che unisce sia il vincitore che il perdente è invisibile ma allo stesso tempo molto forte e vigoroso, è il filo dell'accanimento. Il primo vuole rifarsi ed il secondo invece vincere ancora di più.
Come in tutte le cose tecnologiche, anche in questo caso, il poker, che notoriamente è un gioco da tavolo con panno verde e fatto di sguardi e bluf, di movimenti strani ed impercettibili vibrazioni delle labbra, ha perso un pò della sua vecchia poesia.
Non so se un vero giocatore di poker, uno di quei accaniti amanti di bische clandestine notturne, amerebbe cimentarsi nel mondo online di un poker trasformato dove non si percepisce la voce tremolante dell'avversario che timoroso di puntare vuole rifarsi della giocata precedentemente andata male.
Io non gioco, forse perchè non ho l'avversione al rischio del denaro o forse perchè ci tengo troppo a guadagnarmelo lavorando, ma sta di fatto che non ha attecchito su di me questa nuova moda che sta dilagando .
Guadagni facili ma anche sconfitte sonore.
Se potessi dare un consiglio ai giocatori di poker online direi di fare attenzione e di non lasciarsi attrarre troppo facilmente dai soldi guadagnati con le puntate, ma di giocarci allegramente senza esagerare sapendo che la vera vita è quella fatta sul campo di battaglia e non dietro al monitori di un pc.

06 novembre 2008

La Crioterapia nelle Camere del Freddo a meno110

Si chiama crioterapia e parte dal principio che il freddo lenisce i dolori.
Relegata per anni a terapia localizzata, adesso la crioterapia nelle CAMERE del FREDDO è diventata «total body».In Italia la crioterapia ancora non esiste, ma alcuni centri termali si stanno organizzando per proporre la nuova tecnica.
Prima di ogni trattamento il medico controlla pressione e battito cardiaco.
«La crioterapia è vietata a ipertesi e cardiopatici perché con il freddo l'organismo reagisce con una violenta vasodilatazione.
Niente crio anche per le donne incinte» .
Superata la visita, il secondo step è la vestizione (o meglio, svestizione): costume da bagno, calze e scarpe da ginnastica, guanti, fascia per riparare le orecchie e mascherina da chirurgo per proteggere la bocca e il naso.
Prima camera: -15˚ tanto per cominciare l'acclimatamento.
Seconda camera : -60˚, breve camminata e,
Terza camera: , -110˚ !!!! Comincia la vera terapia.
Un'infermiera è sempre in contatto audio e video con il paziente, e ogni tanto segnala quanto tempo manca alla fine della terapia. Appena si entra, la prima cosa che viene in mente per resistere a quel gelo neppure immaginabile è correre, nell'illusione di scaldarsi un po'. Sbagliato.
L'infermiera ricorda subito che gambe e braccia vanno mosse, ma lentamente, per mantenere la circolazione.
Il respiro affannoso invece potrebbe danneggiare le vie aeree.
La pelle comincia a tirare, formicolio dappertutto.
Più o meno ti senti uno stoccafisso, ogni passo sempre più rigido. Man mano che passano i secondi tremi e batti i denti. Neppure le musiche di sottofondo riescono a distrarti: l'unico pensiero è sopravvivere. Lì dentro si può resistere fino a tre minuti e mezzo.
Poi è decisamente il caso di uscire se non si vuole fare la fine del ghiacciolo. Si ripassa attraverso tutte le stanze e tornare ai -15˚ è quasi come essere alla Hawaii. All'uscita ci si sente all'inizio più o meno come uno zombi, poi sempre più rilassati ed euforici. Ultima visita di controllo e poi meritato relax, al calduccio.
La sensazione di sollievo che si prova dipende dall'azione combinata del freddo e di alcuni recettori nervosi che si trovano sulla pelle.
In pratica quando fa freddo i recettori mandano un segnale al cervello del tipo "Attenzione fa freddo, bisogna coprirsi" ed è un messaggio importante, che ha la precedenza sugli altri, compreso quello del dolore. In pratica il freddo blocca la strada ad altri stimoli nervosi in modo che questi non giungano a destinazione.
Articolo del 3Novembre08 tratto interamente dal Corriere della Sera.
Qui sotto il link del video della prova fatta da una giornalista, guardatelo !!
(fai copia/incolla dell'indirizzo )
http://video.corriere.it?vxSiteId=404a0ad6-6216-4e10-abfe-f4f6959487fd&vxChannel=Dall%20Italia&vxClipId=2524_a2e35cba-a975-11dd-bcaf-00144f02aabc&vxBitrate=300

