31 dicembre 2006

AnnO che va, aNNo che viene !!

Tra qualche ora il 2006 chiuderà le porte e si glisserà nel buio lasciando tutti nella speranza che il 2007 possa regalare momenti migliori e sensazioni forti. Ci lamentiamo tutti per le disavventure passate e desideriamo cose nuove che possano ravvivare la nostra voglia di vivere o che possano farci gioire a bocca aperta come accadeva quando eravamo bambini. E' tutta un'illusione perchè nulla nasce dal niente ma ogni anno è frutto delle cose fatte in quello precedente e negli altri passati. Noi vediamo l'1 Gennaio come il giorno del cambiamento, come un istante che possa prolungarsi eternamente, come un orizzonte dal quale rubare il futuro tracciando una linea sul passato.
Anno dopo anno le scene si ripetono e vengono fatte sempre con minore enfasi ma fingiamo di non cadere in questa trappola ed allora saltiamo e gioiamo allo scoccare della mezza notte e molti continuano a morire per dar sfogo alla gioia acustica dei botti di capodanno.
Feste private o cenoni con prevendite, serate con i parenti e nottate con gli amici, soldi che vanno nelle mani di organizzatori che offrono serate normali a prezzi esorbitanti ed alla fine tutti che si ripromettono di non cascarci piu' ma puntualmente ogni 31 Dicembre la scena si ripete.
Strano come in un mondo così emancipato teconologicamente ci sia ancora spazio per questi riti cadenzati che la vita ci ha regalato come per scandire il nostro tempo in maniera sempre piu' ritmica e farci pesare il trascorrere dei mesi e degli anni.
Il duemilasei è stato un anno particolare, pregno di cose interessanti e spunti di riflessione, dalla vittoria Mondiale dell'Italia nonostante Calciopoli che ha mandato la Juventus in serie B al cambiamento del governo che da centro destra è diventato di centro sinistra con Prodi, dalla cattura degli assassini del piccolo Tommy all'avanzamento delle indagini sul delitto di Cogne con Annamaria Franzoni che si dichiara innocente, dalle intercettazioni telefoniche che inchiodano alcuni personaggi famosi allo scandalo di Vallettopoli passando per molti altri eventi sportivi e sociali fino a giungere a ieri con l'esecuzione della condanna a morte per impiccagione di Saddam Hussain.
Una morte ottenuta con ferocia di un mondo senza etica che lascia prevalere l'odio ed il disprezzo al posto della volontà di agire in modo corretto e sensato. Ancora fresche sono in noi tutti le immagini di questo dittatore che uccide e fa commettere barbarie di ogni genere e come prima sensazione la condanna a morte potrebbe sembrare giusta ma se ci fermiamo a riflettere attentamente credo che mille interrogativi potrebbero sorgere dentro ognuno di noi e dovremmo chiederci anche se è giusto lasciare nelle mani di un essere umano il potere legittimo di uccidere un suo simile.
Lasciamoci alle spalle questa sconfitta perpetrata ai danni di un uomo colpevole con immagini che faranno il giro del mondo senza petà alcuna e pensiamo a quanto potremmo fare noi per cambiare il corso delle cose.
Forse nel 2007 non accadrà proprio nulla ma è bello credere che nelle nostre mani esiste la possibilità di regalare almeno una briciola di storia, una particella di novità che possa contrastare lo strapotere di gente che ogni giorno pensa solo al suo futuro fingendo di pensare alla comunità.
Ed allora festeggiamo alla grande perchè e' giusto che nonostante tutto non perdiamo la voglia di saltare, il desiderio di parlare con amore e di gridare con passione. Beviamo e pensiamo solo a divertirci perchè da domani si riparte e usciremo dal limbo del trapasso e ci immergeremo nuovamente nella realtà di tutti i giorni con le sue angosce e le sue cose belle. E quando un anno sta per finire ed un'altro sta appena iniziando vi lascio speranzoso . AUGURI A TUTTI !

26 dicembre 2006

Auguri di buon Natale ?

Ieri era Natale ed allora innumerevoli auguri arrivano attraverso le mail ed altri ci si affretta a scriverli con la tastiere del cellulare con la speranza che vengano contracambiati per la curiosità di leggere un pensiero diverso da quelli solitamente trasmessi come messaggi di gruppo.
Ci si da la mano e dopo aver baciato entrambe le guance ci si guarda negli occhi fugacemente con la mente muta che non va oltra la parolina magica di ogni festa: AUGURI !
L'albero è sempre acceso e si è pure evoluto nel tempo ed è diventato molto piu' sofisticato di quello di una volta. Sono sparite le pittoresche palline colorate per far posto ad oggetti del colore che va piu' di moda con luci ad intermittenza lenta tutte bianche. Oramai si è capito che il panettone non piace più a nessuno perchè quei canditi proprio non piacciono e puntualmente te ne fanno dono come se fosse la cosa piu' preziosa. A tutti piace il soffice pandoro ma lo si compra per tenerselo a casa custodito gelosamente e quel panettone fatidico fa il giro delle case finche non trova l'unico italiano che lo gradisce ancora.
Tutto è spersonalizzato e le cose vengono fatte per seguire la scia della gente ma non per il gusto ed il piacere di farle. Tutto è diventato scontato e prevedibile e nemmeno piu' il clima è quello consono ad un'atmosfera degna del classico Natale. Non ci sono più giornate invernali con qualche spruzzo di neve qua e la anzi, sembra un prolungamente della stagione autunnale nel migliore dei casi, qualche volta di quella estiva.
Diciamolo pure che non è il Natale di una volta. Io non lo sento più tanto, anche i negozianti si lamentano dei mancati acquisti e loro stessi non espongono piu' molto le lucine che fanno atmosfera.
La cosa positiva che ancora si rispetta è la possibilità di riunire la famiglia anche se in qualche caso nemmeno piu' quello, ed allora che rimane del Natale?
I bambini piccoli aspettano il Babbo Natale con impazienza ed in qualche caso solo per i regalini poichè con l'evoluzione culturare di oggi nella maggior parte dei casi sanno la vera identita del signore barbuto con il pancione sulla fatidica slitta volante. Gli adulti pensano alle cene e a come poter stare bene senza troppi problemi e gli anziani non vedono l'ora che il tutto finisca perchè per loro è solo uno scombussolamento assurdo ai loro piani quotidiani.
Tutti si lamentano per l'Euro che ha reso i prezzi troppo esosi e diventano parsimoniosi e malinconicamente aspettano la mezzanotte con la speranza che l'avvicinarsi all'ultimo giorno dell'anno possa rendere diverse le persone e piu' buoni gli animi ma il piu' delle volte si rimane delusi.
Forse un giorno tutto cambierà ma di sicuro l'evoluzione è una cosa naturale anche se certe cose non dovrebbero mutare mai perchè dovrebbero essere punti fermi in un mondo dove nulla è come lo si vorrebbe.....ciao Natale !

13 dicembre 2006

Sognare o Accontentarsi ?

Vivere per raggiungere un sogno che probabilmente non verrà mai raggiungto o accontentarsi di una vita normale che ci fa star bene?

Una sera mentre la mia giornata lavorativa stava volgendo al termine Tullio nelle vesti Marzullesche mi pone la suscritta domanda che in prima battuta mi ha lasciato silenzioso ma che dopo una attenta riflesisone ha trovato una mia personalissima risposta. Tullio era li che ascoltava ma sorridente rifletteva e nervosamente si agitava senza mai rilassarsi come se dalle mie parole dipendesse una sua decisione fondamentale. Il silenzio regnava attorno nonostante c'era una musica assordante che dalla sala attigua ci avvolgeva inutilmente. Massimo era li e avvicinandosi sommessamente accennava un sorriso stranito e con attenzione ascoltava le mie parole anche se poi alla fin fine non credevo di dire un qualcosa di estremo interesse nonostante fosse di notevole spessore.
Accontentarsi di quello che si ha è un po come morire prima del tempo e dalla vita si viene solo travolti senza cavalcare l'onda delle emozioni. Accettare passivamente gli eventi senza rischiare un probabile tonfo non è da me, ma questo non vuol dire che rischio inutilmente per un ipotetico miglioramento senza che ce ne siano le basi.
Credo che la vita vada vissuta e che i sogni servono tantissimo solo pero' se si resta con i piedi per terra perchè altrimenti si rischia di volare e di accorgersi di cadere senza poter più porre rimedio. Bisogna figurarsi nella mente il sogno inteso come obiettivo e attraverso questo cercare di dare il massimo per raggiungere la meta prefissa senza però vivere male la strada per arrivarci. Tante sono le angolazioni dalle quali l'esistenza puo' essere guardata ed anche quando crediamo di averle calcolate tutte, guardando bene, ce ne starà sempre un'altra che ci mostra la problematica sotto un'altra ottica.
Nella foto il mio volto è stato immortalato da un'obiettivo con un effetto ottico particolare ma quanti sarebbero sicuri di poter scommettere che la foto è solo finzione ? Solo coloro che mi conoscono, solo coloro che hanno una concezione limitata della realtà. Se aprissimo la mente piu' delle solite angolazioni ci renderemmo conto che sognare è bello come anche credere di poterci riuscire ma non tutti riescono a farlo e pochissimi se dovessero farlo, riescirebbero a raggiunere il traguardo ma la felicità dovrebbe nascere nella motivazione e non dal risultato conseguito.
Mi spiego con un esempio pratico : Se mi dovessi laureare in Giurisprudenza dopo qualche anno di esperienza il mio sogno potrebbe essere quello di diventare Giudice della Corte di Cassazione perchè sarebbe un traguardo ambizioso e arduo da conseguire che prota soldi e successo ma non tutti riescono ad arrivarci e sarebbe un errore appassirsi se durante il percorso resto solo uno stimatissimo avvocato. Forse un giorno l'avvocato diventerà giudice ma nel contempo la vita scorre e va comunque vissuta senza aspettare di viverla meglio, senza attendere l'attimo dopo perche' questo potrebbe anche non esserci.
Quindi a conclusione del mio discorso auguro a tutti di avere un sogno e soprattutto che questo possa aiutare ad essere proprietari di una libertà interiore che liberi dalla schiavitù della quotidianità fine a se stessa.
.........la musica terminò e mestamente restammo riflessivi, poi chiusi la serranda della palestra e ce ne andammo ognuno per la propria strada quando un giorno stava per finire ed un'altro stava per iniziare .....