04 novembre 2008

Gli AUTOVELOX pagano gli stipendi dei vigili

A cosa servono i limiti di velocità?
Sicuramente a rendere più sicure le strade ed evitare che pirati incoscienti facciano danni a cose e persone.
Sono discutibili nella loro misura troppo restrittiva ma è giusto che vadano rispettati anche se poi mi devono spiegare perchè vengono fatte automobili scattanti e veloci se poi non è consentito accellerare più di tanto.
A cosa servono gli AUTOVELOX ?
Dovrebbero e ci tengo a precisare DOVREBBERO, sevire da deterrenti.
Avrebbero la funzione importante di far rallentare per preservare la propria vita e quella degli altri ed invece vengono utilizzati dai comuni con uno scopo poco nobile.
Gli autovelox vengono posizionati dalla polizia in posti nascosti senza essere segnalati allo scopo di infliggere multe pesanti a chiuque passi al di sopra di un limite, e riempire le casse di un comune che è sempre più assetato di soldi.
Perchè nasconderli? E' vero che la velocità andrebbe rispettata da tutti, ma è anche vero che un limite di 50km/h non è possibile mantenerlo su una strada a lunga percorrenza come la 16bis all'altezza di Torre a mare.
Discuterei invece di quanto a norma sono gli ingressi delle ville che danno direttamente sulla strada. Nello specifico bisognerebbe fare delle complanari.
Oggi le forze dell'ordine fanno di tutto per "rubarti" soldi che poi i malviventi che non hanno nulla da perdere non pagheranno mai, mentre noi gente tranquilla che ama stare sempre in regola, puntualmente paga senza discutere.
Gli autovelox molte volte non sono a norma, non vengono tarati bene e non sono mai segnalati e come se nulla fosse continuano a scattare foto impietosamente per pagare gli stipendi dei vigili urbani più che per far andare piano gli automobilisti.
Come mai nelle vicinanze delle festività aumentano, statisticamente, le multe a chiunque con tolleranza zero ?
Riflettiamo su questa cosa. E' scandalosa !!
La gente lavora, si impegna e poi gli autovelox non la fa più mangiare perche a godere deve essere il comune, meschino e impavido.

Ed allora, per tutti coloro che sono stati colpiti in maniera feroce consiglio due cose:
- andare piano e rispettare i limiti di velocità
- osservare questo video qui sotto e imparare qualcosa su come neutralizzare i laser degli autovelox




in questo video invece JOELE DIX a ZELIG nel Novembre 2007
spiega ironicamente (ma nemmeno poi tanto) quello che in altre parole ho scritto sopra...
ascoltate è interessante.


02 novembre 2008

il desiderio di appartenenza ad una squadra....