08 dicembre 2006

film : the Saw - L'eniGmiSta

Uno dei film che piu’ mi ha impressionato nell’ultimo periodo è un thriller geniale che ha tenuto tutti incollati alla poltrona fino alla scena finale che ha regalato un colpo di scena vincente.
Il film in questione è The Saw, che tradotto in italiano è l’enigmista.Uno sfortunato individuo che dopo aver appreso la triste notizia del suo tumore alla testa diventa un geniale ed anomalo Serial Killer che non uccide le vittime ma le pone dinnanzi ad enigmi che se risolti regaleranno loro la chiave d’uscita e la salvezza.Lo scopo è quello di far apprezzare le qualità della vita a coloro che pur avendola tra le mani non ne apprezzano la preziosità e la fanno scorrere incessantemente senza far nulla per salvaguardala.”Molta gente è poco riconoscente nei confronti della vita” dice l’enigmista alle sue vittime e questo è il lite motive di tutto il film ed è proprio la frase che mi ha piu’ colpito e mi ha fatto riflettere.Tutti viviamo la quotidianità come se questa ci fosse dovuta per il sol motivo di essere nati, guardiamo lo scorrere dei minuti aspettando sempre quello successivo come se poi avessimo la facoltà di poter tornare indietro e rivivere l’attimo precedente.Talvolta non riusciamo ad assaporare la bellezza delle cose apparentemente naturali e semplici ma che nella loro genuinità nascondono la vera essenza della vita.Quando le cose sembrano mettersi male, allora e solo allora , temiamo di perdere la bellezza dei giorni e desideriamo anche le cose più normali o addirittura le cose che potrebbero arrecarci dolore perché in fondo a tutto puo’ esserci sempre rimedio tranne che alla morte.Un film che va vissuto istante dopo istante ed assaporato in ogni minimo particolare anche il piu’ nascosto perché potrebbe risultare decisivo per capirne l’esito.Un film che quando termina ti lascia con il fiato sospeso ed incollato alla poltrona ripercorrendo a ritroso tutte le scene analizzandole nuovamente alla luce del colpo di scena finale quando il vero protagonista si rivela a tutti essere stato sempre al centro della scena ma mai visto.Geniale, davvero geniale ed a distanza di qualche anno sono ancora qui a citarlo perché davvero mi ha colpito e lo rivedo ogni volta che la programmazione Sky lo mette nel palinsesto, per cercare sempre nuove minuzie che potrebbero amplificare ancor di più la stima che ho per esso.
Dura pochissimi anni, la vita, e ci permettiamo di farla scappare con la presunzione di poterla gestire programmandone il futuro senza essere presenti nell’immediato.Siamo schiavi dei vizi e da essi ci lasciamo trascinare con impeto e con violenza tale da lasciarci senza fiato e quando poi le ore stanno suonando gli ultimi attimi ci accorgiamo di quanto stupidi siamo stati, di quanto inutili sono state quelle discussioni o quei lamenti.Perdiamo ogni giorno parte della nostra giovinezza e quando oramai vecchi speriamo di poter riacciuffare quegli anni belli di un tempo ma l’affanno si prenderà gioco di noi e ci befferà sul più bello. Vivere da protagonisti per noi stessi e godere di ogni secondo con gli altri, cogliere il famoso attimo, questo dovrebbe essere il motto stampato nella nostra testa, ma so bene che non sempre ci riesce perché la limitatezza della nostra mente si prende gioco di noi se non ci imponiamo ad essa.
The Saw dovrebbe farci riflettere perché bisognerebbe andare oltre le singole scene che seppur bellissime nascondono un messaggio profondo che va al di la della trama e non tutti lo colgono.
Certo che è strano vedere come la gente guarda gli avvenimenti sotto punti di vista completamente diversi a seconda delle circostanze, e riflessioni fatte in momenti di serenità diventano carta straccio quando ci si vede costretti con le spalle al muro a dover decidere tra la vita e la morte.
Un uomo che non ha piu' nulla da chiedere alla vita, vista la sua atroce malattia che lo divora dall'interno,si diverte sadicamente a vivere in prima fila le atroci paure delle vittime a cui viene chiesto di seguire delle regole e di giocare per trovare una soluzione per non morire. Geniale .
.......molta gente è poco riconoscente nei confronti della vita, ma tu no !....non più ORA !

04 dicembre 2006

La mia criptonite è l'ipermercato

Ieri ho consolidato la mia credenza che da qualche anno sto studiando ed analizzando con frofonda attenzione. Ognuno ha il suo punto debole e talvolta è estremamente difficile da individuare ed io invece sono riuscito a capire cosa mi ruba le energie, cosa distrugge le mie residue forze : "l'ipermercato" !!
Stranamente, domenica pomeriggio, ero ad Auchan con la mia ragazza e migliaia di altre persone che pressati dall'avvicinarsi del Natale si affaccendavano tra gli scaffali pieni di cose colorate. Un vocìo di base cancellava ogni parola detta tranquillamente, gli odori forti si mischiavano ai profumi delle signore che con il carrello passeggiavano.
La mia energia veniva mangiata con decisione e calava verticalmente facendomi deambulare passivamente come un automa avendo lo sguardo perso nel vuoto senza meta.
Nonostante facessi quella passeggiata con molto piacere, nonostante mi divertiva molto osservare la gente che trafficava vestita nei modi piu' disparati possibili, nonostante ero gioioso nel vedere le risate di Rossella, nonostante tutto questo io non riuscivo a reagire e le gambe mi diventavano pesanti e con profonda decisione ero convinto di dover allontanarmi dal centro per ricaricarmi.
Tutti questi Ipermercati hanno su di me lo stesso effetto che la criptonite ha su Superman.
Non riesco a reagire ed è davvero buffo notare che nonostante la mia propensione a sopportare tutte le fatiche, le piu' impensate, non ho trovato il metodo per meglio sopportare questo aspetto apparentemente meno gravoso.
Sia l'ipermercato che il mare sono i miei punti deboli.

Una coda interminabile nel parcheggio, un fiume di persone che cammina nervosamente, le luci tutte uguali che dal soffitto illuminano, le spinte involontarie e le corse ad accaparrarsi qualsiasi cosa, fanno di me uno straccio.
Ieri ho cercato di reagire e fare forza su di me, come se fosse un allenamento, e ho voluto stare calmo e non reagire mai negativamente nemmeno nei momenti piu' critici, ho voluto non disperdere le mie energie ma senza esito.
Ancora una volta la criptonite ha fatto effetto sul mio fisico e mi ha reso molle e privo di grinta. Dopo circa due ore di deambulazione i miei occhi erano spenti ma Rossella non sembrava subire questa stranezza e camminava felice e rilassata mentre vedeva vetrine luccicanti. Forse nel periodo natalizio la criptonite ha ancora piu' efficacia vista la densità di questa massa di corpi ma in generale anche in altri periodi dell'anno gli effetti sono gli stessi anche se forse le forze mi scemano un po' piu' lentamente.
Ne farò altri di tentativi per cercar di sfidare questo mio punto debole anche se il piu' delle volte vengo da esso vinto con la stessa facilità con la quale un killer potrebbe uccidere un adolescente indifeso.
Il Superman che è in me non riesce a reagire, si abbandona e diventa tutt'uno con la popolazione che invade senza pietà ogni sito e compra le cose piu' inutili pur di uscire dalle porte di vetro con mille buste per poi riporle nel cofano dell'auto parcheggiata , possibilmente vicino, e raggiungere casa lamentandosi sul "caro vita".
Quando mi preparo ad affrontare uno sforzo ho la consapevolezza di farlo e con anni di allenamenti in palestra ho imparato l'arte di dosare le forze in maniera costante senza dispendi inutili con potenza costante e duratura, ma nonostante questo, nulla posso dinnanzi alla criptonite. Mi concentro ma alla fine vince sempre lei. Rossella nel frattempo ha trascorso un pomeriggio di festa e ne trascorrerebbe mille altri di durata anche maggiore, io invece sono distrutto ed ho bisogno di recuperare dall'immane fatica:passeggiare in un ipermercato!

24 novembre 2006

Una vita fatta di "scelte"

Hai mai fatto una scelta?
Certamente la risposta sarà positiva poichè sin dalla notte dei tempi per vivere bisogna quotidianamente prendere delle strade invece che altre e talvolta si lascia la via giusta per percorrere quella sbagliata o viceversa. Ma quanti di voi possono affermare di aver fatto delle scelte importanti, di quelle che la notte non si dorme per meglio decidere qual'è quella esatta ? Sicuramente se analizziamo molto a fondo nella nostra vita non tutti possono vantare un giorno campale dal quale il futuro ne sarebbe dipeso.
Le scelte sono dolorose ma anche avvincenti, sono rischiose ma anche appassionanti ma solo alcune lasciano davvero il segno.
Non esiste giorno nel quale non si puo' dire di non aver fatto una scelta semplice o ardua che sia, ma quando arriva quella con la S maiuscola allora ci si ferma e si analizza con attenzione tutte le varie possibilità che si hanno a disposizione e tutte le conseguenza che potremmo subire o far pagare ad altri. Si passeggia nervosamente guardando il pavimento di una stanza con luce soffusa mentre le mani nervosamente si muovono cercando sempre attimi di tregua tra gli infratti di una tasca ma non resistono nemmeno un secondo. Si rivive tutto il passato e si combatte con il presente per affrontare un futuro ideale senza troppi traumi. Mille volte si cerca di ragionare con piu' sagacia ed intuizione ma alla fine nulla cambia, nemmeno quella goccia di sudore che attraversa il viso solcandolo profondamente riesce a farci fare la scelta giusta o sbagliata che sia.
Quella spada conficcata nella roccia simboleggia in questo caso l'idea da partorire ma fino a quando non ci si decide resta difficile estrarla nemmeno con tutta la buona volontà del caso. Le scelte si possono anche pagare o molte volte si viene pagati per scegliere ma in entrambi i casi con sofferenza si aspetta l'esito.
Certo che non tutti ,dinnanzi a una simile responsabilità, hanno il coraggio e la determinazione per potersi schierare ma è proprio questo che differenzia gli uomini e li distingue . E' semplice non scegliere, è facile arrendersi ma quando la scelta è davvero ardua bisognerebbe pensare che la vita è una sola e che va vissuta fino in fondo assumendosi le proprie responsabilità ed essendo consapevoli del fatto che è meglio pentirsi di una scelta che rimpiangere di non averla fatta. Buoni o cattivi, forti o deboli, onesti o disonesti, sinceri o falsi, amici o nemici, queste sono solo alcune delle scelte che sin dalla nascita abbiamo affrontato e non tutti riescono a trovare la giusta chiave alla serratura della vita.
Qualche volta pero' una scelta, anche se consapevolmente sbagliata, la si fa comunque pur di raggiungere uno scopo ben preciso e quella spada se pur estratta lo si e' fatto con molta fatica ed estrema abnegazione.
Io preferisco scegliere e sbagliare e perseguire la strada che la mia mente mi regala, preferisco essere dignitoso nell'essere essere umano e scegliere per non essere scelto, per vincere e non essere vinto, per vivere e non essere vissuto.
L'adrenalina incomincia a sgorgare a fiumi nelle vene e la mente incomincia a viaggiare lontano e subito dopo aver scelto niente piu'potrebbe cambiare ma speriamo sempre che non ce ne siano altre di cosi difficili, ma piu' il tempo passa e piu' veniamo messi alla prova con test sempre piu' improbi ed aspri e non riusciamo a fare a meno di affrontare nuovamente l'attimo fatidico con la voglia di provare ancora una volta il brivido di aver scelto e non essersi rifugiato nella tana della codardìa. Fingere di non capire non serve a nulla perche' nessuno sfugge al giudizio finale ed allora ne vale la pena di essere protagonisti seriamente e non solo dei normali comprimari o delle semplici comparse.
Viviamo questa vita da protagonisti e non scappiamo dalle scelte, ma assaporiamone le sensazioni che da essa scaturiscono. Io le scelte le faccio sempre....io scelgo sempre.....io vivo!

17 novembre 2006

Bari-Napoli 0-1

Ci sono momenti in cui l'appartenenza ad una cultura, a dei colori, ad un popolo o piu' semplicemente ad una moltitudine di persone, conta di piu'.
Ci sono giorni in cui non si puo' fare a meno di far esplodere quello che si ha nel cuore e virtualmente ci si abbraccia forte in un lungo sospiro e ad occhi chiusi si rivive la sensazione di benessere collettivo che un evento ha determinato.Non esistono piu' barriere e conta solo l'esultanza, conta solo essere stati fortunati per essere riusciti a vivere quell'istante unico.
Quando questa estate l'Italia ha vinto i mondiali di calcio battendo la Francia in una finale palpitante eravamo tutti uniti in un sol grido di gloria e per un attimo abbiamo dimenticato le diversità politiche e gli scontri quotidiani e siamo diventati Italiani, orgogliosi di esserlo per un motivo in più. Gioia incommensurabile e palpitazioni esagerate hanno pervaso le nostre membra fino all'ultimo secondo della partita e dopo ubriachi di sorrisi eravamo tutti vincitori. La stessa cosa ho provato l'altro giorno, in piccolo, quando il Napoli ha vinto a Bari per 1-0 dopo una partita sofferta in uno stadio che aveva promesso vendetta ed invece ha subito un'ennesima delusione.
Le bandiere azzurre del mio cuore hanno sventolato piu' in alto e nonostante la mia palese fede partenopea in questi giorni e' piu' bello essere napoletani. Una città martoriata dalla malavita e dall'inciviltà di pochi che diffamano i tanti lavoratori onesti che sgobbano ogni giorno per vivere, una città oggetto di mille discussioni di carattere etico politico e culturale che nonostante una storia di estremo lustro non riesce piu' ad emergere dal bassofondo in cui e' terminata.
Ed allora oggi essere di Napoli, almeno per me, è piu' bello.
Uscire di casa ed incontrare tutti gli amici bianco-rossi che cercano scuse per lenire il dolore della sconfitta ma che invece sanno di dover tacere fino all'incontro di ritorno è una soddisfazione unica, portare la sciarpa al collo della squadra vittoriosa è davvero speciale. Intendiamoci non ho un risentimento verso Bari, che stimo e rispetto visto che l'ho scelta per viverci, ma quando si tifa per una squadra non ci sono compromessi o preferenze che tengano.
Mi piace la rivalità sana fatta di sfottò e prese in giro ma sono estremamente contrario a coloro che utilizzano lo sport in genere come mezzo per sfogare le frustrazioni accumulate in settimana alimentando odio e rancore verso tifosi che qualche mese prima erano tutti tricolori. Napoletani e Leccesi, Baresi e Milanesi , Palermitani e Bolognesi e Fiorentini insieme ai Romani erano tutti uniti ed abbracciati a tifare gli azzurri impegnati in germania ed hanno persino pianto dalla contentezza al gol di Grosso contro la Germania in semifinale ed ora come se l'incanto fosse terminato tornano ad odiarsi e son pronti anche a morire stupidamente nel nome di nulla.
Andare allo stadio dovrebbe significare armonia, spensieratezza e voglia di cantare e tornare a casa festanti o mogi ma sempre nel rispetto dell'avversario e questo invece non sempre viene atteso.
Il Napoli ha vinto la sfida di andata e per ora mi godo questa vittoria insignificante ai fini della classifica ma fondamentale ai fini della sopravvivenza nella città. Chi sa quanti mi avrebbero riempito di battute se ci fosse stata una eventuale sconfitta ed invece questa volta canto io.
Ci sono giorni in cui essere tifosi di una squadra vale piu' di ogni cosa e farlo vedere agli altri ha un significato che va oltre la semplice vittoria sportiva. La curva che si accende e i cori che s'intonano, la gente rumoreggia e i fumogeni fanno da cornice allo spettacolo sul tappeto verde. Una partita non bella ma pregna di significato. Tutto d'un tratto il silenzio cala gelido sul SanNicola di Bari perchè Calaio con un precisissimo sinistro trafigge l'incolpevole Gillet. Napoli esulta e per un attimo forse mette da parte i suoi limiti e si gode il momento.....
......che succederà al SanPaolo di Napoli ? Staremo a vedere.

07 novembre 2006

Saddam Hussain condannato a morte

Saddam Hussain, dittatore iracheno, in prima istanza è stato condannato a morte con l'impiccagione per il genocidio dei curdi di cui si è profondamente macchiato la coscenza.
Finalmente una prima sentenza è stata pronunciata ed in attesa di quella definitiva già si sono scatenate le polemiche su base etica ma con dietrologie politiche che si celano eleganti.
E' eticamente corretto condannare un imputato alla pena di morte sapendo che il motivo della condanna è esattamente la medesima azione che si sta per compiere? Mi spiego meglio: è giusto mettere nelle mani di un tribunale il diritto di decidere il merito alla vita di un uomo che ha sbagliato? Eticamente forse non è corretto togliere la sedia da sotto i piedi dell'ex Rais Iracheno sapendo che al collo ha una corda bella stretta, ma di sicuro l'imperfezione umana spinge i sentimenti della gente a confermare al piu' presto la condanna e metterla in pratica subitaneamente. Forse pero' non siamo sulla strada giusta.
Anche io sono favorevole in questo caso alla condanna a morte ma sono anche consapevole che l'essere umano non dovrebbe avere mai tra le mani l'arma per uccidere un individuo, figuriamoci poi, quando questa esecuzione è legalmente riconosciuta.
Credo che i motivi per cui Saddam viene accusato sono solo alcuni dei tragici eventi di cui e' stato strettamente protagonista e sono certo che il volto dell'imputato la dice lunga sulle sofferenze che sta patendo in questo momento ma non dovrebbero impietosire nessuno le immagini che i reporter mandano in pasto alla gente. E' stato un brutale assassino, un mandante feroce prima che dittatore carismatico.
E' giusto uccidere un uomo e ripagarlo con la stessa moneta che ha usato per mettere a frutto i suoi scopi in passato?
In Italia se ne sta parlando in tutte le tribune politiche televisive e la voce dell'onorevole medio e del Presidente del Consiglio Prodi fino al Capo dello Stato Napolitano è una sola: NO alla condanna a Morte !!
E' giusto salvare un brutale assassino e condannarlo alla vita o sarebbe meglio ucciderlo e liberarlo dai suoi peccati terreni? Dilemma pesante che presto dovra' essere sciolto.
Forse i diritti umani impongono la prima soluzione, la piu' dolorosa forse, ma andatelo a dire alle famiglie di quella gente innocente che è stata uccisa , andatelo a dire a tutti i superstiti che non hanno piu' una casa o una spalla sulla quale piangere la propria gente, andatelo a dire a tutti coloro che sono stati mutilati e non vivono piu' la serenità di un tempo, andatelo a dire a tutta la gente irachena che per anni ha dovuto sopportare Saddam senza potersi ribellare.
La Pena di Morte è stata inflitta a parecchie persone, e qualcuna forse era pure innocente, e adesso andatelo a dire a loro che siete contro la morte di Saddam.
Saddam ha avuto un regolare processo nel quale aveva l'atteggiamento che ha avuto in tutti questi anni, sprezzante dell'educazione credeva di dettare ancora una volta legge nonostante gli americani non lo abbiano ammazzato il giorno in cui lo trovarono. Un uomo furbo dall'inteklletto fino ed astuto ma che ha davanti sicuramente il capolinea della sua vita libera e forse anche semplicemente della sua vita.
Io sono combattuto, ma in fondo credo che in me prevalga il SI alla condanna capitale anche se mi rendo perfettamente conto che non è etica e di sicuro in fondo nessuno avrebbe il coraggio di ammetterlo liberamente.
Perche' quel giorno gli americani, i soldati americani, non lo uccisero ?
Credo poco alla lealtà ed al prigioniero politico, credo invece che abbiano avuto ordini seri dall'alto di lasciare libero Hussain per poterlo interrogare e capire le cose oscure , ma come mai poi non e' stato fatto lo stesso quando si è individuato il nascondiglio dal "numero due" dell'organizzazione di Halkida e si e' bombardato fino a radere al suolo ogni cosa vivente? Ci stava qualcosa da non far trapelare? Vi lascio con questo interrogativo
!!!

Il treno della vita è partito ma....

Un giorno una persona, mentre stava tranquillamente chiacchierando con me , mi disse che la sua vita era molto cambiata in seguito ad una notizia shoccante che improvvisamente ha avuto. Un fulmine a ciel sereno si è abbattuto sulla testa che l'ha portata a razionalizzare tutti gli eventi passati ed affronta in maniera spensierata tutte le problematiche che si presentano davanti.Ogni momento come se fosse l'ultimo senza riflettere troppo e soprattutto evitando sterili discussioni. Lasciare al prossimo la libertà di scegliere la sua felicità senza rancori mettendo da parte gelosie e questioni di principio.
Soffrire pure ma non tarpare mai le ali di nessuno pur di raggiungere la propria felicità. Esiste sempre un limite da non varcare mai affinchè si possa vivere serenamente sia un'amicizia stretta che una parentela, sia un'amore che un rapporto di lavoro.

Questo e' vero, ed il modo di pensare mi piace anche ma, esiste un punto di partenza che ci sfugge, che sembra latitare ma che in realtà e' determinante al fine di capire un atteggiamento.
Il punto dal quale non si puo' prescindere e' la motivazione che spinge quotidianamente questa persona a pensarla sempre allo stesso modo. La possibilità che l'avventura terrena possa finire in qualsiasi istante porta il condannato a cercar di esprimere ogni cosa anche la piu' banale e ne amplifica i toni fino a renderli insopportabilmente soavi. Io vivo portando avanti progetti a lunga scadenza e mi soffermo su cose che ne potrebbero determinare la riuscita.Sono meticoloso in alcune cose e difficilmente mi lascio sviare quando sono determinato e di alcune circostanze ne conservo non l'effetto ma la cosa che le ha scaturite.Forse le cose non sono eterne ma la mente limitata dell'uomo è portata a sperare che lo siano ed allora si combatte affinchè queste possano essere coltivate giorno dopo giorno ed io non gradisco alcuni modi di fare e di pensare che possano rovinare un futuro raccolto anche se poi alla fine li ritengo giusti.
Non amo le reazioni incondizionate e non gradisco farne una questione di principio ma analizzo la problematica dal principio. Tutto questo, me ne rendo perfettamente conto, non segue la filosofia di vita sopra descritta ma a me non importa, credo che la passione e l'ardore che la gente mette in un dialogo o in alcune vicissitudini dell'esistenza rendono il passaggio terreno unico e mai uguale. Non voglio aspettare e non voglio fuggire ma desidero costruire un presente forte di un passato ma volto al futuro.
Non mi importano le domande finte, e non sopporto le risposte indirizzate verso la direzione voluta. Forse un po di egoismo alberga nei meandri della mia mente ma chi non ne ha scagli la prima pietra.
La convinzione nelle cose che si dicono potrebbe essere un'arma a doppio taglio perchè se da un lato ti lanciano spedito verso un traguardo desiderato, dall'altro potrebbero tenerti lontano dalle cose che lo contornano che lo rendono importante. Spiegare le emozioni è sempre difficile ma io utilizzerei parole colorate e non forbite e suoni striduli ed assordanti per far capire quello che adesso sento. Non desidero bloccare o vietare ma amo la collegialità di una decisione che non deve essere però portata sul binario voluto in partenza senza passare dalle stazioni intermedie.
Non mi si puo' chiedere di cambiare atteggiamento, certo posso smussare le spigolature ma la consistenza del mio pensiero resta tale poichè io sono coerente con le mie idee.Non taccio per mettere alla prova ma esprimo affinche certi errori si possano evitare perche' una volta commessi si potrebbero , forse, perdonare ma resterebbero sempre impressi nella mente di chi li ha subiti e graffieranno sempre il cervello di chi li compie e non sarebbe piu' la stessa cosa.
Tutto è relativo ed ogni cosa viene rapportata ad un'altra secondo una scala di importanza attribuita con il tempo, e questa stessa scala viene modificata di volta in volta ed io ci sto lavorando su ma non chiedetemi di estremizzareall'opposto il mio modo di essere perchè non mi sembra giusto.
Lascio la liberta' di decidere la strada migliore ma questo poi significa assumersi le responsabilità delle proprie decisioni ed azioni. Se non condivido alcune cose, non significa che le ritengo sbagliate ma semplicemente che a me danno fastidio.....forse dovrei rifare qualche chiacchierata con la persona che quel giorno seduta alla panchina mi parlo' in modo pacato e sereno nonostante il dramma che stava vivendo. Io non son daccordo...
Il dondolio scandito di una altalena che se non alimentata dalla forza motrice delle gambe abbrevia sempre ddi piu' la sua oscillazione sembra voler rappresentare a grandi linee un qualsiasi rapporto tra persone. Questo andrebbe via via spegnendosi se non viene ravvivato attraverso dalla forza della complicità. I giorni passano e sempre piu' importante diventa il tempo a disposizione e mi piace pensare che lo stia donando alle persone giuste, alla donna adeguata , agli amici idonei, al lavoro esatto. Sarebbe davvero una delusione fermarsi e scoprire che quel treno su cui stavi viaggiando ti portava lontano ma non nella direzione giusta e soprattutto non con la compagnìa corretta. Ma questa è la vita che ti punisce quando meno te lo aspetti e ti regala gioia nei momenti piu' impensati. Desidero viverla e voglio farla vivere ma cosa sarebbe un'esistenza senza tutte quelle contraddizioni che arricchiscono il genere umano?