XG1 remix
"si gonfia la rete" con la voce di Raffaele Auriemma


Dopo aver guardato tutto il video come si fa a non esaltarsi, a non sentirsi coinvolti da un amore passionale che sgorga impetuoso dalle vene.
Una fede bollente che scotta la terra, un brivido violento che ti pervade lungo la schiena ed arriva in men che non si dica al cervello e te l'offusca di gloria e voglia di esultare.
Il calcio, come qualsiasi altra cosa che necessiata di un'appartenenza ad un gruppo, ti fa sentire vicino a colui che non conosci ma che vedi seduto a soffrire come te se le cose non vanno bene e godere silenziosamente per scaramanzia se la vittoria è vicina. Uniti anche se diversi, vicini anche se lontani, in sintonia anche se di ceti sociali diseguali, fratelli di squadra.
Immagina di essere in una città straniera e di visitarla in lungo ed in largo e sei attratto da essa ma sai anche di non riuscire a seguire in tempo reale la tua squadra del cuore. Guardi i monumenti, prendi un caffè in un bar, mangi un panino su una panchina ma nella tua mente hai un pensiero fisso: "che starà facendo la mia squadra?"
Basta una radiolina, un piccolo boato oppure un colore familiare che sventola da un balcone che ti fa sentire a casa e desideroso di scoprire il risultato. Forse non ci riuscirai a venire a capo dell'esito finale ma il cuore batte a ritmo dei tamburi degli ultras che allo stadio inneggiano il nome d'amore.
La voce mixata di Auriemma, telecronista fazioso della squadra partenopea, evidenzia a tinte forti la passione e la voglia di vincere, restare in cima.
Forse un senso di rivalsa oppure un semplice desiderio di uscire vincitori da una battaglia ma in ogni caso un filo conduttore lega tutti coloro che godono nel sentire questa musica, l'amore per la squadra.
In questo caso è un inno alle vittorie del Napoli, ma potrebbe essere un tifo genuino per qualsiasi altra squadra. Come si fa a non partecipare?

Salite sulla giostra, è gratis, questo è Napoli....questo è il Napoli e non è la play station !!
Sfottò, sorrisi, battutine. Quando vinci la giornata ti sorride ma fa da contr'altare la negatività della sconfitta, quando la mattina bisogna svegliarsi ed armarsi di spalle forti per affrontare tutti i tifosi della squadra avversaria che ti ha battuto. Questo è il bello....

21 ottobre 2008

Roberto Saviano a "che tempo che fa"


prima parte


seconda parte


terza parte


18 ottobre 2008

Roberto Saviano esiliato da Casal di Principe

Video di un servizio fatto dalle Iene su Roberto Saviano, Casal di Principe e la sua Gomorra



Lottiamo o crediamo di farlo ma alla fine siamo sempre al punto di partenza.
Camorra? Ma perchè esiste?
Questa è la risposta che la maggior parte della gente di Casal di Principe ha dato alle recenti interviste fatte da tutti i giornalisti che impazzano per le strade del paese Campano.
I ragazzi che dovrebbero garantire linfa vitale ad una lotta aspra alla criminalità organizzata che ogni giorno toglie e ruba e fa vivere nell'illegalità , tacciono e si nascondono, fingono di non sapre nulla ed addirittura sorridono alla parola "Camorra" come se si stesse parlando di qualcosa presente solo nelle menti dei politici.
Non si lotta più e la cosa più grave ancora è che chi denuncia un fatto reale, magari per salvare quello che resta, viene allontanato e additato come "spione".
Roberto Saviano, giornalista che ha diretto il film "Gomorra" , denuncia in esso la realtà evidente di un Casal di Principe divorata da questo male che si dirama ogni giorno sempre di più ed arriva sino alla mente dei più piccoli per poi radicarsi stabilmente con il passar del tempo fino a divenire una "verità" assoluta negli atteggiamenti di tutti.
Roberto Saviano viene esiliato, trattato male, e qualuno pensa abbia fatto tutto questo solo per pubblicità e giornalisti o presunti tali come Emilio Fede dice addirittura che avrebbe dovuto tacere.
E' semplicemente scandaloso.
I ragazzi di Casal di Principe sembrano aver paura, non agiscono più e si mischiano a quelli sbagliati. Fingono di non sapere e non vedere e l'omertà regna sovrana.
Addirittura una ragazza che protestava contro la presenza dell'esercito in zona perchè a suo avviso i soldati facevano controlli a tappeto a tutti coloro che portavano uno scooter e facevano le multe a chi non era assicurato o a chi non aveva il casco. L'esercito secondo questa gente, rallenta il traffico, infastidisce la gente per bene e quindi non lo vedono come una presenza confortevole ma tutt'altro.
E' giusto denunciare, è giusto combattere ma capisco anche chi magari ha paura ma non si puo' assolutamente fingere che la camorra non esisti o addirittura che l'organizzazione mafiosa sia solo una invenzione per parlare male di Casale.
Adesso fermiamoci e riflettiamo.
La camorra ha vinto due volte, forse tre ma anche quatto volte.
Ha vinto nei fatti, nella testa , nei gesti dei singoli e ha vinto pure nell'omertà di queste persone. Basta !


Questo è il video di una canzone di Lucariello, cantante napoletano che ha cantato "Cappotto di Legno" e che ha voluto dare voce agli abitanti di Casal di Principe contro Roberto Saviano. Testi molto forti e crudi. Sottotitoli in Italiano.

09 ottobre 2008

uN tEmPO piCCoLo (video e testo)

VIDEO TRATTO DA YOUTUBE



Artista:TIROMANCINO
Album:95-05
Titolo: Un Tempo Piccolo

Diventai grande in un tempo piccolo
mi buttai dal letto per sentirmi libero
vestendomi in fretta per non fare caso
a tutto quello che avrei lasciato
scesi per la strada e mi mischiai al traffico

rotolai in salita come fossi magico
toccando terra rimanendo in bilico
diventai un albero per oscillare
spostai lo sguardo per mirare altrove
cercando un modo per dimenticare

dipinsi l’anima
su tela anonima
e mescolai la vodka
con acqua tonica
poi pranzai tardi all’ora della cena
mi rivolsi al libro come a una persona
guardai le tele con aria ironica
e mi giocai i ricordi provando il rischio
poi di rinascere sotto le stelle
ma non scordai di certo un amore folle
in un tempo piccolo

ingannai il dolore con del vino rosso
buttando il cuore in qualunque posto
mi addormentai con un vecchio disco
tra i pensieri che non riferisco
chiudendo i dubbi in un pasto misto


(in grassetto ci sono le parti del testo che più preferisco, ed a mio avviso le più significative, quelle che mi han colpito in modo tale da farmi amare questa canzone. Forse non hanno significati specifici ma la loro semplicità mischiata all'eleganza con l'abbinamento delle note che soavi cullano il pentagramma rendono questo brano dei Tiromancino, il loro più bel capolavoro fino ad oggi...)

05 ottobre 2008

Ecco l'ultima fiamma di Abramovich

Si chiama "Eclipse" l'ultimo capriccio milionario di Roman Abramovich. Tranquilli, non è un nuovo giocatore, bensì una barca. Anzi, un mega-yacht da 200 milioni di sterline, completo di sistema di rilevamento missilistico, protezioni corazzate, vetri antiproiettile, due elicotteri e persino un sottomarino giallo da usare per la fuga in caso di attacco terroristico o di qualche banda di pirati.

ECLIPSE - Chiamato così perché destinato ad oscurare qualunque altra imbarcazione privata mai realizzata in precedenza, l'Eclipse è in costruzione nei cantieri navali di Amburgo, gli stessi in cui vide la luce il Bismarck, la potente corazzata voluta da Hitler e che nelle intenzioni del Fuhrer doveva essere invincibile, ma che invece venne affondata dalla Royal Navy nel nord Atlantico nel 1941.

PREDONI - Per la verità, in base alle leggi sulla navigazione, le imbarcazioni non militari non possono portare armi, ma dopo i recenti attacchi da parte dei predoni del mare (secondo l'International Maritime Bureau, lo scorso anno i pirati hanno attaccato ben 269 navi e preso in ostaggio quasi 300 persone, uccidendone 5), i proprietari degli yacht stanno adottando numerose misure di sicurezza come cannoni d'acqua ad alta potenza e sirene spacca timpani. Ovviamente, per quanto riguarda l'Eclipse il riserbo è assoluto, ma qualche fonte anonima ha rivelato al giornale londinese che il sistema di difesa è stato installato dalla AST, una società che ha stretti e buoni legami con i cantieri navali di Amburgo e con lo stesso Ministero della Difesa tedesco.