01 novembre 2006

L'Amore impossibile il tempo lo sbiadisce

Quante volte ti sei trovato difronte a degli ostacoli insormontabili e ti sei rimboccato le maniche ed hai incominciato a scalare la montagna con impegno e costanza fino al raggiungimento della meta della soluzione?
Quante volte hai vissuto momenti terribili ma senza perderti d'animo li hai combattuti fino a perdere le forze e sei riuscito aa riemergere dagli abissi in cui eri sprofondato?
Ci sono poi dei momenti della tua vita in cui non ti riconosci più, ed ogni tuo gesto, per semplice che sia, è fatto in funzione di un'altra persona che ami alla follia o che credi di amare ma che non contracambia con lo stesso amore.
In questo caso la razionalità lascia il posto alla follia che rende le nostre fantasie una girandola di idee accavallate e diventi ingenuo e credulone, guardi le stelle ed immagini i suoi occhi che insieme osservate la stessa luce, osservi il mare e ti lasci cullare dal tenero ondeggiare di quella prua sulle acque sperando di poter fare lo stesso sulle labbra amate. I gesti diventano strani ed il pensiero in continuo fermento fino a diventare maniacale l'ossessionante pensiero rivolto a lei. Visto dall'esterno, il tuo comportamento ,diventa facile da interpretare e presti il fianco a facili consigli che gli amici non lesinano di farti ma che poi sono i primi a non tenerne conto se poi la sciagurata situazione dovesse capitare loro.
Hai vinto le forze dell'ostilità, dei problemi piu' impensabili ma ti perdi nel bicchiere dell'amore che ti rende schiavo del tempo fino a scolorire il rosso del cuore rendendolo opaco dal tono tiepido e più lo vedi lontano ed irraggiungibile e più cerchi di raggiungerlo fugacemente con la forza della fiamma che arde dentro di te.
Sei asfissiato dal dolore di non essere corrisposto e non cerchi vie d'uscite ma ti ostini a tentare di aprire quella porta che forse e' solo socchiusa ma che forse non si aprira' mai.
Cerchi di conquistare il suo bene, ma l'amore a mio avviso non si conquista ma nasce selvatico all'improvviso e si rafforza repentinamente allargando le sue radici ben oltre il cuore. Tu non sei piu' razionale perche' lei ti trascina nel baratro da dove credi di non uscire piu' . Ti senti smarrito e ti allontano sempre piu' dalla via maestra.
Qualche volta i tuoi occhi si ostinano a vedere delle cose che forse nemmeno ci sono piu'. Lentamente le cose si trasformano, si evolvono e non siamo mai uguali all'attimo precedente e qualche volta il cuore si sposta e batte talmente forte che non ce ne accorgiamo fino al momento in cui questo sparisce ed i nostri sensi sono talmente intorpiditi dall'amore cieco da non farci notare che di quel sentimento e' rimasto solo il solco ma non la materia.
Scrivi lettere d'amore e vedi film sdolcinati, sei in attesa di uno squillo che non arriva e scandisci i secondi che mancano al momento in cui la rivedrai insomma vivi per lei e questo non fa che peggiorare il tuo stato fino a quando un colpo ti destera' dal sogno e capisci che il tempo e' trascorso e che la passione lascia il posto al ricordo ed il tormento si attenua e lascia il tempo per pensare razionalmente.
Lei non e' piu' fonte dei nostri pensieri e quell'amore impossibile e' restato tale forse solo perche' era tale, forse solo perche' l'impossibilita' ci amplifica il desiderio. Tu ricominci a vivere e darai importanza a tutte quelle cose che prima non vedevi e non assaporavi ma che adesso invece ti rendono vivo e felice.
Io ora non ho questo problema, non sto vivendo un amore impossibile ma mi sono calato nella parte di qualche amico che attanagliato da storie sterili non riesce ad uscirne e annaspa nella bufera delle sensazioni.
Basta con la conquista di terre inarrivabili e focalizza l'attenzione su altro. Dimentica il dolore ed affronta i sentimenti come affronti tutte le altre problematiche della vita quotidiana. Si lo so che e' facile parlarne quando non si vive nell'angoscia del non essere corrisposti ma.......
Ti senti parte in causa di questo mio post?........credo che come te ce ne siano altri mille, quindi fatti forza ed alzati !!

28 ottobre 2006

La libertà di espressione non ha sbarre

Questo post e' un voler protestare contro tutte le restrizioni e le regole che la società civile ci impone formando una specie di cupola di eticità che ci rende tutti simili.
Pochi sono coloro che hanno il coraggio di uscire fuori dal coro e far sentire stridente la propria voce che se ascoltata sola potrebbe non far rumore ma che se analizzata in un contesto piu' ampio avrebbe un significato diverso e certamente piu' incisivo.
Ormai ascoltiamo quello che decidono di farci sentire ed osserviamo quello che decidono di farci guardare e ci dicono addirittura cosa dire e ci indirizzano sul cosa pensare. Io sono sinceramente nauseato.
L'altra sera guardavo la televisione e son passato dall'Isola di Simona Ventura, programma dove la parola sconcia e diseducativa e' la normalità nonostante si cerchi poi di fingere l'essere scandalizzati, ed hanno eliminato Ceccherini perchè ha bestemmiato in diretta.
Premesso che son daccordo sull'essere educati per meglio diffondere maniere corrette a chi usufruisce della televisione come mezzo per trascorrere serate spensierate, ma non riesco a concepire un regolamento di questo tipo che permette qualsiasi tipo di mancanza e sconceria ma poi vieta la bestemmia, come se poi nella vita di tutti i giorni non esistesse.
Un programma creato per capire come si comportano concorrenti in condizioni disagiate e senza cibo ed analizzarne le dinamiche strane che portano uno contro l'altro, non accetta poi la bestemmia?
Forse non tutti i giorni ma a chiunque sara' capitato di dire una parolaccia, ma il significato intrinseco del verbo pronunciato non e' quello reale ma quello che noi nella mente sappiamo essere un dispreggiativo.
Voglio dire che se si pronunciano "vaff...." oppure "figlio di p...." o ancora "sei uno str....." non ci si riferisce al reale significato della parola ma e' per noi una liberazione, uno sfogo all'iritazione che ci pervade. Se ad esempio sapessimo che "arcibabbo" fosse una brutta parola, la diremmo lo stesso senza saperne nemmeno il significato.
Certo la bestemmia e' cosa diversa, ma di sicuro non viene detta con l'intenzione di offendere un'entità suprema, se mai esistesse. Non avrebbe senso, in quanto se questa entità che tra l'altro predica il perdono , dovesse esistere davvero, sarebbe cosi potente da punire colui che l'ha pronunciata, quindi chi sano di mente sparlerebbe di un Dio in modo effettivo? Nessuno !! Quindi deduciamo che la bestemmia e' un modo di dire, brutto, che e' entrato , purtroppo, nel linguaggio comune. Ora tutti i moralisti hanno alzato la voce, come hanno fatto anche in passato, lapidando quasi tutti coloro che la pensano come me e decidono di isolare per un po' la gente che ha avuto questa mancanza, come se poi avessero il potere di poter decidere della vita degli altri, come se potessero decidere quanto dovrebbe durare il purgatorio per espiare il peccato commesso. Ceccherini e' stato allontanato dalla televisione per un po per volere di pochi che fanno dell'etica uno scudo pesantissimo da usare a piacimento solo quando piu' conviene.
Vogliono agire e farci pensare le cose che vogliono, ed io non ci sto.
Questo esempio di finta informazione che ci arriva nelle nostre case si puo' espandere ad ogni campo. Giornali, telegiornali, interviste e documentari e persino i film. Le verita' sono pilotate un po' come la storia che si studia a scuola che viene tramandata solo dai documenti lasciati dai vincitori, quindi documenti che narrano solo delle gesta eroiche di chi vuol farsi ricordare grande e non delle scempiagini fatte in altre occasioni.
Lo stesso vale per gli attacchi terroristici alle torri gemelle del lontano 11 settembre di 5 anni fa. Sapete solo le cose che gli americani vogliono farci intuire e vengono poi celate le verita' ed io in questo branco di pecore non ci sto !!
Chi ha detto che non bisogna bestemmiare? Per quale motivo non si dovrebbe fare, siamo in una dittatura ? Perche' bisogna sempre fingere interesse per le cose? Certo bisogna rispettare certe regole fondamentali per il vivere in comunita', ma solo le regole che permettono di non ledere le liberta' altrui ma non quelle che ti vietano di parlare di una religione in modo sconcio.
Io riammetterei Ceccherini e farei luce su tutte le cose oscure, tutte quelle frasi lasciate nella penombra , dette e non dette...io cambierei le cose, al max toglierei dalla televisione certi spaccati di realta' finta tipo l'elezione di Miss Italia dove la piu' cattiva delle concorrenti ha preso il massimo dei voti a scuola e ha dato solo 10 euro ad un mendicante.
Sono certo che questa mia serie di pensieri non saranno molto condivisi o quanto meno non lo saranno a voce alta ma forse dentro in fondo qualcosa è condivisa.
Con questo non voglio dire che sono cinico o senza sentimenti verso un futuro , ma sono sempre piu' fermo sostenitore della liberta' di espressione su tutto senza alcuna censura, nemmeno la piu' atroce e dolorosa, nemmeno quella piu' dura e cruda. Non desidero i vostri applausi e ne ho la volonta di dimostrare nulla, ma amerei che ognuno si fermasse solo un secondo e capisse i veri contrasti di questa vita terrena...

23 ottobre 2006

....grazie Schummy ....