LUNGHEZZA RECORD - Rispetto alle precedenti barche di Abramovich (ovvero, il Pelorus, Ecstasea e Sussurro) l'Eclipse si annuncia dunque come un autentico gioiellino di tecnologia e sicurezza: lungo oltre 167 metri (4,5 metri in più dello yacht dell'Emiro del Dubai, finora la barca più grande del mondo), avrà 70 uomini d'equipaggio e, oltre alla cabina padronale, ci sarà spazio anche per le guardie del corpo del miliardario russo e per altri 24 ospiti.

(Articolo tratto dalla Gazzetta dello Sport online di Simona Marchetti e riportato integralmente da me per testimoniare come chi ha tanti soldi non trova metodi migliori per spenderli)

30 settembre 2008

Ormai l'uomo è diventato donna e viceversa...

Oggi non si capisce più nulla.
E' la solita frase che tutti dicono ma pochi si fermano a capire quali sono i motivi che portano a questo scombussolamento e queli sono le traiettorie che l'essere umano intraprenderà.
La donna ha lottato aspramente e giustamente per una parità di diritti che , aimè, purtroppo ancora forse non ha raggiunto del tutto, ma ha perso di vista il vero scopo di questa battaglia intrapresa qualche anno fa. Adesso la donna è emancipata ed incomincia a vivere forte delle proprie capacità e della raggiunta indipendenza economica ma forse incomincia a straripare per arrivare in un territorio che una volta raggiunto non porterà da nessuna parte.
L'uomo poi si adegua e sta incominciando ad ingentilire i suoi movimenti, a curare il suo aspetto ed a gestire i suoi anni per farli pesare sempre meno, ma poi sfocia nell'eccesso.
Oggi vediamo donne con i pantaloni e uomini con movenze sempre più effemminate ed addirittura la moda all'ultimo grido, diciamo un po provocatoria, prevede un uomo che di maschio non ha più nulla. Ecco una foto del nuovo intimo da uomo !!
Adesso io mi chiedo dove si andrà a finire di questo passo?
Tutto viene mutato ma io non condivido certi processi evolutivi ed ho un pò nostalgia del passato, quando l'uomo era una guida ed un punto di riferimento e la donna non aveva mutato la sua dolcezza.
Non dico di tornare al medio evo, assolutamente no, ma vorrei che ogni cosa tornasse al giusto posto e che le donne e gli uomini
potessero capire quali sono i confini da non oltrepassare per non rovinare quello che da sempre ha caratterizzato l'attrazione tra i due mondi tanto diversi.
La donna deve percorrere sempre la strada dell'uguaglianza ma non deve sbagliare nel diventare uomo, non deve pensare di sostituirsi ad egli e l'uomo non deve essere troppo femmina anzi deve pensare che la cura di se stesso è una cosa giusta ed onorevole ma stare troppo davanti allo specchio non giova proprio. Chi si loda si imbroda, dice un vecchio detto, ed è proprio cosi anche in questo caso.
Ancora una volta mi trovo a dire che l'evoluzione del genere umano non sempre prende la giusta strada ma qualche volta, anzi spesso, percorre tortuose vie che porteranno alla distruzione.
Un giorno forse qualcuno capirà....ma forse sarà troppo tardi, e l'uomo sarà ormai non più recuperabile e la donna avrà preso possesso di ogni cosa e sarà sperduta in cerca di affetti e protezioni che non troverà più.

29 settembre 2008

Valentino Rossi Campione del Mondo 2008





















Oggi all'alba italiana di una domenica speciale, Valentino Rossi si è laureato Campione del Mondo per l'ottava volta ed ha portato la bandiera italiana ancora una volta sul gradino più alto del podio.
Sul circuito di Motegi, a lui sarebbe bastato anche un secondo posto per essere matematicamente iridato ma ha fatto di più, ha lottato per la vittoria e l'ha ottenuta con una forza di volontà incredibile dimostrando se mai ce ne fosse ancora bisogno, che lui non è un campione ma un eterno fuoriclasse.
Valentino Rossi, dopo due anni di è tornato ad essere campione e giura che non sarà l'ultima stagione gloriosa. Lui ormai è nella legenda di questo sport e trovare le motivazioni per fare sempre meglio e soprattutto per restare concentrato è molto difficile.
Il dottore dal numero 46 è determinato e lascia partecipare tutti alla sua gioia e la sua disponibilità perenne alle interviste ed al gioco lo rende uno di noi, quello che puoi incontrare la mattina per strada e raccontare un fatto, quello che non si monta la testa, quello di sempre, quello degli inizi..
Grazie Vale per le emozioni che ci regali.
Otto mondiali vinti, di cui 6 nella top class e quest'anno porta a casa anche 8 primi posti che vanno ad impreziosire la corona di Re visto anche il degno avversario Stoner che quest'anno non è riuscito a riconfermarsi.

Ecco il video degli ultimi giri della gara di Motegi con la telecronaca di Guido Meda ed il commento di Loris Reggiani.



Ecco la lunga intervista dopo gara, con la maglia "scusate il ritardo"


19 settembre 2008

Il limite della vita ti apre l'infinito

Le notti passano veloci e si mischiano ai giorni che uno dopo l'altro arricchiscono l'abum dei ricordi.
Tic tac, i minuti inesorabilmente scandiscono senza sosta il passare dei secoli e tu inerme stai li e cerchi di vincere la certezza della mortema invano. Credi di essere immortale, di essere invincibile che nulla potrebbe scalfire le tue carni ed invece improvvisamente ti senti piccolo ed in mezzo a tanti uomini che come te sono fragili ed impotenti.
Si programma il futuro, ci si affanna tristemente rimandando il piacere credendo che quello che viene dopo è sempre meglio di ciò che troviamo subito, rinunciamo e conserviamo ma a cosa serve tutto questo se poi siamo puntini di nulla in mezzo all'infinito?
Non è un momento di pessimismo filo Leopardiano ma le mie parole scritte qui sono dettate dalla consapevolezza che dovremmo liberarci dai filtri e pregiudizi e lasciarci andare più serenamente alla vita vissuta. Solo con la consapevolezza di una vita limitata si possono apprezzare in maniera più marcata tanti piccoli piaceri che altrimenti sembrano non colpirci. Quando sentiamo la costrizione vogliamo la libertà, quando siamo infelici desideriamo la gioia cosi come quando siamo poveri aspiriamo alla ricchezza e quando questa ce l'abbiamo cerchiamo altro.
Sapendo quindi che potremmo essere privati della vita, bene più prezioso che ognuno di noi ha, noi riusciamo a sentire l'odore dei fiori, il rumore del mare, il suono di una chitarra, il pianto di una bimba il capestio di un uomo pesante. Solo con la privazione diamo piu' importanza ad una mamma che ti chiama, ad un nipote che ride, ad un amico ritrovato dopo anni, a quel desiderio chiuso nel cassetto.
Sapere di dover vivere ogni istante ti inebria, ti affanna, ti stanca e paradossalmente va contro la natura dell'uomo che è nato per esistere. L'uomo quindi improvvisamente fatica ad esistere perchè non è abituato a farlo in questo mondo dove ogni cosa è diventata difficile da raggiungere e ci si affanna sempre per raggiungere degli obiettivi che alla fine son talmente lunghi da raggiungere che ci si ferma a metà strada e non ci si ricorda da dove si è partiti e ci si dimentica di vivere. Fermati e vivi, segui l'istinto e non fermarti mai perche un giorno potresti pentirtene !

08 settembre 2008

The Rapture : Iio




Oggi ho il piacere di postare un video di un brano musicale che ho sempre piacere di sentire, chiudendo gli occhi ed immaginando di seguire con il corpo i soavi movimenti che le note sembrano disegnare nell'aria.
The Rapture , un gruppo musicale nato nel 1998 per idea del batterista Vito Roccoforte e del cantante Luke Jenner.
Una barca portata dalle onde nel cuore di un'azzurro mare, un soffio di vento che leviga le dune di un deserto modificandone l'aspetto di volta in volta, un raggio di sole che bacia la pelle , una pagina sfogliata di un libro che lascia sulle dita un sapore strano ma conosciuto, ecco la sensazione che questa musica mi lascia già da parecchi anni.