Oggi alla fine del Gran Premio del Brasile di Interlagos vinto da Felipe Massa su Ferrari che ha sancito la vittoria mondiale di Fernando Alonso su Renault, mi è rimasto un grande vuoto lasciato dall'annunciato addio alle corse di Michael Schumacher.
I suoi sono numeri da brivido che hanno fatto di quest'uomo un vero mito dell'automobilismo, tanto grande, da far pensare che nessuno dopo di lui sara' in grado di ripetere il suo tappeto di trionfi.
Probabilmente noi italiani eravamo abituati troppo bene, quando dopo anni di difficoltà, la Ferrari ha incominciato a stravincere su ogni pista alternando sempre le seconde guide ma lasciando fisso sempre lui, il grande Schummy.
Un tedesco sgorbutico e preciso, lontano dalle abitudini italiane. Un ragazzo metodico e calcolatore che non sbaglia quasi nulla, che determina le situazioni e domina gli eventi.
Le domeniche erano incantante e tutto sembrava cambiare colore quando la rossa sfrecciava tra mille difficolta' sempre in testa alle corse con lui alla guida, sprezzante del pericolo da vero numero uno.
Si lui è il numero uno di tutti i tempi perche lo ha dimostrato sempre anche quando le cose andavano male, lui non si e' mai accontentato di un piazzamento, ha sempre cercato di arrivare sul gradino piu' alto del podio lasciando una speranza a tutti i ferraristi anche quando dalle prove si vedeva che si stava qualche decimo indietro.
E' nato per vincere e lo ha sempre fatto, per lui il secondo posto era una sconfitta e non qualche punto portato a casa, perche' lui, schummy, ha sempre combattuto per restare li in alto dove da anni era arrivato.
Ha detto addio da qualche settimana ma oggi quando ho visto la gara che volgeva al termine mi sono passati davanti agli occhi tutte le sue vittorie e tutti quei 91 saltelli fatti sul gradino del primo posto prima di ascoltare i famosissimi inni Tedesco-Italiano. E' riuscito a far diventare la Formula Uno noiosa perche' il vincitore era sempre lui ed ora abbandona con ancora la palma di migliore anche se poi la vittoria di quest'anno va ancora meritatamente (per la costanza e la continuita ) ad Alonso. Ha vinto su ogni pista, ha fatto il record di Pole position e giri veloci, detiene quasi ogni record possibile. Lascia di sicuro un grande vuoto.
Lui e' tedesco ma l'Italia lo ama anche se di Italiano ha davvero poco, anche se la nostra lingua la parla malissimo, anche se noi non ci rivediamo in lui. La Ferrari ha un figlio che restera' per sempre nella famiglia, all'interno della scuderia ma non potra piu' farci saltare sulla poltrona ed esaltarci come in tutti questi anni.
Certo, ce ne saranno altri di campioni, ma forse mai nessuno piu' come lui, nessuno che vincera' 7 titoli di campione, nessuno portera' piu' cosi per tanto tempo in alto il nome del cavallino.
Nella sua ultima gara, quella di oggi, nonostante fosse stato colpito dalla sfortuna sia in prova che in gara nei primi giri, e' riuscito a dipingere giri ad una velocita' esaltante recuperando posizioni su posizioni facendo elevare ancora di piu' , se mai ce ne fosse bisogno, il rimpianto per la decisione presa.
Massa - Raikkonen , qesti due hanno l'ingrato compito nel riuscire nell'ardua impresa di far dimenticare almeno per qualche ora il campione Schumacher che lascia nonostante non vede nemmeno il viale del Tramonto.
Schummy e' stato diverso da tutti, ha guidato una Ferrari ma in realtà la monoposto l'ha fatta vibrare e ha domato tutti i cavalli a sua disposizione incantando i fan con il rombo del motore.
Una tuta integrale rossa con "qualche" sponsorizzazione che l'ha reso ultra milionario, Schumacher voleva stravincere, battere chiunque e dimostrare strapotere tecnico, guidando magicamente sia sull'asciutto che sul bagnato, sia nel traffico che nelle cavalcate solitarie.
Io uno come lui non l'ho mai visto, io credo che oggi abbiamo visto l'ultimo atto di un fenomeno e che per moltissimi anni resteremo sempre in attesa di qualcuno che possa farci sorridere come ha fatto lui.
Grazie Schummy, sei stato un grandissimo, un numero uno indiscusso, un tedesco dal cuore italiano.
Mi mancherai, ci mancherai.

12 ottobre 2006

il Ricordo del Contro-Tempo

Il tempo corre ed a volte lo fa troppo velocemente.
Scorre inesorabile e quando meno ce lo si aspetta ci si gira indietro e si osservano con stupore migliaia di giorni trascorsi, anni dopo anni che lentamente si sono consumati.
Qualche volta mi sono accorto alcuni attimi non riesco nemmeno a ricordarli, ed ho come l'impressione di averli vissuti solo perchè non ne potevo fare a meno e che si trovavano tra un minuto e quello dopo ed ho dovuto obligatoriamente trascorrerlo.
Vorrei vivere con estrema intensità ogni singolo centesimo di secondo perchè poi so di volerlo desiderare quando non sara' piu' possibile ma so anche che tutto questo comporta un impegno notevole ed un sacrificio incommensurabile ed allora talvolta commetto l'errore di sedermi e fissare la televisione e passivamente subisco il fiume delle ore che passano. Forse un bel film mi ripagherebbe di quel tempo perso, mi darebbe l'emozione che da solo non avrei potuto cogliere, mi regalerebbe il sorriso che mi mancava oppure un pianto che ci voleva, ma il più delle immagini sono insensate e false e fanno rimpiangere i minuti di tentato sollievo.
Nel film "I giorni dell'abbandono", storia di una donna lasciata dal marito, che pur di dimenticarlo tenta un approccio con il musicista del piano di sopra che sa essere invaghito di lei, vi è una scena molto interessante che lascia riflettere molto coloro che la guardano attentamente. Nonostante le mille premure di quell'uomo stravagante il rapporto non fa mai passi avanti poiche' lei lo vedeva sempre con gli occhi della donna sposata e di li a poco nasce un diverbio nel quale lui esprime un concetto molto bello. Il Contro-Tempo. Dice che nella musica il metronomo scandisce il ritmo musicale mantenendo un ritmo preciso e noi siamo abituati ad ascoltare e vedere sia il "tic" che il "tac" della lancetta oscillante ma dimentichiamo il controtempo, cioè quell'istante che intercorre tra un battito e l'altro. La donna vedeva l'uomo con il ritmo del tempo che lei desiderava ma non si era mai fermata a notare il controtempo, gli aspetti nuovi mai analizzati che un'ottica diversa avrebbe evidenziato.
Io allora mi sono soffermato molto sul concetto di Contro-Tempo.
E se questo controtempo lo avessimo vissuto solo nella mente ed in realtà non esiste? E se invece dovesse esisstere ma la mente umana non e' attrezzata per capirlo e ne percepirlo?
Niente di tutto questo credo. Solo un concetto tento particolare e difficile comprendere , come il tempo che passa, non ci lascia mai soli e ci tormenta ogni istante della esistenza.
Un attimo che sembra non esistere tra un secondo e l'altro potrebbe diventare determinante ai fini di una decisione che potenzialmente potrebbe avere una grande valenza sul futuro o che potrebbe aver determinato il passato.
Alcuni scenziati da molti anni stanno lavorando ad un progetto interessantissimo, quello di dividere con sempre piu' segmenti il secondo facendolo diventare un istante talmente breve da non esistere se preso singolarmente ma che insieme agli altri formano quello che noi chiamiamo ricordo.
Si proprio il "ricordo", perchè anche questo concetto e' figlio di attimi che fuggono ma che a differenza di molti, questi restano nella mente ben focalizzati e più ce ne sono , e più siamo stati bravi a catturare particolari della preziosa vita.
Allora se uniamo il controtempo ed il ricordo a mio avviso si potrebbe avere un miglioramento nella qualita' della nostra vita che ci porterebbe ad apprezzare ogni cosa proprio perche' la possiamo analizzare sotto aspetti differenti che poi potrebbero rientrare nel vasto bagaglio di esperienze da possedere ...

28 settembre 2006

L'Isola dei Famosi senza Eroi

Tra i mille reality Show che oramai imperversano nella televisione Italiana ad ogni ora ed in qualsiasi giorno della settimana ne vorrei salvare qualcuno e tutti gli altri cancellarli per sempre dalla vista di qualunque essere umano.La talpa, L'isola dei Famosi ed il Grande Fratello sono quelli che secondo me potrebbero raccontare di piu' , non tanto per l'imprevedibilita' ma in quanto sono un po i primi nati e che si sono meno evoluti nel tempo e conservano sempre uno spirito particolare. Anche se magari le linee guida sono dettate dalla produzione e gli atteggiamenti dei protagonisti sono dettati dalle telecamere questi tre sono quelli in cui si riesce di piu' ad ottenere, anche se per pochi attimi, il lato caratteriale che nessuno conosceva.E' chiaro che le telecamere in giro rendono arduo il compito di chi vuol difendere la veriticita' e la spontaneita' di alcuni modi di fare, anche perche' poi si spiegherebbe solo con la follia pure un monologo di un tizio sulla palafitta isolata da chiunque.
C'e' una telecamera che riprende e si fa il buffone con la speranza che quel pezzo poi, vada in onda , e non solo quella del mare...Focalizzo adesso l'attenzione sulla famigerata Isola dei Famosi che poi tanto famosi non sono vista la quasi totale "non notorietà" dei partecipanti. Premesso che se fossi stato chiamato io a partecipare ad un gioco di questo tipo, dove la fame ed il caldo la fanno da padrone e dove ogni giorno e' diverso dal precedente, mi sarei preparato al meglio per portare al termine la mia missione da combattente puro che nonostante viene privato delle forze lotta fino alla fine. Forse verrei nominato e poi eliminato dal pubblico a casa, ma di sicuro non avrei mai mollato nel bel mezzo di una difficoltà adducendo mille scuse come hanno fatto alcuni concorrenti.Bisogna soffrire la fame e stare sotto il sole, bisogna procacciarsi il cibo e dividere gli spazi e soprattutto il dialogo non deve essere finalizzato a far sentire al pubblico i propri pensieri, bensì ad aprire la propria mente o i pensieri di colui che ascolta guardandoci negli occhi.
Ieri si è auto-esclusa dal gioco Domiziana Giordano che a quanto pare avrà l'oscar come pessima attrice in stile ottocento con spiccate qualità asociali. E' andata via e son sicuro che nessuno ne sentirà la mancanza ma fa sensazione il modo con il quale ha mollato e le motivazioni potrebbero anche essere giuste ma la sua arroganza fa dimenticare tutto. Hanno mollato nella stessa puntata anche le Kris & Kris con motivazioni che potrebbero essere piu' giuste ma che alla fine non giustificano la loro dipartita. Troppo miele nelle loro parole e troppo buonismo nel concedere la prova leader al secondo.
Basta!! E' una competizione dove il migliore non sempre vince ed il peggiore non sempre e' perdente.Io avrei dato il massimo e non mi sarei mai lamentato anche se riconosco che quando la fame aumenta le qualita' di mediatore scemano sempre di piu' e tutti gli sforzi per far vincere la diplomazzia si vanno a far benedire. Si lotta sulla misera bricciola di pane e si litiga per nulla, ma proprio questo e' lo scopo del gioco e se poi nel bel mezzo ci si sottrae alla "guerra" allora significa che non si ha dentro l'anima del guerriero che necessita per far bella figura agli occhi della gente che osserva con curiosità.
In questo Reality molti acquistano una notorietà diversa da quella che era stata da sempre attribuita loro, e li si guarda con occhi diversi come magari in questa edizione potrebbe accadere per Raul Casadei o Massimo Ceccherini e perche no anche per Aceto.La gente ama il pianto della Pierelli che quando vede la mamma non riesce a trattenere ma ama anche vedere la grinta negli occhi dei partecipanti e spera di osservare gente che non e' sull'isola solo per rilanciare la propria immagine in una televisione che li aveva dimenticati, ma anche per far vedere di che pasta sono fatti.
Da premettere che questi vengono preparati psicologicamente un mese prima della partenza con simulazioni e dialoghi con persone addette, fanno dei corsi di sopravvivenza e non sono improvvisati attori come lo sarebbe un vero naufrago che in preda alla disperazione con la forza dei nervi deve cercare cibo e acqua.L'isola regala sprazzi di sorriso e attimi di gentile odio tra i concorrenti ma alla fine tutti sembrano volersi bene ma quando poi i cameramen vanno a dormire si scatena l'inferno.
Domiziana Giordano, donna finta e falsa, che ha fatto una pessima figura scappando improvvisamente da un gruppo che non l'ha mai accettata e ridendo della sua megalomania inconsistente. Attenzione adesso a Den Arrow e ad Anna Occhiena perchè viste le premesse potrebbero regalarci belle sensazioni. Questi si che sembra gente che lotta fino alla fine e che teme poco.Quando si torna in studio da Simona Ventura tutti sono pronti a dire di essere cambiati in meglio e di aver capiyto i propi limiti e di aver limato i propri difetti, piccoli o grandi che siano.
Tutti hanno capito che i soldi in qualche occasione servono a poco e che non bisognerebbe incentrare la vita sulle futilità quando ci sta gente che muore di fame e non sa se riuscirà a campare fino al giorno dopo. Tutte belle frasi e bellissime parole cariche di steriotipi e stucchevoli modi di dire, perche' poi tutto torna come prima nella società del consumismo.....scommettiamo?Mi piacerebbe vedere , magari l'anno prossimo, una edizione con dodici persone con grinta da vendere, alla Pappalardo per intenderci, che non si ferma alla prima punturina di zanzara .... ma esistono persone così? ...io son pronto !!