Ecco il testo della parte iniziale di questo brano "Iio"

The night I laid my eyes on you
I felt everything around me move
Got nervous when you looked my way
But you knew all the words to say
And your love slowly moved right in
All this time, oh my love, where you been

Mi amore
Don't you know
My love I want you so
Sugar
You make my soul complete
Rapture tastes so sweet

I'm mesmerised in every way
You keep me in a state of daze
Your kisses make my skin feel weak
Always suffering in your heat
Lift our souls like a bird in the wind
Oh I glide like I'm flying through heaven

Mi amore
Don't you know
My love I want you so
Sugar
You make my soul complete
Rapture tastes so sweet

Mi amore
Don't you know
My love I want you so
Sugar
You make my soul complete
Rapture tastes so sweet

03 settembre 2008

..quelli non sono Napoletani, ma gente senza dignità

Ancora una volta mi tocca parlare di sport o presunto tale.
Forse non centra nulla con il calcio, anzi ne sono sicuro, ma domenica è stato usato per esplosioni di violenza gratuite, inutili, da gente che non è gente, da persone che non sanno cosa significa la parola dignità. Non parlo di etica comportamentale, perchè non mi aspetto che individui che non pensano possano capire cosa significa , ma mi riferisco alla dignità che buttano via in un istante senza riflettere una volta di più.
Napoletani teppisti e travestiti da tifosi degli azzurri hanno deciso di devastare una stazione, impossessarsi di più treni e sequestrare gente che magari era li per scopi nobili o semplicemente per raggiungere i propri cari. Dovevano andare a Roma, destinazione Stadio Olimpico ma quello era solo una scusa perchè in realtà se li avessero fermati a metà strada e trattenuti nel treno per tutto il tempo della partita, per loro sarebbe stata la stessa cosa. Cosa significa questo? Significa che a loro poco importa dello sport, poco importa se gente tranquilla viene privata in questo modo di un attimo di svago, poco importa se la dignità di un popolo ,che già vive una realtà non facile, viene offesa, poco importa di tutto perchè hanno in testa la malavita, la camorra.
Questa è gente di merda ! I napoletani non sono loro, assolutamente no e posso dirlo ad alta voce anche se mi vergogno io stesso di essere accomunato a loro.
Per giorni, mesi ed anni interi lotto affinchè quella cattiva fama che quella gente pietosa fa affibiare alla città di Napoli, svanisca nella mente di coloro che non sanno ma poi bastano attimi come quelli vissuti domenica per far crollare tutto quello che di buono ci può essere.
Napoli ha molti problemi ma vole risorgere insieme alla squadra che poco tempo fa è crollata negli abissi più profondi ma così non si andrà da nessuna parte.
Era stata accordata loro la fiducia, sono stati lasciati liberi di viaggiare e tifare per i propri colori ma nonostante questo segno di stima non hanno saputo essere nemmeno "uomini d'onore" perchè loro non sono tali perchè non è uomo chi non ha dignità.
Roma-Napoli è finita 1-1, ma nessuno ha esultato, nessuno può tornare a casa a testa alta.
E' semplicempente vergognoso!!! Adesso ci vogliono punizioni esemplari perchè non possiamo lasciare nelle loro mani le sorti di tutti gli italiani. Adesso bisogna punire chi ha sbagliato, e farlo severamente e senza sconti fino al punto da servire come insegnamento per coloro che la prossima volta vorranno riprovarci.
In Italia.purtroppo, non sempre i colpevoli soccombono e questo fa si che la violenza negli stadi e fuori da essi divampi facilmente. E' facile dare sfogo alle proprie frustrazioni aizzando guerriglie tra persone che non hanno nulla da perdere che si coprono il volto per fare i fighi più che per non essere individuati dalle telecamere e riconosciuti dalle autorità.
Adesso non bisogna punire la brava gente, non si deve danneggiare la squadra e il presidente De Laurentis ma bisogna lavorare sodo per insegnare le cose giuste in tutta Italia e sotterrare tutta questa violenza in un paese apparentemente non in guerra.


Un video tratto da tg3 su raitre.
Un solo errore commette il giornalista: chiama tifosi quella gente con spranghe e bastoni quando invece è solo spazzatura.

31 agosto 2008

Il fantacalcio non è per tutti

Hai mai provato a giocare al fantacalcio? Ti sei mai cimentato in questo fanta-gioco che da qualche anno sta rapendo tutti? In Italia siamo quasi tutti allenatori il Lunedì, critichiamo le scelte dei "colleghi" che sui campi di Serie A sbagliano formazione o impartiscono ordini tardivi e senza senso. Tutti professionisti a risultato acquisito, ed allora tutti al bar pronti a scatenarsi ed a mostrarsi più sapiente del vicino di banco. Tutto inutile quando poi di mezzo ci sta il fantacalcio. Inizia come un gioco ma poi si trasforma in una vera e propria malattia. Si inizia con un'asta di acquisizione giocatori ad inizio stagione e già li solo i più esperti sanno dove pescare e cosa prendere. E' una sfida di nervi, il cuore accellera i suoi battiti e gli sguardi si incrociano vorticosamente e tra un pensiero ed un'occhiata alla lista rosa della gazzetta dello sport si cerca di venire a capo di quello che si vuol fare. Si finge di voler un calciatore per far alzare il prezzo e l'aggiotaggio è la regola base. Composta la squadra in 3 o 4 ore, la notte di quel fatidico giorno, non si riesce a chiudere occhio e si aspetta ansiosamente il giorno dopo per incominciare ad avere notizie più precise su un infortunato o per capire quale portiere schierare. Le dinamiche con cui le domeniche si seguono le partite reali sono stranissime ed escono da ogni logica.Interessa ogni cosa: il numero di passaggi, chi è stato ammoniti, chi ha segnato il sesto gol di un inutile Catania-Lecce, chi si e' fatto male e addirittura il minuto in cui è entrato un qualunque Vanigli. Tutte quelle cose che normalmente sembrano superficiali e prive di interesse, quando giochi al fantacalcio e sei un presidente di una squadra che speri vinca, diventano fondamentali. Non sempre la rosa che apparentemente è super forte vince il campionato e capita spesso di vedere attacchi con Ibrahimovic, Ronaldinho e Amauri soccombere contro Amoruso, Possanzini, Pepe. E' un gioco che non lascia spazio al cuore perchè chi cede alle tentazioni fa tante stupidagini al punto da pagare troppo un calciatore solo perchè gioca nella propria squadra del cuore ma che in realtà frutta pochissimo. Al fantacalcio il Nesta dei tempi migliori vale meno di un Domizzi, cosa impensabile sul terreno verde, il Brienza centrocampista vale più di un Suazo attaccante.

Insomma non conta solo la fortuna, ma il saper osare dove gli altri non ci credono, il saper aspettare il momento giusto, il saper soffrire nelle domeniche di diluvio e gioire fra i denti in quelle di goleada.
Non hai mai giocato al fantacalcio? Provaci e vedrai....ma usa questo divertimento con cautela.
Non è normale aspettare il lunedi con le palpitazioni per quello 0.5 che manca alla vittoria, non è normale fare i calcoli di notte più volte immaginando i voti che i giornalisti daranno, non è normale essere orgogliosi delle proprie scelte o delusi da quelle altrui.
Il fantacalcio ti logora, ti trasforma le il week end e ti fa schierare sempre almeno un giocatore che scende in campo nel posticipo per avere una speranza serale quando tutto sembra perduto.
Il fantcalcio non è per i deboli di cuore e solo i più forti riescono a uscirne fuori vincitori.