25 settembre 2006

Una storia da riscrivere meglio...

Come immobilizzato guardo sgomento il crescere dei sospetti sulle vicende che giornalisti e studiosi avanzano in merito agli scempi mondiali che attanagliano la quotidianetà.
Mi riferisco alle sensazioni di avidita che si percepiscono se si apre il solito capitolo del terrorismo che tanto mi sta a cuore sviscerare in ogni sua componente. Molti dubbi affollano la mente di chiunque dovesse aprire qualche fascicolo bollente contenente tutta quella roba che viene segretamente custodita nei meandri piu' lontani di uffici sperduti.
Inorridisco al pensiero che un uomo potente posso manovrare la vita di milioni di persone accaparrandosi il potere di decidere per loro al fine di dissetare l'avida voglia di denaro con la speranza che questo possa donare la gloria eterna.
Ecco di seguito vi copio ed incollo alcune considerazioni fatte in merito e lascio poi a voi il commento su tutto questo, che potrebbe essere anche solo frutto di fervide immaginazioni ma che di sicuro sappiamo infastidire molti :

Nel 2002 Thierry Messian pubblicò sul suo sito per la prima volta le uniche foto satellitari del Pentagono e del WTC così come apparivano prima e dopo l’evento. Le foto offrono una cronologia visiva degli attacchi e mettono in dubbio la versione del governo. Il foro frontale dell’edificio è troppo piccolo per un jet civile 757.
Sebbene gli attacchi dell’11 settembre siano stati seguiti da molti quotidiani, televisioni e riviste, sorprende di non trovare prove visibili di un 757 al Pentagono in nessuna foto. In forte contrasto con il WTC, il Pentagono mostra pochi danni ed è rimasto per lo più intatto. Ci si aspetterebbero foto che mostrino parti di un aereo come ali, motori, sedili o ruote. Ma non ci sono. Un jet civile 757 è largo circa 38 metri. Come può un aereo di queste dimensioni schiantarsi contro questo edificio ad alta velocità e fare un foro metà delle sue dimensioni? L’amministrazione Bush deve dare ancora una spiegazione. I crolli al WTC causarono apparentemente fiamme così calde da fondere la travi in acciaio. Mentre al Pentagono possiamo vedere mobili come questo tavolo e sgabello non bruciati.
Il Pentagono è alto solo circa 22 metri e il 757 è alto 13 metri. Questo vuol dire che un pilota ha solo 9 metri per evitare questo edificio: un’impresa ardua anche per i piloti più esperti, figuriamoci un allievo della scuola di volo.In effetti come si può pensare di ritrovare il Pentagono partendo da un punto qualunque del West Virginia senza più nessun aiuto da terra nel bel mezzo di quella selva di voli, rotte e canali preferenziali!
Questo sarebbe già difficile per un pilota pluridecorato nella giornata più fortunata della sua vita, ma Hany Hanjour, come ha confermato il suo istruttore in una intervista al New York Times, era lo zimbello della scuola di volo, non era mai stato in grado di pilotare nemmeno un monomotore, non aveva mai volato in quota e non aveva mai visto da vicino i comandi di un 757.Allora cosa ha colpito il Pentagono?
Il 16 maggio 2006, per smentire tutti i dubbi, l’amministrazione Bush rende pubblico il video di due telecamere di sorveglianza. Secondo la Casabianca il video mostrerebbe lo schianto del volo 77 dell’American Airlines contro il Pentagono. L’aereo però non si vede. Eppure intorno al Pentagono sono disseminate centinaia di telecamere di sicurezza che coprono ogni minimo angolo della zona, di giorno e di notte. È semplicemente il posto più protetto e sorvegliato del mondo. Ci sono inoltre le telecamere del vicino svincolo autostradale che inquadrano ininterrottamente lo spazio aereo antistante il Pentagono stesso. Qualunque cosa lo abbia colpito deve per forza essere passata di qua. Anche il vicino hotel Sheraton ha alcune delle sue telecamere puntate proprio in direzione dell’edificio colpito. Ma i nastri di tutte queste telecamere sono stati immediatamente confiscati dell’FBI e nessuno ha mai potuto vederli. Perché per le torri gemelle ci viene mostrato fino alla nausea l’impatto del secondo aereo, mentre per il Pentagono ci viene mostrato l’unico filmato in cui l’aereo non si vede, o perlomeno non si capisce se si tratta di aereo o qualcos’altro? L’unica cosa su cui tutti i testimoni concordano è che l’aereo portasse le insegne dell’America Airlines, che volasse a pochi metri dal suolo e a velocità elevatissima.
Ma riguardo al tipo di aereo si va da chi aveva creduto di vedere un boeing 757 a chi dice di aver visto un aereo molto più piccolo, da 1012 posti al massimo, molto più simile nelle dimensioni ad un caccia militare.

JEFF KING- Scienziato Ricercatore, Ingegnere MIT
Ho studiato fisica al MIT e ho fatto ingegneria elettrica per circa otto anni, con molte esperienze pratiche. Quando ho visto i crolli, mi sono parsi subito non spontanei. La prima cosa che ho fatto e’ stato parlare con un mio collega dell’esercito che si e’ occupato di molte demolizioni e costruzioni. Gli ho mostrato i video del fatto, quelli disponibili per il pubblico. Lui mi ha subito fatto notare delle piccole nuvolette di fumo che all’inizio uscivano dagli edifici, segno evidente di una demolizione controllata.Non sapeva che altro pensare ma ha detto che senza dubbio si trattava di una demolizione controllata.
Ci sono stati molti studi, di cui parlero’, per cercare una spiegazione plausibile ai crolli. Finora, nessuno di questi ci ha mostrato qualcosa che si potrebbe ragionevolmente chiamare un resoconto convincente e dettagliato del perché. Rimane inoltre la domanda sollevata in precedenza, sull’enorme distruzione di prove, il luogo e’ stato ripulito rapidamente.
Di tutta la massa di materiale degli edifici distrutti, il National Institutes of Standards and Technology che sta conducendo l’indagine ha potuto recuperare solo 240 pezzi dell’intero edificio. Tutto il resto non c’è più, questo vuol dire che non si può fare una ricostruzione forense. Anche per catastrofi minori, di solito si ricostruiscono le cose in maniera il piu’ completa possibile. In questo caso e’ stato fatto esattamente l’opposto. Il primo vero rapporto e’ stato pubblicato dalla FEMA insieme all’Associazione Americana Ingegneri Civili. Era in pratica un gruppo di volontari della ASCE con accesso molto limitato al luogo. Molti dei pezzi che sono stati in grado di trovare sono stati recuperati nelle discariche. Il rapporto iniziale confermava che il kerosene sarebbebruciato molto velocemente. Pensiamo agli uffici moderni con fotocopiatrici e computer. Questi tipi di incendi di solito bruciano pian piano.
Non si tratta di fiammate tipo torce. All’interno delle colonne, guardando i diagrammi dell’edificio, c’è un grande rettangolo centrale in ciascuna torre, che conteneva 47 colonne. Queste colonne erano in pratica la struttura di supporto principale e avevano lo scopo di sostenere l’intero carico gravitazionale dell’edificio. Essendo così massicce, si sarebbe pensato che avrebbero in qualche modo resistito al crollo. In realtà, come si e’ visto, pochi resti delle colonne sono rimasti in piedi fino ai primi piani. L’interno e’ stato disegnato in modo che, in caso d’incendio, il fuoco non potesse viaggiare attraverso gli ascensori, né che l’aria entrasse attraverso gli ascensori. L’architetto Aaron Swirsky li ha disegnati con un sistema chiamato a chiusura ermetica. C’erano finestre antincendio in grado di chiudere l’interno in un caso come questo. Le finestre, a quanto ne sappiamo, hanno funzionatobene. Vuol dire che la quantità di ossigeno era limitata. C’è stato uno studio da parte della Weidlinger & Associates, il cui ingegnere capo era Mathis Levi, un autorità in fatto di crollo di edifici. Levi ha scartato l’idea della sovrapposizione o del crollo dei piani. Inoltre, il rapporto ufficiale piu’ recente in merito dell’Istituto Nazionale di Standard e Tecnologia, ha scartato l’idea del crollo dei piani, ha suggerito che ci sia stato un crollo simultaneo degli interni, ma non ha cercato di fornire nessun modello per provare se in realtà siano stati distrutti dalle fiamme. Purtroppo il materiale che avrebbe consentito un’analisi dettagliata, la prova fisica, non c’è piu’. Una delle cose secondo me piu’ indicative, sono le grosse nuvole di fumo denso che avviluppavano la zona che attraversavano il fiume, fino quasi al New Jersey. Questo genere di flusso e’ conosciutobene in fisica e succede solo in due casi in maniera naturale. Il primo, nelle eruzioni vulcaniche, quando una quantità di lava all’improvviso esplode nell’aria dividendosi in piccole particelle. Nel secondo caso si parla di torpidità delle correnti. Questo avviene lungo ibordi del continente dove fango o sedimenti cadono, rimanendo a galla sull’acqua. Nella fase iniziale del crollo, nei primissimi momenti, si vedono queste nubi dense, espulse a velocita’ altissima. Sono dense perché corrono verso ilbasso diventando parte di un flusso piu’ grande. Ci stanno dicendo che il cemento e’ saltato in aria, e’ esploso, e poi e’ stato espulso, mentre i piani crollavano uno sull’altro. Non è una dinamica molto plausibile ma non ho ancora sentito nient’altro per spiegarlo. Parecchie persone presenti sul posto ci hanno detto che c’erano pochi pezzi di cemento, ma che la polvere era in gran parte cemento. Sappiamo che si sono polverizzati anche i metalli dei chip contenuti nei computer, perché sono stati trovati nella polvere, in particelle molto piccole, generalmente nell’ordine di meno di cento micron in diametro.Quindi c’è un problema di dinamica su cosa, durante il crollo, abbia potuto polverizzare tutte queste cose. L’acciaio mantiene molta della sua interezza strutturale, persino quando e’ surriscaldato, finché non ci si avvicina al punto di fusione non si vede una gran perdita di forza. Questo e’ quello di cui parliamo: quando le colonne verticali crollano in se stesse significa che c’è una perdita completa della forza meccanica. Sappiamo che il fine settimana prima dell’11 settembre era mancata la corrente, e sembra siano state fatte delle prove di evacuazione per tutta la settimana precedente. La mancanza di corrente potrebbe essere stato il momento in cui le cariche per la demolizione sono state poste. Anche se credo possibile che siano state messe durante un periodo di tempo piu’ lungo, considerata la relativa accessibilità degli edifici.


BARRIE ZWICKER- Giornalista della Televisione canadese
Una spiegazione diffusa sul perché nessun velivolo militare sia stato in grado di intercettare i voli e impedire il disastro, e’ l’incompetenza. Parliamo allora della teoria dell’incompetenza tornando indietro al 26 ottobre 1999. E’ il giorno in cui il Learjet con abordo il golfista Payne Steward si e’ schiantato senza lasciare superstiti.Dal rapporto della Commissione Nazionale Sicurezza Trasporti: ore 9:19, il volo parte, 9:24, il pilota del Learjet risponde alle istruzioni della torre di controllo, 9:33, il controllore comunica altre istruzioni. Il pilota non risponde. Per quattro minuti e mezzo il controllore prova a stabilire un contatto. Non riuscendoci, chiama l’esercito. Non ha cercato, né avevabisogno quindi, dell’approvazione del Presidente degli Stati Uniti o di nessun altro. E’ una procedura standard quella di chiamare la forza aerea quando si perde il contatto radio con un aereo commerciale nel momento in cui questo esce dalla rotta. 9:54, 16 minuti dopo, l’F-16 raggiunge il Learjet a 14.000 metri, e procede ad un’ispezione visuale. Tempo totale: 21 minuti. Cosa prova tutto questo? Prova che esistono procedure standard per affrontare queste emergenze. Il personale di volo e di terra e’ addestrato a seguire le procedure di routine, perfezionate in anni e anni, come dimostra l’incidente del Learjet. Se grandi aerei controllati sul radar lasciassero le loro rotte improvvisamente, partirebbero molte chiamate all’esercito, specialmente dopo che due hanno colpito il World Trade Center ed uno sta andando verso Washington, vola sopra la Casabianca, vira di colpo e punta verso il Pentagono. Tutti a quel punto sanno che si tratta dibrutte notizie. Su tutti i canali per piu’ di mezz’ora si parla di un attacco terroristico. Labase della forza aerea di Andrews e’ enorme. L’aereo del Presidente sosta qui. Ci sono due squadroni di jet per l’intercettazione, pronti per il combattimento e per proteggere il Campidoglio. Labase e’ a soli 19 km dalla Casabianca. L’11 settembre, gli squadroni presenti sono il 121esimo da combattimento, il 113esimo, equipaggiato con F-16, e lo squadrone 321esimo del 49esimo distaccamento dei Marine gruppo A, equipaggiato con FA-18. Queste informazioni erano sul sito web dellabase l’ 11 settembre. Il giorno dopo Andrews ha deciso di aggiornare il suo sito, e non si parla piu’ degli F-16 e gli F-18. Labase diventa, secondo il sito, solo un appoggio per il trasporto di squadroni. Però alle 18:30 dell’11 Settembre, l’NBC Nightly News come molti altri comunica: “E’ stato dopo l’attacco al Pentagono che la forza aerea ha deciso di sguinzagliare gli F-16 dallabase aerea di Andrews per fornire protezione a Washington D.C.”. Nel nordest degli Stati Uniti ci sono moltebasi aeree, ma quella mattina nessun intercettatore ha risposto in tempo all’emergenza. Questo vale anche per gli squadroni di Andrews che sono situati come sappiamo a soli 19 km dalla Casabianca. Qualunque sia la spiegazione per l’enorme fallimento, non ci sono state, che io sappia, azioni disciplinari. Questo indebolisce di piu’ la teoria dell’incompetenza, perché l’incompetenza di solito viene punita. Mi chiedo, e altri giornalisti dovrebbero fare lo stesso, se ci siano stati ordini contrari.

per continuare a sapere e a diffondere la cultura della informazione pluralista vi lasci un link sul quale cliccare e leggere attentamente per avere una visione dei fatti leggermente differente e poi decidere da che parte stare.
Sono sicuro che nulla si possa risolvere come è certo che nessuno ridonera' la vita ai defunti ma sono certo che se anche la verita' dovesse vincere nessuno paghera' e le cose andranno avanti sempre allo stesso modo.
Rassegnarsi? beh io non lo so ma quello che mi interessa e' avere una mia opinione di tutto senza essere influenzato da un'unica fonte che decide cosa farmi sapere e cosa invece mentirmi.
Tutto e' influenzato, anche il link che sta qui sotto , ma lo sforzo di tutti noi dovrebbe essere quello di travasare le informazioni che ci arrivano a getto e cogliere il succo mettendo in atto l'istinto che ci e' stato donato abbinato alla logica e ad un pizzico di anti-conformismo.
Se pensiamo che anche la storia del passato c'e' stata tramandata e cambiata di volta in volta vi rendete ben conto di quanto fasulle possano essere le cose che ci hanno fatto sapere i vincitori. E se avessimo sentito anche la campana di quelli morti?

http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243^1068103,00.html

12 settembre 2006

11 Settembre 2001 Chi è stato ?

L’11 settembre 2001 gli Stati Uniti e il mondo sono stati testimoni di un evento catastrofico, il più catastrofico del ventunesimo secolo. Due aerei kamikaze si sono schiantati contro le twin towers di New York (torri gemelle), simbolo economico e politico d’America. Un aereo civile, dirottato, alle 8: 45 colpisce la prima torre. Inizialmente si pensa ad un incidente involontario, ma, dopo 18 minuti un altro aereo civile si schianta contro la seconda torre. Un grosso bruco ha colpito la grande mela, ma, questo è solo l’inizio. Infatti, crolla la seconda torre colpita e a questo punto si capisce che il bilancio delle vittime è molto alto, infatti, sotto la torre ci sono molti pompieri e poliziotti intervenuti per aiutare le vittime delle torri; più tardi anche la seconda torre cadrà; dalle immagini si ha l’impressione che la torre si pieghi su se stessa, dagli avvenimenti accaduti si ha l’impressione che gli Stati Uniti e il mondo intero si pieghino ad un nemico ancora sconosciuto. New York non è l’unica città, però, ad essere colpita anche Washington è mira degli attentatori. Una terzo aereo, infatti, punta verso la sede del Pentagono, anche qui moltissime vittime. Quella sarà ricordata come la più lunga giornata mai vissuta dall’America. Dall'ovest della Pennsylvania, nel distretto di Somerset, arriva la notizia di un quarto aereo dirottato, schiantatosi al suolo. Il presidente George Bush che durante i fatti non si trovava a Washington, tornerà alla Casa Bianca solo alle 16: 22, fino a quel momento gli ordini venivano imposti dall’aereo presidenziale: l’Air force one. Bush incoraggia il paese dicendo: "Siamo una Nazione forte e non arretreremo. Possono attaccare l'acciaio dei nostri edifici, ma non l'acciaio della nostra volontà. Colpiremo chi ci ha colpiti". Migliaia le vittime, migliaia di disperati in cerca dei propri familiari. Il più grande atto terroristico della storia. A questo punto , la parola che è presente sempre più sulle bocche del mondo è : guerra. “Il nemico va piegato, distrutto come le vite umane in quel giorno” dicono i più. Mi chiedo però se valga la pena di distruggere altre vite umane.
Questo è successo 5 anni fa, ma ancora oggi ci sono fortissimi dubbi sulla verità effettiva perchè tante cose non sono mai state spiegate e quasi sono state celate elegantemente .
Quante volta abbiamo visto questa immagine e ci siamo sbigottiti pensando al dolore di migliaia di persone che inconsapevoli lasciavano il mondo dei vivi in un solo istante.
Tanti sono pero' i dubbi sollevati da alcuni diplomatici e dopo studi effettuati si sono aperti alcuni interrogativi le cui risposte sono ancora taciute.
Le Torri gemelle son crollate verticalmente con sbuffi alle finestre sottostante e con un fumo che fuoriusciva dall'altro simile a quello di un implosione piu' che a quello del kerosene contenuto dai serbatoi degli aerei.
Quindi si pensa che le torri fossero state minate sui pilastri portanti con migliaia di bombe precendentemente all'attacco degli aerei.
Come e' possibile che due aerei siano stati dirottati ed in due ore nessun caccia si e' alzato in volo per fermali?
Pochi sanno che la maggiorparte della difesa aerea USA era "casualmente" in Canada ad effettuare simulazioni, come mai proprio quel giorno? Si e' detto che all'interno delle torri i pilastri di acciaio si siano ammormbidito dal calore altissimo (intorno a 1.100 gradi) ed akllora se cosi fosse come mai alcune persone si son salvate scendendo dalle scale interne senza provare alcun fastidio? Si sarebbero dovute carbonizzare all'istante.
Era tutto distrutto, l'aereo, le carte degli uffici, la torre, tutto bruciato, eppure nel giro di 48 ore hanno rintracciato passaporto e documento di identita' dei kamikaze per nulla bruciati.
Non ci stava un arabo in tutte le liste passeggeri, come hanno fatto a dirottare l'aereo ?
Se accantoniamo per un istante NewYork e ci concentriamo sul Pentagono, anche li ci sono stranezze inaudite che nessuno mai e' riuscito a spiegare .
Come faceva un Boeing a viaggiare a 4 metri dal suolo senza creare turbolenze e soprattutto evitando il ponte di 35metri che dista 200 metri dall'edificio?
Piloti espertissimi dell'aviazione americana sostengono che un aereo per viaggaire in assetto costante a 4 metri dal suolo avrebbe bisogno di 5km di rettilinio senza ostacoli, ed il Boeing non li aveva anzi avrebbe dovuto fare una manovra difficilissima per evitare la strada.
Dova sono finite le ali ed il motore dell'aereo? Come mai tutti i filmati dell'accaduto sono stati chiusi sotto chiave dai vertici americani senza che mai sia stato mostrato alcun fotogramma?
Questi e mille altri interrogativi rimangono tutt'oggi dei misteri fitti e credo che rimarranno per sempre irrisolti visto le persone che sono invischiate.
Mi chiedo :" sarebbe possibile che i respondabili americani avessero inscenato tutto per giustificare un attacco all'Iraq con il consenso di un popolo che leso nell'orgoglio ha voglia di rivalsa ?"
Una ipotesi scottante che tutti pensano ma che nessuno mai dice per timore delle conseguenze catastrofiche che una simile affermazione potrebbe scatenare. Viviamo in uno sporco mondo ed una cosa del genere non mi stupirebbe e sinceramente credo di non essere stato nemmeno esaustivo per la vastita di informazioni che avrei dovuto fornire ma che la sintesi di un post mi ha imposto di riassumere grossolanamente.
Cinque anni fa, indipendentemente dalle motivazioni e da chi e' stato il mandante che ha fatto agire Bin Laden, l'11 Settembre 2001 sono morte donne e uomini innocenti che di tutto questo non ne sapevano nulla ed io voglio ricordare proprio loro, tutta quella gente che uscita di casa recandosi al lavoro di buona lena non son piu' rientrati lasciando i propri cari nella disperazione piu' totale. Poveri uomini manovrati da un potere piu' grande di loro che ha creduto di poter gestire e disporre di vite innocenti per tornaconti sporchi e bastardi del Dio Petrolio !!!

Per maggiori informazioni in merito all'attentato all'America dell'11 Settembre 2001 cliccate su questo sito e scorrete la pagina fino in fondo e troverete documenti sconcertanti che se solo presi in considerazione in modo obiettivo bisognerebbe riscrivere la storia :

11 settembre 2006

Schumacher Vince a Monza e da l'Addio

MONZA, settembre 2006 -
Un momento commovente. Storico. E surreale. Nel momento in cui Michael Schumacher tagliava - vincendo - il traguardo del GP d’Italia, in sala stampa una rappresentante della Ferrari distribuiva due comunicati stampa. Il primo annunciava la formazione per il 2007 e oltre, con Kimi Raikkonen e Felipe Massa. Il secondo riportava le parole dello stesso Schumi. Che lascia il volante per sempre. Uno scritto ufficiale, superato immediatamente dall’emozione e dallo sguardo di Michael nella conferenza stampa successiva al podio.
1°Schumacher ; 2°Raikkonen ; 3°Kubica .
Questo è l'ordine d'arrivo di questo Gran Premio d'Italia 2006 e le emozioni di anni di vittorie rosse stanno volgendo al termine fino a sgocciolare inesorabilmente fino a fine anno quando si spera possa arrivare il sesto titolo mondiale del tedesco in Ferrari ed il suo ottavo personale.
Giro dopo giro la furia rossa con maestosità ha raggiunto livelli inarrivabili battendo record su record e regalando gioie e commozioni a chi seduto sul divano di casa ha trionfato insieme a loro in tutti questi anni. Oggi Alonso ha rotto il motore quando era terzo dopo una pericolosa rimonta dal decimo posto ed il mondiale piloti si e' riaperto mentre quello costruttori vede il cavallino balzare in testa al rombo Renault.
Vittorie, trionfi , strapotere tecnico,fisico e mentale questo e' stato Schumacher per noi Ferraristi che venivamo da una ventina di anni bui dove il piu' delle volte non si concludeva nemmeno la gara.
Non un personaggio amatissimo, ne tanto meno un uomo di spettacolo o sportivo mediatico , ma uno che antepone sempre i fatti alle parole e per anni ha fatto ragionare quel potentissimo propulsore alle sue spalle sentendolo cantare con un rombo deciso che per tutti era musica soave , come un canto di mille sirene che inesorabilmente ti attraggono.
Ora la leggenda sta deponendo le armi e la Ferrari resta.....
"Indipendentemente dall'esito del campionato in corso,quindi, Michael lascerà la Formula 1 come detentore di quasi tutti i primati. Fino ad oggi, ha conquistato sette titoli mondiali Piloti e ha contribuito ad altrettante vittorie delle sue squadre nel Campionato Costruttori. In 247 partecipazioni ad un Gran Premio di Formula 1 (178 al volante di una Ferrari), le vittorie sono state 90 (71), le pole position 68 (58) e i giri più veloci in gara 75 (52); i punti iridati accumulati sono 1354, di cui 1051 con le monoposto di Maranello.
Nessuno nel mondo dell'automobilismo sportivo ha saputo fare meglio di lui. L'unico primato che, conseguentemente alla sua scelta, non potrà battere sarà quello delle partecipazioni ad un Gran Premio: Michael potrà arrivare a 250 presenze, a soltanto sei lunghezze dal record di Riccardo Patrese. Schumacher è parte della Scuderia Ferrari da undici stagioni, una dimostrazione di fedeltà che non ha eguali in Formula 1, conquistando, finora, cinque titoli Piloti e contribuendo al successo della squadra in sei campionati Costruttori.
"Michael" ha scritto un capitolo unico nella storia della Formula 1 e, in particolare, della Ferrari, che ancora deve peraltro vedere la sua conclusione e che va al di là dei risultati raccolti" - ha aggiunto il Direttore Generale, Jean Todt - "E' un uomo eccezionale e un pilota leggendario. Per me personalmente è un grande amico: insieme abbiamo condiviso emozioni irripetibili. Aver avuto la possibilità di lavorare insieme a lui è stato e continuerà ad essere un privilegio".
"Qualunque cosa io possa dire adesso non sarà mai abbastanza grande o appropriata per spiegare che cosa mi abbia dato e quanto sia affascinante per me lo sport dell'automobile" - ha detto Michael Schumacher - "Dai go-kart alla Formula 1, ho vissuto momenti che non dimenticherò mai. Sono profondamente grato per tutto quello che ho avuto. Voglio ringraziare tutti coloro che mi sono stati accanto, che mi aiutato e mi hanno ispirato, sin da quando ero un bambino''.a aveva mai vinto tanto con i colori della Scuderia.
GRAZIE SCHUMMY......ed è già nostalgia.....

08 settembre 2006

Il Cruciverba della Vita

Qualche volta ti sarà sicuramente capitato di far scivolare gli occhi su di un cruciverba ed essere fortemente tentato dal prendere la penna per cercare di completarlo.
Rifletti e cerchi di riempire tutte le caselle con la speranza che nessuna rimanga desolatamente vuota e che magari tutte le soluzioni, benchè difficili, possano essere risolvibili con il gioco degli incroci.
Il più delle volte, pur essendo risolutori esperti. ci lasciamo ingannare da qualche soluzione apparentemente semplice e senza nemmeno fare una verifica scriviamo velocemente la parola pensata quando poi da li a poco ci rendiamo conto che al posto di quella ci andava un'altra di egual misura. Quindi si cerca di camuffare l'errore calcando molto le lettere sovrascritte e ci si arrovella il cervello quando non sappiamo proprio rispondere e ci disperiamo quando ci sfugge almeno temporaneamente l'esatta sequeza di sillabe. Più risulta difficile ed arduo e maggiormente ci intestardiamo e restiamo ore a fissare il foglio bianco pieno di caselle nere. A mente fresca poi, quando magari facciamo tutt'altro, ecco che come un lampo a ciel sereno ,ci appare ben chiaro l'aggettivo da inserire o il verbo da incrociare.
Sicuramente ognuno di noi cerca di risolvere a modo suo gli eventuali problemi che la vita ci pone, e come un cruciverba , qualche volta non è semplice dare subito le risposte ma bisogna riflettere molto e studiare bene le eventuali conseguenza di un gesto per evitare poi di sovrasscriverne un'altro per cancellare quello precedentemente fatto.
Le caselle nere sono quei momenti che esistono e che resteranno per sempre un con il loro alone di mistero che rendono piu' intrigante il sentiero della vita' che impervia e complicata riserva sempre delle innumerevoli sorprese che ci raggiungono all'improvviso.
Verticali o Orizontali che siano, i problemi hanno sempre una loro soluzione ma purtroppo non sempre gli strumenti che abbiamo a disposizione ci permettoni di individuare bene il metodo per fare centro e rimaniamo delusi e perplessi.
Molte sono le domande a cui nessuno riesce a dare una risposta certa mentre qualche volta anche se questa gia' ci sta il difficile sta nel risalire alla domanda...Una vita strana, la nostra, ma che va vissuta fino in fondo cercando sempre id migliorare la qualita' della vita propria e forse anche degli altri.
Io un Cruciverba se lo inizio amo finirlo, ci provo e tento di scrivere lentamente fino a che la mente fa riaffiorare quel vocabolo che avevo, magari, sulla punta della lingua.
Qualcosa, fino ad oggi , è rimasto incompiuto e non passa giorno che non pensi a come raggiungere la metà prefissata ma c'è poi sempre qualche altra cosa che distoglie la mia attenzione e mi fa aprire altre parentesi ma sempre tenendo aperta la pagina del cruciverba più difficile....magari quello senza schema, dove le caselle nere bisogna individuarle con acume e disegnarle per evidenziarle.
Forse quando si parla di etica comportamentale la si potrebbe paragonare al cruciverba appena destritto.
Nessuna regola è apparentemente già dettata, ma le caselle esistono perchè precedentemente pensate e di conseguenza vanno individuate con precisione.
Oggi l'etica comportamentale sta, in certi ambienti, svanendo inesorabilmente e la vista va in tilt perchè nessuno si preoccupa di trovare il momento di stop e va avanti senza fermarsi non rispettando regole non scritte ma tacitamente accettate...

31 agosto 2006

Femministe troppo Femministe...esageratamente

Questo sembrerebbe uno sfogo agli occhi dei più disattenti ma in realtà vorrebbe risultare uno strano modo per esprimere quello che nella realtà vedo.
Si parla della parità dei diritti tra l'uomo e la donna, e ci tengo a precisare che non confuto minimamente l'idea che i due generi siano diversi geneticamente e debbano avere gli stessi diritti, ma il modo con cui si manifesta questa volontà che porta poi ad ostentare il proprio essere "femmina" quasi all'eccesso fino a portarlo in contrapposizione al genere maschile, e di conseguenza fino ad annullare quello per cui lottano.
E' un po come se io volessi essere trattato in maniera giusta e paritaria dall'arbitro di una partita di calcio ma contesto fino al punto che questo quasi viene indirizzato verso una decisiane a favore. In questo caso ho lottato non per la parità ma per la sopraffazione.
Questo parallelismo l'ho fatto per evidenziare che oggi la donna si sente in dovere di dimostrare qualcosa e viene meno a dei principi che la storia della vita ci ha insegnato e se potesse rinuncerebbe pure ad essere mamma e farebbe partorire un uomo pur di gridare a tutti che e' libera e felice senza un padrone che le dice quello che deve fare.
E' bellissimo vedere , oggi, ragazze che studiano per crearsi un futuro con le proprie mani, sperando un giorno di poter guadagnare per soddisfare i propri bisogni, ma non si capisce perchè poi la giustizia italiana la protegge in caso di divorzio come se poi questa uguaglianza di colpo sparisse. Il marito dovrebbe sgobbare la mattina e la sera e pagare con esosi assegni, la moglie che a casa cazzeggia o che lavora a nero per guadagnare ancora di piu'.
Li la dignità di essere donna indipendente la si lascia nel cesso.
Oggi se la donna dichiara di essere femminista, viene osannata dal mondo ed applaudita per ore come se avesse detto una cosa straordinaria mentre se al contrario un uomo dovesse dichiarare di essere maschilista, viene additato come un retrograto che non e' al passo con i tempi .
Poi la stessa ragazza e la stessa signora sposata che lavora che il giorno prima aveva dichiarato apertamente il suo status di "femmina in carriera" che lotta fino all'ultima goccia di sangue per la propria parità, la si vede l'otto Marzo festeggiare nei locali piu' perversi della città mentre sbava strappando con i denti le mutande di uno ragazzo che si spoglia. Tutto questo per festeggiare la "festa della donna" .
Una giornata che viene ricordata per una tragedia successa tempo fa in una fabbrica dove morirono moltissime donne condannate a lavorare in maniera disumana, oggi viene vista come un giorno in cui tutti i diritti acquisiti in questi anni fossero depauperati e si fosse tornati allo stato in cui la donna deve evadere nelle uniche 24 ore dell'anno.
Si festeggia la donna ma l'uomo quando lo si festeggia'? Dove sta la parità?
Come mai se per la donna, anche la piu' casta e puram l'otto marzo è visto come a Rio vedono il mitico carnevale nei cui giorni i legami sentimentali sanciti dalla chiesa vengono meno ? La donna non mi sembra repressa sessualmente, anzi, e come mai ha tutto questo desiderio di sfogarsi?
Certo le donne con le loro lotte, giustissime, hanno ottenuto quello che avrebbero dovuto avere senza nemmeno combattere al momento della nascita, ma visto che la storia non puo' essere cancellata da nessuno, la dobbiamo accettare per quella che e' stata e guardare al futuro in maniera rosea e distesa e non con il coltello tra i denti come se uomini e donne fossero schierati in due campi opposti di battaglia e solo una squadra ha il diritto di prevalere.
Non andro' mai daccordo con quelle donne che sembrano uomini, che si comportano e parlano da uomini, che hanno perso quel che restava della loro femminilità per fare spazio alla cravatta e magari anche i mocassini al posto dei tacchi a spillo. Fra un po vedremo che al posto dei perizoma si useranno solo boxer.
L'uomo ha perso la sua identità, la donna cerca di essere quello che la natura non le ha dato e si va verso un prossimo futuro brutto e privo di cristallinità nei rapporti umani.
La donna sembra non avere ben chiara la situazione e cosi facendo ha una visione parziale della realtà, un po' come nella foto in altro. Avrebbe la possibilita' di togliere le mani ed affrontare la vita come viene ed invece non abbassa la guardia e chiude ogni varco e diventa come la "Mussolini"che tutto sembra fuorchè una "femmina", sempre presa a dimostrare con rabbia quello che crede di volere.
Oggi sono rarissime le donne semplici, gentili e premurose e comprensive, perche' vogliono tutto e rinnegano tutto poi quando non conviene piu'....diamoci tutti una regolata.....
Nessuno vuole piu' cucinare e lavare i piatti , diventa un peso anche allattare il proprio bambino perche' e' tempo sprecato, tolto alla frenetica vita delle donne in carriera. Ragazze state calme che non dovete dimostrare nulla a nessuno, noi lo sappiamo che siete in gamba e che ve la sapete cavare alla grande , ma non sfociate poi nell'eccesso perche' rischiarte poi di essere ridicole...